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Aggiornato il 14/01/2020
Makemake e MK2
Makemake è l'oggetto più luminoso nella fascia di Kuiper dopo Plutone, di (1502x1440 km), è il quarto pianeta nano per dimensioni del sistema solare ed è appartenente alla classe dei plutoidi , possiede anche una piccola luna.
Scoperta:
Fu osservato la prima volta il 31 marzo 2005 presso l'Osservatorio Palomar dal team di Mike Brown, e la sua scoperta fu annunciata ufficialmente il 29 luglio 2005. Noto inizialmente con la sigla 2005 FY9.
Era tuttavia sufficientemente brillante da poter essere visto da Clyde Tombaugh, all'epoca in cui scoprì Plutone. Ma a cavallo del 1930 Makemake si trovava in un regione del cielo ricchissima di stelle, al confine tra le costellazioni del Toro e dell'Auriga: fu molto probabilmente questa la ragione per cui, nonostante gli sforzi, Tombaugh non riuscì a scorgere questo fratello minore di Plutone.
Dati fisici:
Ha un periodo di rotazione di 22,8266 ± 0,0001 h , è risultato piuttosto laborioso misurare il periodo di rotazione di Makemake, perché la sua superficie esibisce variazioni fotometriche pari solo a due centesimi di magnitudine. È stato proposto, per giustificare l'incapacità di discernimento di variazioni fotometriche apprezzabili, che il pianeta nano potesse dirigere verso la Terra uno dei suoi poli. La distribuzione della temperatura superficiale rilevata durante l'occultazione stellare del 2011, concentrica rispetto alla direzione di osservazione, sembrerebbe confermare questa ipotesi.
Osservazioni nell'infrarosso del Telescopio spaziale Spitzer e dell'Herschel Space Observatory combinate con alcune similitudini nello spettro con Plutone avevano condotto a stimare il diametro di Makemake tra 1.360 e 1.480 km.
L'osservazione di un'occultazione stellare nell'aprile del 2011 ha prodotto misure dirette delle sue dimensioni, che risultano essere di 1.502 ± 45 (equatoriale) × 1.430 ± 9 (polare) km, con un diametro medio che si riteneva di circa 1.478 km .
Tuttavia, i dati di occultazione sono stati successivamente rianalizzati, ed hanno portato alla stima dimensionale di (1434 +48−18 km) × (1420 +18−24 km) senza vincolo di orientamento polare.
Ciò ha anche permesso di produrre una stima della sua densità, pari a (2,1 ± 0,3) kg/dm3 , con una massa di 0,000506 Mt.
La temperatura estremamente bassa (circa 30 K) che si registra sulla sua superficie fa sì che essa sia ricoperta da ghiacci di metano, etano e probabilmente azoto.
Makemake ha dimensioni leggermente inferiori rispetto ad Haumea e ciò lo rende, per quanto è dato sapere, il quarto oggetto transnettuniano per dimensioni dopo Plutone ed Eris.
( Quattro curve di luce rilevate in differenti opposizioni ).
Occultazione:
Fin dal 2010 era stato calcolato che Makemake avrebbe occultato una debole stella di diciottesima magnitudine, catalogata dall'Osservatorio della Marina statunitense come NOMAD 1181-0235723 (dove la sigla NOMAD sta per "Naval Observatory Merged Astrometric Dataset"). Attraverso progressivi raffinamenti delle misurazioni astrometriche, si ebbe la certezza che il 23 aprile 2011, approssimativamente all'1,30 UT, l'ombra dell'occultazione avrebbe attraversato il Sud America. Fu così organizzata una campagna di osservazione dell'occultazione, che coinvolse sedici telescopi sparsi tra Cile, Argentina, Uruguay e Brasile. Nove telescopi non riuscirono a osservare l'evento o per la copertura nuvolosa locale o per problemi tecnici. Sette invece vi riuscirono perfettamente, tra i quali il Very Large Telescope e il New Technology Telescope dell'ESO.
( SOPRA: In grafico i risultati dell'occultazione stellare 23 aprile 2011 ).
Al momento dell'occultazione, Makemake era a 51,5 unità astronomiche dalla Terra e a 52,21 unità astronomiche dal Sole. Le estremità delle corde proiettate dal passaggio del pianeta nano davanti alla stella sono compatibili con un cerchio di 38,28 ± 0,22 milliarcosecondi di diametro, che, alla distanza di Makemake, corrispondono a 1.430 ± 9 km (circa un nono del diametro terrestre). Tuttavia le corde sono compatibili anche con un'ellisse di asse minore pari a 1.428 ± 17 km e rapporto tra gli assi di 1,15 ± 0,17, con l'asse maggiore ruotato di 9 ± 24° rispetto al polo nord celeste locale, così come indicato nella figura sopra.
Per una serie complessa di ragioni che riguardano il periodo di rotazione, la mancanza di un'atmosfera globale, la densità e i dati ottenuti in precedenza dai satelliti Spitzer e Herschel, il gruppo di Ortiz ritiene che la forma proiettata da Makemake sia una via di mezzo tra un cerchio perfetto e l'ellisse con rapporto tra gli assi di 1,15 ± 0,17. Il miglior compromesso è per i ricercatori un'ellisse con un rapporto tra gli assi di 1,05 ± 0,03, corrispondente a un asse minore di 1.430 ± 9 km e a un asse maggiore di 1.502 ± 45 km. Makemake appare, insomma, come uno sferoide oblato: una sorta di grossa palla di neve sporca, di forma leggermente schiacciata.
