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Aggiornato il 12/06/2020
(2) Pallade
Pallade ha un volume paragonabile a quello dell'asteroide Vesta e nel tempo i due corpi celesti si sono contesi il titolo di secondo più grande asteroide del sistema solare interno.
Tuttavia rispetto a Vesta, Pallade è molto meno massiccio.
Quando fu scoperto da Heinrich Wilhelm Olbers il 28 marzo 1802, fu incluso tra i pianeti, come accadde anche per gli altri asteroidi scoperti all'inizio del XIX secolo.
La scoperta di numerosi altri asteroidi nel 1845 condusse infine alla loro riclassificazione.
(A lato il modello della forma).
( Immagine di Pallade , da un telescopio terrestre ).
Dati Fisici:
Quando fu scoperto da Heinrich Wilhelm Olbers il 28 marzo 1802, fu incluso tra i pianeti, come accadde anche per gli altri asteroidi scoperti all'inizio del XIX secolo.
La scoperta di numerosi altri asteroidi nel 1845 condusse infine alla loro riclassificazione.
(A lato il modello della forma).
( Immagine di Pallade , da un telescopio terrestre ).
Dati Fisici:
Pallade ha un diametro medio di circa 530 km ed una densità di 3,1 kg/dm3 , con una gravità di 0,23 m/s2.
La massa di Pallade è stimata in (2,11 ± 0,26) × 1020 kg ed è pari all'80% di quella di Vesta, al 22% di Cerere e a circa lo 0,3% di quella della Luna. ( 1.06 ± 0.13 × 10−10 M☉ ).
Si stima che Pallade contenga il 7% dell'intera massa della fascia principale.
L'inclinazione assiale è molto elevata e in varie pubblicazioni se ne trovano due stime: 78 ± 13° o 65 ± 12°. Sulla base di curve di luce che presentano ancora una certa ambiguità è stato stimato che il polo nord, punti nella direzione (β, λ) = (-12°, 35°) o (43°, 193°), con un'incertezza di 10°.
I dati ottenuti con il Telescopio spaziale Hubble nel 2007 e le osservazioni dei telescopi Keck del 2003-2005 sembrano favorire la prima coppia di valori sulla seconda.
Questo significa che durante ogni estate e inverno di Pallade, larghe parti della sua superficie sono in costante illuminazione o in costante oscurità, per durate dell'ordine dell'anno terrestre. Le zone polari sperimenterebbero le durate massime di luce e buio, superiori a due anni terrestri.
Si ritiene che Pallade sia stato interessato da un qualche grado di alterazione termica e differenziazione interna, la qual cosa suggerisce che sia un protopianeta. Si sarebbe formato quindi 4,57 miliardi di anni fa nella fascia degli asteroidi e sarebbe poi sopravvissuto, relativamente intatto, al processo di formazione del sistema solare.
Parametri orbitali:
L'inclinazione assiale è molto elevata e in varie pubblicazioni se ne trovano due stime: 78 ± 13° o 65 ± 12°. Sulla base di curve di luce che presentano ancora una certa ambiguità è stato stimato che il polo nord, punti nella direzione (β, λ) = (-12°, 35°) o (43°, 193°), con un'incertezza di 10°.
I dati ottenuti con il Telescopio spaziale Hubble nel 2007 e le osservazioni dei telescopi Keck del 2003-2005 sembrano favorire la prima coppia di valori sulla seconda.
Questo significa che durante ogni estate e inverno di Pallade, larghe parti della sua superficie sono in costante illuminazione o in costante oscurità, per durate dell'ordine dell'anno terrestre. Le zone polari sperimenterebbero le durate massime di luce e buio, superiori a due anni terrestri.
Si ritiene che Pallade sia stato interessato da un qualche grado di alterazione termica e differenziazione interna, la qual cosa suggerisce che sia un protopianeta. Si sarebbe formato quindi 4,57 miliardi di anni fa nella fascia degli asteroidi e sarebbe poi sopravvissuto, relativamente intatto, al processo di formazione del sistema solare.
Parametri orbitali:
Pallade presenta parametri orbitali inusuali per un oggetto di tali dimensioni. La sua orbita è caratterizzata da notevoli valori di inclinazione ed eccentricità, malgrado sia situata alla stessa distanza dal Sole della maggior parte degli asteroidi della fascia principale.
Orbita a 2,772 UA dal Sole con un'eccentricità di 0,2309 e molto inclinata 34,8409°, con un periodo di rivoluzione di 4,62 anni.
Pallade è quasi in risonanza 1:1 di moto medio con Cerere e 18:7 (con un periodo di 6500 anni) con Giove. Con quest'ultimo l'asteroide è anche in una risonanza approssimata 5:2, con un periodo di 83 anni.
