un ipotesi del Marte del passato.....
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Aggiornato il 19/02/2020
Spazio, Nasa: "Su Marte ruscelli di acqua salata"
Scorre in rivoli solo nei mesi estivi. L'annuncio della Nasa potrebbe far ipotizzare la presenza di vita microbica sulla superficie del Pianeta Rosso. Ma l'autore dello studio chiede prudenza.....
Sul pianeta Marte scorrono minuscoli ruscelli di acqua salata che compaiono durante i mesi estivi del Pianeta Rosso, lasciando striature scure la cui origine finora era un mistero.
A dare l'annuncio della scoperta è stata la Nasa dopo un'attesa che ha lasciato per ore gli appassionati con il fiato sospeso. La prova arriva da Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) la sonda spaziale polifunzionale americana lanciata il 12 agosto 2005.
"È la prima prova che dimostra l'esistenza di un ciclo dell'acqua sulla superficie di Marte", ha spiegato Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell'Agenzia spaziale italiana (Asi). A fornirla è il gruppo dell'Istituto di Tecnologia delle Georgia guidato da Lujendra Ojha. Non si tratta certo dei canali d'acqua ipotizzati nell'800 da Giovanni Schiapparelli, ma di 'rivoli' stagionali con tracce di sali che si formano solo in presenza di acqua.
Nonostante l'origine e la composizione chimica dell'acqua sia ancora sconosciuta, la scoperta potrebbe influenzare le teorie sulla possibile presenza di vita microbica su Marte, il pianeta più simile alla Terra all'interno del sistema solare. Gli scienziati hanno sviluppato una nuova tecnica per analizzare le mappe chimiche della superficie di Marte ottenute attraverso il Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa. Gli studiosi hanno trovato "impronte" di sali che si formano solo in presenza di acqua in piccoli canali scavati nelle pareti delle rocce attraverso la regione equatoriale del pianeta.
I ruscelli, osservati per la prima volta nel 2011, appaiono durante i mesi estivi del pianeta e scompaiono appena le temperature scendono. Gli scienziati avevano già ipotizzato che le tracce, conosciute come Recurring Slope Lineae (RSL), fossero attraversate da acqua corrente ma non erano ancora riusciti a realizzare delle misurazioni del fenomeno.
Water! Strong evidence that liquid water flows on present-day Mars. Details: http://t.co/0MW11SANwL #MarsAnnouncement pic.twitter.com/JNksawz2iN
— NASA (@NASA) 28 Settembre 2015
In proposito Flamini dell'Agenzia spaziale italiana rileva che si tratta comunque di una prova indiretta: "bisogna specificare", ha sottolineato, "che i dati mostrano la presenza di questi minerali, non di acqua. Tuttavia la presenza stagionale dei sali indica il depositarsi di acqua". Finora le immagini satellitari avevano osservato la formazione di linee scure, lunghe fino a 5 metri, lungo i pendii marziani, a latitudini e quote molto differenti. Queste linee scure hanno la caratteristica di comparire e allungarsi sempre più durante le stagioni calde per poi svanire in quelle più fredde. La capacità degli strumenti non permetteva però di definire con certezza se i canali potessero essere provocati dall'acqua oppure da qualche altro fenomeno ancora non compreso. La presenza di sali idrati negli stessi momenti in cui le linee si formano è adesso, per i ricercatori, la prova attesa da tempo dell'esistenza su Marte di acqua allo stato liquido, seppur in piccole tracce.
Lo stesso autore dello studio che sarà pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience, Lujendra Ojha del Georgia Institute of Technology, precisa: "Non stiamo dicendo che abbiamo trovato tracce di acqua. Abbiamo trovato sali idrati". E commenta così l'annuncio della Nasa che recita "Risolto il mistero di Marte": "Mi sembra un po' esagerato. Ci sono ancora molti misteri che circondano le RSL".
.@NASA's Mars Reconnaissance Orbiter found best evidence yet of liquid water on present Mars http://t.co/Rk7ekUw931 pic.twitter.com/kmULXaCHuM
— NASA JPL (@NASAJPL) 28 Settembre 2015
Alla voce di Lujendra Ojha si aggiunge quella di Alfred McEwen, scienziato specializzato in planetologia della Arizona State University: "La scoperta conferma che l'acqua ha un ruolo nella comparsa di queste tracce ma non sappiamo se questa arrivi da sotto la superficie del pianeta. Potrebbe arrivare dall'atmosfera".
