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Aggiornato il 15/07/2019
SEDNA
Introduzione:______________________________________________________________
Aggiornato il 15/07/2019
SEDNA
Sedna (506.8 UA) è un grande oggetto simile a Plutone, con un'orbita estremamente ellittica, con un perielio a 76.0917±0.0087 UA e un afelio a circa 936 UA dal Sole (5,4 giorni-luce).
(vedi animazione a lato).
Scoperta:
Sedna è stato scoperto il 14 novembre 2003 da Michael Brown (California Institute of Technology), Chad Trujillo (Osservatorio Gemini) e David Rabinowitz (Università di Yale). Già al momento della scoperta si trovava alla distanza più grande a cui un qualsiasi corpo celeste del sistema solare fosse mai stato osservato.
Parametri orbitali:
Un'orbita così grande, con un semiasse maggiore di 506.8 UA, richiede circa 11.400 anni per il suo completamento, con un'eccentricità di ben 0.85491±0.00029 , ed una inclinazione orbitale di 11,92897° rispetto all'eclittica.
La Radianza specifica varia da 0,235 W/m2 al perielio e cala fino a 0,00157 W/m2 all'afelio dove la luce del Sole impiega circa 5 giorni e mezzo per arrivarvi.
Posizione:
( Posizione sulla volta celeste 2019 ).
Classificazione:
Mike Brown, scopritore dell'oggetto nel 2003, afferma che non può essere parte, ne del disco diffuso e nemmeno della fascia di Kuiper, poiché il suo perielio è troppo lontano per aver subito degli effetti dalla migrazione verso l'esterno dell'orbita di Nettuno.
Brown definisce questa nuova popolazione "nube di Oort interna", che si può essere formata attraverso un processo simile, anche se è molto più vicina al Sole.
Superficie:
Alcune osservazioni hanno evidenziato che Sedna è uno degli oggetti più rossastri del sistema solare, quasi quanto Marte.
( A lato ricostruzione artistica ).
Contrariamente a Plutone e Caronte, Sedna sembra possedere pochissimo metano ghiacciato o ghiaccio d'acqua sulla sua superficie. Chad Trujillo ed altri astronomi dell'Osservatorio Gemini hanno formulato un'ipotesi secondo cui la colorazione particolarmente rossastra della superficie di Sedna potrebbe essere dovuta alla presenza di un fango di idrocarburi, le toline, simile a quello identificato su uno dei centauri, Folo.
Trujillo e colleghi hanno posto limiti superiori nella composizione superficiale di Sedna del 60% per il ghiaccio di metano, e del 70% per il ghiaccio d'acqua. La presenza di metano sostiene ulteriormente l'esistenza di Toline sulla superficie di Sedna, perché sono prodotte dall'irraggiamento del metano. Barucci e colleghi hanno confrontato lo spettro di Sedna con quello di Tritone ed hanno trovato bande di assorbimento deboli appartenenti sia al metano e sia all'azoto. Da queste osservazioni, hanno suggerito il seguente modello della superficie: 24% di Toline tipo Tritone, 7% carbonio amorfo, 10% azoto ghiacciato, 26% metanolo, e 33% di metano. La rilevazione del metano e del ghiaccio d'acqua è stata confermata nel 2006 dalla fotometria a infrarossi del telescopio spaziale Spitzer.
La presenza di azoto sulla superficie suggerisce la possibilità che, almeno per un breve periodo, Sedna possa avere tracce di un'atmosfera tenue. Durante un periodo di 200 anni vicino al perielio, la temperatura massima su Sedna deve superare i − 237,6 ° c, che è la temperatura di transizione tra azoto solido in fase-alfa e la fase-beta osservata su Tritone. A -235°c, la pressione di vapore dell'azoto sarebbe 14 microBar (1,4 Pa o 0,000014 Atm). Il suo andamento spettrale nel rosso profondo è indicativo di alte concentrazioni di materiale organico sulla sua superficie, e le sue bande di assorbimento di metano sono deboli ed indicano che il metano sulla superficie di Sedna è antico, piuttosto che appena depositato. Ciò significa che Sedna è troppo freddo perchè il metano possa evaporare dalla sua superficie e poi ricadere come neve, come accade su Tritone e probabilmente su Plutone.