Nel 1928 Kiyotsugu Hirayama segnalò i primi tre elementi della famiglia Pallade, un gruppo di asteroidi con parametri orbitali prossimi a quelli di Pallade stesso. Al 1994 erano stati individuati più di 10 membri della famiglia, tutti con semiasse maggiore compreso tra 2,50–2,82 UA e inclinazione di 33–38°. La validità del raggruppamento è stata confermata nel 2002 da un confronto tra gli spettri dei componenti.
Superficie:
Orbita a 2,772 UA dal Sole con un'eccentricità di 0,2309 e molto inclinata 34,8409°, con un periodo di rivoluzione di 4,62 anni.
Pallade è quasi in risonanza 1:1 di moto medio con Cerere e 18:7 (con un periodo di 6500 anni) con Giove. Con quest'ultimo l'asteroide è anche in una risonanza approssimata 5:2, con un periodo di 83 anni.
Nel 1928 Kiyotsugu Hirayama segnalò i primi tre elementi della famiglia Pallade, un gruppo di asteroidi con parametri orbitali prossimi a quelli di Pallade stesso. Al 1994 erano stati individuati più di 10 membri della famiglia, tutti con semiasse maggiore compreso tra 2,50–2,82 UA e inclinazione di 33–38°. La validità del raggruppamento è stata confermata nel 2002 da un confronto tra gli spettri dei componenti.
Superficie:
Caratteristiche:
Pochissimo si sa delle caratteristiche superficiali di Pallade.
Le immagini raccolte dalle osservazioni con il Telescopio spaziale Hubble con una risoluzione di circa 70 km per pixel mostrano variazioni tra un pixel e l'altro, che, tuttavia, combinate con l'albedo di Pallade - mediamente del 12% - si collocano al limite inferiore di rilevabilità.
(immagine HUBBLE).
Sono inoltre piuttosto limitate le differenze tra le varie curve di luce ottenute nel visibile e nell'infrarosso, mentre c'è un maggiore distacco in quelle nell'ultravioletto.
Pochissimo si sa delle caratteristiche superficiali di Pallade.
Le immagini raccolte dalle osservazioni con il Telescopio spaziale Hubble con una risoluzione di circa 70 km per pixel mostrano variazioni tra un pixel e l'altro, che, tuttavia, combinate con l'albedo di Pallade - mediamente del 12% - si collocano al limite inferiore di rilevabilità.
(immagine HUBBLE).
Sono inoltre piuttosto limitate le differenze tra le varie curve di luce ottenute nel visibile e nell'infrarosso, mentre c'è un maggiore distacco in quelle nell'ultravioletto.
Queste ultime suggeriscono la presenza di un grosso bacino d'impatto nell'emisfero settentrionale dell'asteroide.
Craterizzazione:
Gli astronomi del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno rivelato le immagini dell'asteroide di circa 530 chilometri di diametro, con una superficie enormemente ricca di crateri da impatto, tanto da spingere gli esperti a definirlo “la pallina da golf” del Sistema Solare.
( I due emisferi di (2) Pallade, visti da VLT / SPHERE. Immagini scattate il 28 ottobre 2017 (per l'emisfero sud) e il 15 marzo 2019 (per l'emisfero nord). Numerosi grandi crateri sono visibili su entrambi gli emisferi e anche una macchia luminosa che ricorda i depositi di sale di Cerere, che si trova su quello meridionale ).
L’orbita di Pallade implica che possa subire impatti a una velocità molto elevata, ha dichiarato Michael Marsset, autore principale dello studio.
“ Grazie a queste immagini ottenute con ottica adattativa, ora possiamo dire che Pallade è l’oggetto con il maggior numero di crateri che conosciamo nella cintura degli asteroidi ".
È come scoprire un nuovo mondo.
I ricercatori sospettano che la superficie di Pallade sia il risultato della sua orbita distorta, in pratica, mentre la maggior parte degli oggetti nella fascia principale degli asteroidi si muove più o meno lungo la stessa traccia ellittica attorno al Sole, l’orbita molto inclinata di Pallade lo spinge ad attraversare la fascia con un forte angolo di inclinazione, perciò qualsiasi collisione che si verifica sulla sua superficie, anche con un piccolo oggetto risulta quattro volte più catastrofica delle collisioni che avvengono tra due oggetti che si trovano nella stessa orbita.
SOPRA - Immagini elaborate di (2) Pallade (linea mediana), rispetto alle proiezioni del Modello di forma ADAM (in alto) e schizzi che evidenziano le principali caratteristiche geologiche identificate
su Pallade (in basso).