Qualunque sia la fonte, la prospettiva di acqua liquida stagionale apre all'ipotesi che Marte, considerato un pianeta freddo e morto, potrebbe ospitare la vita. Il rover della Nasa, Curiosity ha trovato prove che in passato Marte possedeva tutte le caratteristiche e habitat adatti a ospitare vita microbica. Gli scienziati stanno cercando di capire come il Pianeta Rosso possa essere passato dall'essere caldo, umido e simile alla Terra al freddo e secco deserto di oggi.
Più che una scoperta, una conferma. L'astrofisico dell'Accademia dei Lincei Giovanni Bignami spiega in cosa consista l'annuncio della Nasa sull'esistenza di acqua sulla superficie di Marte.
Abbiamo veramente scoperto l'acqua su Marte? «In verità no, è stata osservata la sicura presenza di sali idrati, tracce di colate che ci dicono che deve essere scorsa dell'acqua liquida nella quale erano presenti sali.
È importane sottolineare come l'acqua possa risalire solo al passato perchè su Marte, con un'atmosfera così sottile e a quelle temperature, non può esistere acqua liquida. Al massimo può esistere per pochi minuti dato che evapora poco dopo.
Comunque l'osservazione fatta si tratta di un'eccellente conferma di quanto già trovato in passato. Non so se definirla una grande scoperta».
Allora qual è la novità dello studio pubblicato se sapevamo già della presenza di acqua su Marte? «Noi sapevamo già dell'esistenza di una quantità consistente di acqua in profondità grazie a dei radar speciali che hanno rilevato diversi strati di ghiaccio.
La novità sta nel fatto che non avevamo mai osservato così bene dei sali idrati sulla superficie.
È stata fatta un'analisi dettagliata dei sali che sono una sorta di firma della presenza di acqua salata.
In passato avevamo solo un'evidenza delle colate di questi sali, ora abbiamo una misura dettagliata».
In che modo abbiamo ottenuto quest'analisi più dettagliata? «Grazie al satellite americano Mars Reconnaissance Orbiter che gira intorno a Marte ormai da molti anni.
A bordo sono presenti degli strumenti che rendono possibile l'analisi della superficie di Marte e così sono riusciti a rilevare la presenza di sali idrati. Certo che uno studio su campioni prelevati dalla superficie marziana sarebbe molto più interessante».
Da dove proviene quest'acqua salata? «Probabilmente proviene da un ghiacciaio sotterraneo che quando si scioglie fa fuoriuscire acqua sulla superficie. Essendo salata potrebbe rimanere liquida più a lungo e quindi scorrere sulla superficie stessa. Però gli stessi autori dello studio dicono di non aver capito l'origine dell'acqua salata. Il meccanismo più logico rimane comunque lo scioglimento di ghiaccio in acqua».
C'è vita su Marte? «Di sicuro l'osservazione di acqua salata ne aumenta la possibilità. Prendendo come esempio il deserto Atacama in Cile, simile a Marte per aridità, lì si trovano comunità di colonie di microbi alofili. Una forma analoga di vita elementare potrebbe esistere anche su Marte».
Ora una missione umana su Marte diventa più probabile? «No, dal mio punto di vista non cambia nulla. Se l'obiettivo è quello di trovare nuove risorse d'acqua è meglio andarle a cercare nei crateri delle comete, dove è presente ghiaccio non salato e quindi utilizzabile».
Nuove simulazioni fanno luce
sul processo di formazione dei rivoli:
Il processo funziona come segue: un grosso masso appoggiato sulla superficie di Marte a certe latitudini getta un’ombra sul terreno nel periodo invernale, dove non arriva mai la luce del Sole direttamente.
L’area continuamente ombreggiata dietro il masso è molto fredda, così fredda che il ghiaccio d’acqua vi si accumula nei periodi freddi vicini all'afelio.
Quando il Sole si alza di nuovo in primavera e nel periodo verso il perielio, il ghiaccio si riscalda improvvisamente. Nei calcoli dettagliati del modello, la temperatura sale da -128° C al mattino prima dell'alba, fino a -10° C a mezzogiorno, un cambiamento enorme nel corso di un quarto di giorno.
In così poco tempo, non tutto il ghiaccio si disperde nell’atmosfera sublimando.
Il sale abbassa il punto di fusione dell'acqua, quindi su terreni ricchi di sale, il ghiaccio d’acqua si scioglierà a -10° C. Salamoie o pozze di acqua salata si formeranno effimeramente fino a quando tutto il ghiaccio non si sarà trasformato prima in liquido poi in vapore.
L’anno successivo, il processo si ripete.
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By INSA MARTE.
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