( Nei grafici i risultati dell'analisi spettrale che hanno permesso di fare alcune ipotesi sulla composizione superficiale di Sedna ).
LINK (EN): https://www.aanda.org/articles/aa/full/2007/16/aa7021-06/aa7021-06.right.html
( Ricostruzione Artistica di un panorama di Sedna, al centro il Sole ed il sistema solare, a sinistra la Via Lattea ).
Struttura:
Dati fisici:
Sedna è molto probabilmente un pianeta nano, anche se la sua forma deve essere ancora determinata con certezza, anche se sembra plausibile che sia in equilibrio idrostatico, e recenti studi ipotizzano un diametro di circa 995 km con un'incertezza di più o meno 80 km (vedi schema a lato - thermophysical model), determinato dall'albedo di 0,32 ottenuto da analisi spettroscopiche, e con una magnitudine assoluta di H +1,6.
Attualmente non è determinata la sua massa e quindi pure la densità ( Per adesso ipotizzata a 2,0 kg/dm3 come per lo schema qui a lato ), che vengono solo dedotte da confronti con altri corpi similari.
Attualmente Sedna non ha satelliti noti, la magnitudine limite dell'Hubble (+29), esclude grossi corpi, ma non quelli di pochi km.
Curva di luce:
I risultati dell'analisi della sua curva di luce ci dicono che Sedna ruota su se stesso in 10,273 h.
( SOPRA e SOTTO - le curve di luce ottenute per Sedna ).
Occultazione stellare:
Il 13 gennaio 2013 si è verificata un occultazione stellare con la linea d'ombra che passava su Indonesia, Papua Nuova Guinea, e sulla penisola di Carpentaria in Australia.
In molte zone il cielo risultava coperto e non vi è molta diffusione di osservatori astronomici, tant'è che solo nella cittadina Australiana di Cairns si è effettuata l'unica misurazione, Cairns si trovava a poco più di 505 km dalla linea centrale di occultazione, i dati di Joseph Brimacombe, riportano un calo di luminosità brevissimo, che però danno un idea della reale dimensione di Sedna, che sarebbe poco di più di 1010 km, comunque in linea con l'incertezza della misura di 995±80 km del modello termofisico.
( Sopra la predizione dell'occultazione con la posizione in giallo di Cairns nella penisola Australiana di Carpentaria - Sotto i risultati ottenuti dall'osservazione del fenomeno, a cura di Joseph Brimacombe ).
Approfondimenti (EN):
Brown, Michael E. "Sedna (The coldest most distant place known in the solar system; possibly the first object in the long-hypothesized Oort cloud)". California Institute of Technology, Department of Geological Sciences.
ESPLORAZIONE:
Nel maggio 2018, l'astrofisico Ethan Siegel sostenne pubblicamente la missione di una sonda spaziale per studiare Sedna mentre si avvicina al perielio. Siegel ha caratterizzato Sedna come un bersaglio attraente grazie al suo status di possibile oggetto della nube di Oort interna. A causa del lungo periodo orbitale di Sedna, "non riavremo l'opportunità di studiarlo vicino al sole per molti millenni di nuovo. " Tale missione potrebbe essere facilitata da propulsori a ioni Dual-Stage 4-Grid che potrebbero ridurre considerevolmente i tempi di crociera se alimentati, per esempio, da un reattore a fusione.
SCHEDA RIASSUNTIVA DI SEDNA:
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Altri post sul Sistema Solare:
LIBRO del SISTEMA SOLARE
APPROFONDIMENTI:
A cura di Andreotti Roberto
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