Il primo pannello corrisponde all'emisfero settentrionale e i due inferiori a
il suo emisfero meridionale.
Le caratteristiche rilevate in un'unica epoca sono visualizzate in blu e quelle tracciate
durante più fasi di rotazione gli angoli sono in giallo. Le epoche sono ordinate in aumento sulla fase di rotazione. Il segmento rosso indica l'asse di rotazione di Pallade.
LINK - PDF : https://orbi.uliege.be/bitstream/2268/246670/1/Pallas_Marsset.pdf
Composizione:
Informazioni parziali sulla composizione di Pallade sono state determinate dall'analisi spettroscopica della sua superficie. Pallade appartiene alla classe degli asteroidi di tipo B.
La superficie di Pallade risulta costituita da silicati e lo spettro superficiale ed il valore stimato per la densità ricordano le condriti carbonacee.
Il componente principale della sua superficie è un silicato, povero di ferro ed acqua. Sono minerali di questo tipo l'olivina ed il pirosseno, presenti nelle condrule CM. Si è determinato, nel 1997 che la composizione superficiale di Pallade è molto simile alle meteoriti di Renazzo, delle condriti carboniose CR caratterizzate da un quantitativo di minerali idrati anche inferiore a quelle CM. La meteorite di Renazzo è stata scoperta nell'Emilia nel 1824 ed è una delle meteoriti più primitive conosciute.
Craterizzazione:
Gli astronomi del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno rivelato le immagini dell'asteroide di circa 530 chilometri di diametro, con una superficie enormemente ricca di crateri da impatto, tanto da spingere gli esperti a definirlo “la pallina da golf” del Sistema Solare.
L’orbita di Pallade implica che possa subire impatti a una velocità molto elevata, ha dichiarato Michael Marsset, autore principale dello studio.
“ Grazie a queste immagini ottenute con ottica adattativa, ora possiamo dire che Pallade è l’oggetto con il maggior numero di crateri che conosciamo nella cintura degli asteroidi ".
È come scoprire un nuovo mondo.
I ricercatori sospettano che la superficie di Pallade sia il risultato della sua orbita distorta, in pratica, mentre la maggior parte degli oggetti nella fascia principale degli asteroidi si muove più o meno lungo la stessa traccia ellittica attorno al Sole, l’orbita molto inclinata di Pallade lo spinge ad attraversare la fascia con un forte angolo di inclinazione, perciò qualsiasi collisione che si verifica sulla sua superficie, anche con un piccolo oggetto risulta quattro volte più catastrofica delle collisioni che avvengono tra due oggetti che si trovano nella stessa orbita.
( Emisfero nord dalla fase 0,10 alla fase 0,76 ).
( Emisfero sud ).
SOPRA - Immagini elaborate di (2) Pallade (linea mediana), rispetto alle proiezioni del Modello di forma ADAM (in alto) e schizzi che evidenziano le principali caratteristiche geologiche identificate
su Pallade (in basso).
Il primo pannello corrisponde all'emisfero settentrionale e i due inferiori a
il suo emisfero meridionale.
Le caratteristiche rilevate in un'unica epoca sono visualizzate in blu e quelle tracciate
durante più fasi di rotazione gli angoli sono in giallo. Le epoche sono ordinate in aumento sulla fase di rotazione. Il segmento rosso indica l'asse di rotazione di Pallade.
( Mappa in proiezione di Mollweide dei 36 crateri e del punto luminoso identificato sulla superficie
di Pallade. Lo stesso codice colore dei grafici sopra, viene utilizzato per i crateri.
La regione altamente craterizzata è evidenziata in arancione chiaro.
È indicato il nome dei cinque crateri più grandi ).
Composizione:
Informazioni parziali sulla composizione di Pallade sono state determinate dall'analisi spettroscopica della sua superficie. Pallade appartiene alla classe degli asteroidi di tipo B.
La superficie di Pallade risulta costituita da silicati e lo spettro superficiale ed il valore stimato per la densità ricordano le condriti carbonacee.
Il componente principale della sua superficie è un silicato, povero di ferro ed acqua. Sono minerali di questo tipo l'olivina ed il pirosseno, presenti nelle condrule CM. Si è determinato, nel 1997 che la composizione superficiale di Pallade è molto simile alle meteoriti di Renazzo, delle condriti carboniose CR caratterizzate da un quantitativo di minerali idrati anche inferiore a quelle CM. La meteorite di Renazzo è stata scoperta nell'Emilia nel 1824 ed è una delle meteoriti più primitive conosciute.
RICOSTRUZIONE DELLA FORMA DI PALLADE:
Qui riportiamo l'analisi e i risultati di quella che è la migliore occultazione osservata una stella da un asteroide. Il 29 maggio 1983 l'occultamento della stella binaria spettroscopica 1 Vulpeculae.