( SOTTO: I dati raccolti dai vari punti di osservazione ).
Osservazione:
Makemake è attualmente il secondo oggetto della fascia di Kuiper per luminosità dopo Plutone avendo raggiunto all'opposizione nel marzo del 2009 la magnitudine apparente di 16,7. È sufficientemente luminoso da poter essere visibile, nella costellazione della Chioma di Berenice, con i migliori telescopi amatoriali. Makemake presenta un'albedo molto elevato dal momento che riflette mediamente il 77% della luce incidente. Ciò suggerisce una temperatura media superficiale di circa -240°c. Sono state tuttavia individuate zone della superficie caratterizzate da un'albedo nettamente inferiore, pari a circa 0,12 , dove potrebbe essere raggiunta una temperatura di circa -223°c.
( Modello termico della superficie di Makemake ).
( La prima immagine del Telescopio Spaziale Hubble ).
Parametri orbitali:
Makemake è classificato tra gli oggetti classici della fascia di Kuiper o cubewani , e significa che la sua orbita giace abbastanza lontano da Nettuno da essere rimasta stabile nel lungo tempo.
Makemake orbita a 45,715 UA dal Sole con un'eccentrità di 0,15586 ed un inclinazione di 29.00685°, con un periodo di rivoluzione di 308,09 anni (112.897 giorni), con una Radianza media di 0,65 W/m2.
Passa da un perielio di 38.590 UA fino ad un afelio di 52,840 UA.
( In grafica il confronto fra le orbite di PLUTONE , HAUMEA e MAKEMAKE )
Superficie:
Alcune misurazioni relative allo spettro nel visibile e nel vicino infrarosso di Makemake, riportano dati che rivelano una superficie molto simile a quella di Plutone. Come Plutone, Makemake appare rosso nel visibile sebbene significativamente meno rispetto alla superficie di Eris . Lo spettro nel vicino infrarosso presenta una marcata banda di assorbimento del metano (CH4). Il metano è stato individuato anche su Plutone ed Eris nei cui spettri però la sua presenza è molto più flebile.
Osservazioni fotometriche condotte nel lontano infrarosso (24–70 μm) e nel submillimetrico (70–500 µm) attraverso i telescopi spaziali Spitzer ed Herschel hanno rivelato che la superficie di Makemake non è omogenea. Una porzione compresa tra il 3 ed il 7% del totale, infatti, è costituita da terreno scuro, caratterizzato da un'albedo molto bassa, compresa tra 0,02 e 0,12. La restante parte, ricoperta da ghiacci di azoto e metano, è invece notevolmente più riflettenze, caratterizzata com'è da un'albedo compresa tra 0,78 e 0,90.
( In grafico lo spettro di Makemake indicato con il codice 2005 FY9, confrontato con quello di Plutone e quello di riferimento del metano CH4 , e ne potete notare la molte similitudini ).
Atmosfera:
Le osservazioni condotte nell'aprile del 2011 durante l'occultazione della stella NOMAD 1181-0235723, tuttavia, escludono la presenza di un'atmosfera su Makemake. L'interruzione nella visibilità della stella è stata netta, senza il verificarsi di quei fenomeni di diffusione della luce che manifestano gli oggetti dotati di un'atmosfera. Ciò non esclude totalmente l'esistenza di un'eventuale atmosfera, ma pone un limite massimo alla pressione che questa potrebbe esercitare alla superficie di circa 4-12 nbar.
(In grafico si nota la repentina caduta di magnitudine avvenuta durante l'occultazione stellare, fatto che esclude la presenza di una significativa presenta atmosferica sulla superficie di Makemake).
Satellite:
Scoperta:
A scoprirla è stato l’astronomo Alex Parker, del Southwest Research Insitute di Boulder, in Colorado.
''MK2'' - Il telescopio spaziale Hubble nell'aprile del 2015 hanno condotto alla scoperta di un satellite naturale in orbita attorno a Makemake.
Dati fisici:
Denominato provvisoriamente come S/2015 (136472) 1, e informalmente come MK 2, è circa 1300 volte meno luminoso del pianeta nano, ed il suo diametro è stato stimato in circa 175 km, pari a circa un ottavo rispetto a quello di Makemake.
Il suo colore risulta molto scuro.
Parametri Orbitali:
La sua orbita non è ancora stata calcolata con precisione: la luna sembrerebbe trovarsi su un'orbita circolare, a circa 21.000 km dalla superficie del pianeta nano, che completerebbe in circa 12 giorni.
Superficie:
''MK 2'' differisce da Makemake in quanto è "nero come il carbone", dove il suo genitore invece è Bianco come la neve. Gli scienziati ritengono che questo può essere semplicemente dovuto alle sue piccole dimensioni, e che non possa trattenere gravitazionalmente i materiali leggeri più volatili sulla sua superficie. Questo lo rende simile ai più tipici degli oggetti della cintura di Kuiper, e sembra invitare a mettere in discussione esattamente quale sia la soglia di massa che potrebbe trattenere una certa composizione superficiale, probabilmente in funzione della temperatura superficiale e della velocità di rotazione.
Essendo così scuro, ''MK 2'' era in precedenza impossibile da rilevare, poiché il segnale debole della luna era facilmente coperto dal riflesso dalla superficie del primario. Ci sono volute attrezzature specializzate di Hubble per separarlo dal più luminoso e poterlo notare.
SCHEDA RIASSUNTIVA DI MAKEMAKE:
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A cura di ANDREOTTI ROBERTO
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LIBRO del SISTEMA SOLARE
APPROFONDIMENTI:
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