COMUNICATO STAMPA
Capezzoli Idv : I dipendenti della Posta gestita da L.A.Posta Diretta per conto di Nexive con sede di in via Vecchia Pesciatina a Lucca attendono ancora da otto mesi la tredicesima e gli stipendi di Luglio,bene l'intervento di una responsabile da Firenze della Nexive. Che garantisce il subentro di una nuova azienda per la gestione della filiale lucchese e il pagamento, in via diretta, di tutti gli arretrati. Noi dell'italia dei valori spiega Domenico Capezzoli portiamo la nostra solidarietà ai dipendenti.
I dipendenti, circa 15, della filiale lucchese, infatti, hanno deciso di incrociare le braccia in mattinata dopo aver ricevuto la notizia che l'azienda di Calenzano, che gestisce il marchio Nexive per Lucca, non avrebbe onorato gli stipendi di luglio e neanche il pagamento della tredicesima di dicembre, attesa da otto mesi dai lavoratori. i dipendenti, si sono subito attivati per chiedere rassicurazioni sul futuro. Le quali arrivate nel pomeriggio, grazie all'intervento della casa madre Nexive, la quale ha garantito il cambio di gestore per la filiale di Lucca e un intervento diretto per onorare le spettanze dei lavoratori ancora pendenti. C'erano tutti, questa mattina (10 agosto) all'interno della piccola sede a due passi dal bar Catelli di San Vito, sulla via Vecchia Pesciatina. A interrogarsi su un futuro sul quale sembravano addensarsi nuvole minacciose. Dipendenti provenienti non solo da Lucca, ma anche da tutta la Piana, da Pisa e da Pescia, intenzionati a portare avanti una protesta fino ad avere risposte. Il più giovane ha 20 anni, il più 'anziano' 50, ma tutti nella stessa situazione: nessuna certezza sullo stipendio e delle pendenze che risalgono addirittura al dicembre scorso. "Sotto questa sigla – spiegano – eravamo rimasti solo noi, dopo la chiusura degli altri uffici L.A. Posta Diretta a Calenzano, Montecatini e Viareggio. E senza stipendio abbiamo dovuto comunque tenere aperta la filiale, consegnare la posta e mettere benzina da soli ai mezzi con cui lavoriamo, senza garanzia di rimborso. Quando abbiamo saputo che non ci sarebbe stato garantito lo stipendio di luglio abbiamo deciso di capire il da farsi. Da una parte aspettavamo una comunicazione scritta che ci autorizzava ad andare in ferie per non dover continuare a pagare di tasca nostra per lavorare, dall'altra non volevamo uscire per effettuare il servizio fino ad aver ricevuto delle risposte, anche perché non volevamo fare beneficenza".
La situazione, spiegano i lavoratori, è precipitata da aprile in poi: "Prima è iniziato ad arrivare lo stipendio in ritardo – dicono ancora – nonostante si tratti di buste paghe che vanno dai 700 ai 900 euro netti in busta per cinque ore al giorno di lavoro che non sono mai tali. Poi non sono mai arrivate notizie certe sulla tredicesima di dicembre. Eppure noi abbiamo sempre garantito il servizio, che comprende anche la consegna delle bollette dell'Enel e che va dalla consegna di una media di 500 lettere al giorno a molte di più nei periodi in cui dobbiamo consegnare le notifiche. Oltre all'apertura dello sportello per consegnare le raccomandate". "Non vogliamo recare danno a nessuno – dicono ancora prima che la protesta si sgonfi per le rassicurazioni della casa madre – ma non vogliamo neanche perdere i nostri diritti".
A rasserenare la situazione serve l'arrivo di una responsabile da Firenze della Nexive. Che garantisce il subentro di una nuova azienda per la gestione della filiale lucchese e il pagamento, in via diretta, di tutti
gli arretrati. Alcuni passaggi tecnici, poi, saranno spiegati in un nuovo incontro che si terrà lunedì. Ma, intanto, il servizio è garantito. E anche la serenità dell'agosto dei 15 dipendenti dell'azienda.
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