L'asteroide (2) Pallade è stato programmato da 130 posizioni in tutto il sud degli Stati Uniti e del Messico settentrionale.
Il cattivo tempo impediva l'osservazione dell'occultazione della parte più meridionale di Pallade, ma oltre i due terzi della circonferenza sono stati delineati in dettaglio, tra cui alcune caratteristiche topografiche. Le osservazioni hanno dato il risultato di una forma con un'ellisse con assi principali e minori di 529,6 ± 1,2 e 511,2 ± 1,2 km, rispettivamente. Quando combinato con occultazioni precedentemente osservate, Pallas era adatta ad un ellissoide triassiale con
assi di 574 ± 10 km, 526 ± 3 km, e 501 ± 2 km e ha un diametro medio di 533 ± 6 km. Poi il suo
volume è stato calcolato in (7,91 ± 0,15) X 10E22 cm3, se combinato con una massa di (1,4 ± 0,2) X 10E-10 , che produce una densità media di 3,5 ± 0,5 gr/cm3.
LINK (pdf) : Clicca QUI
Qui sotto in grafica la comparazione di tutte le occultazioni stellari, usate per dedurne in linea di massima le dimensioni e le caratteristiche superficiali macroscopiche, in specialmodo quelle dei bordi, oltre a determinarne l'inclinazione assiale e la direzione del suo polo nord.
( Confronto del modello di forma con le corde di occultazione per quattro eventi di occultazione. Usiamo il metodo descritto da Berthier (1999) per convertire l'occultamento dei tempi segnalati da Dunham e Herald (2008) alla loro stampa sul piano del cielo. Il nord celeste è in alto e l'est è a sinistra. Per ogni occultazione, elenchiamo la data e l'ora (UT), la stella occultata e le coordinate SEP e l'angolo del polo PN . Per ogni accordo, i rombi rappresentano l'ora esatta di scomparsa e ricomparsa come riportato dall'osservatore, collegato dalle linee tratteggiate, e le linee solide rappresentano l'errore indicato dall'osservatore ).
Qui riportiamo l'analisi e i risultati di quella che è la migliore occultazione osservata una stella da un asteroide. Il 29 maggio 1983 l'occultamento della stella binaria spettroscopica 1 Vulpeculae.
L'asteroide (2) Pallade è stato programmato da 130 posizioni in tutto il sud degli Stati Uniti e del Messico settentrionale.
Il cattivo tempo impediva l'osservazione dell'occultazione della parte più meridionale di Pallade, ma oltre i due terzi della circonferenza sono stati delineati in dettaglio, tra cui alcune caratteristiche topografiche. Le osservazioni hanno dato il risultato di una forma con un'ellisse con assi principali e minori di 529,6 ± 1,2 e 511,2 ± 1,2 km, rispettivamente. Quando combinato con occultazioni precedentemente osservate, Pallas era adatta ad un ellissoide triassiale con
assi di 574 ± 10 km, 526 ± 3 km, e 501 ± 2 km e ha un diametro medio di 533 ± 6 km. Poi il suo
volume è stato calcolato in (7,91 ± 0,15) X 10E22 cm3, se combinato con una massa di (1,4 ± 0,2) X 10E-10 , che produce una densità media di 3,5 ± 0,5 gr/cm3.
LINK (pdf) : Clicca QUI
Qui sotto in grafica la comparazione di tutte le occultazioni stellari, usate per dedurne in linea di massima le dimensioni e le caratteristiche superficiali macroscopiche, in specialmodo quelle dei bordi, oltre a determinarne l'inclinazione assiale e la direzione del suo polo nord.
( Confronto del modello di forma con le corde di occultazione per quattro eventi di occultazione. Usiamo il metodo descritto da Berthier (1999) per convertire l'occultamento dei tempi segnalati da Dunham e Herald (2008) alla loro stampa sul piano del cielo. Il nord celeste è in alto e l'est è a sinistra. Per ogni occultazione, elenchiamo la data e l'ora (UT), la stella occultata e le coordinate SEP e l'angolo del polo PN . Per ogni accordo, i rombi rappresentano l'ora esatta di scomparsa e ricomparsa come riportato dall'osservatore, collegato dalle linee tratteggiate, e le linee solide rappresentano l'errore indicato dall'osservatore ).
( Ricostruzione della forma dalle osservazioni HUBBLE ).
LINK di approfondimento:
Studio dimensioni : https://arxiv.org/pdf/0912.3626.pdf
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Estratto da :
Leggi anche ENCICLOPEDIA DEL SISTEMA SOLARE
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