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lunedì 17 dicembre 2018

2018 VG18 un distante oggetto del Disco Diffuso (SDO). by Andreotti Roberto - INSA.


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Aggiornato il 29/12/2020

2018 VG18 
''Farout''

Un team di astronomi ha scoperto il corpo più distante mai osservato nel nostro sistema solare.  È il primo oggetto del sistema solare conosciuto che è stato rilevato ad una distanza che è più di 100 volte la distanza della terra dal sole.

( Luogo di scoperta: Taurus AR 73.1491102 - DEC -3.5159946 - Coordinate eclittiche: 73° 08 '56.79672" -03° 30' 0.959676" - Coordinate siderali : 18°09' -03°30' Toro ).

Scoperta:
Il nuovo oggetto è stato annunciato lunedì 17 dicembre 2018, dal Minor Planet Center dell'Unione astronomica internazionale ed è stata data la denominazione provvisoria 2018 VG18. La scoperta è stata fatta da Scott S. Sheppard, David Tholen, Chad Trujillo.
2018 VG18 è a circa 120 UA. Mentre Il secondo più distante oggetto osservato sistema solare è Eris, a circa 96 UA.  Plutone è attualmente a circa 34 UA, rendendo 2018 VG18 più di 3,5 volte più lontano del pianeta nano più famoso del sistema solare.

Descrizione:
"2018 VG18 è molto più lontano e più lento rispetto a qualsiasi altro oggetto mai osservato nel sistema solare, così ci vorranno alcuni anni per determinare pienamente la sua orbita", ha detto Sheppard. "Ma è stato trovato in una posizione simile nel cielo per gli altri noti oggetti del sistema solare estremo, suggerendo che potrebbe avere lo stesso tipo di orbita che hanno la maggior parte di loro. Le somiglianze orbitali che dimostrano molti dei piccoli e distanti corpi del sistema solare è stato il catalizzatore per la nostra affermazione originale che c'è un lontano, pianeta massiccio a diverse centinaia di UA.''
"Tutto quello che attualmente sappiamo circa 2018 VG18 è la sua estrema distanza dal sole, il suo diametro approssimativo, e il suo colore", ha aggiunto Tholen "perché 2018 VG18 è così lontano, orbita molto lentamente, probabilmente prendendo più di 1.000 anni per fare una rivoluzione intorno al sole."
Le osservazioni del telescopio Magellano hanno confermato che 2018 VG18 è a circa 120 UA, il che lo rende il primo oggetto del sistema solare osservato oltre 100 UA.  La sua luminosità suggerisce che si tratta di un corpo di circa 500 km di diametro, probabilmente di forma sferica. Ha una tonalità di colore rosato, un colore generalmente associato a oggetti ricchi di ghiaccio.
Il Johnstons Archive indica un diametro di 884 km, con albedo 0,09 e H= +3,7192 mag.
Mentre Brown da un diametro di 656 km indicando un albedo di 0,12 con una magnitudine assoluta (H) di +3,9 mag , più alta del valore accettato.

Parametri orbitali:
DATI PRELIMINARI:
I dati preliminari davano un semiasse maggiore dell'orbita di 95.2342913 UA con un'eccentricità notevole di 0.7717325 ed un periodo di rivoluzione di 929 anni, il che lo farebbe associare agli oggetti del Disco Diffuso (SDO), con inclinazione sull'eclittica è di 31.71374°.
( Perielio 21,741 UA - Afelio 168,727 UA ) .
Inizialmente si pensava che nel punto più vicino al sole si avvicinasse fino quasi all'orbita di Urano, intersecando quella di Nettuno.

DATI ATTUALI:
I nuovi dati più precisi danno per 2018 VG18 un orbita con un semiasse-maggiore di circa 81,336 UA dal Sole, impiegando circa 733,56 anni per completare una rivoluzione completa attorno al Sole.
Con un'alta eccentricità orbitale di circa 0,535312 , segue un'orbita molto allungata, che varia in distanza da 37,796 UA al perielio a 124,8767 UA all'afelio .
La sua orbita è inclinata rispetto al piano eclittico di 24,4035 gradi, con il suo afelio orientato sotto l'eclittica. Al perielio, 2018 VG18 si avvicina all'orbita di Nettuno senza attraversarlo, avendo una distanza di intersezione dell'orbita minima di circa una decina di UA.
Poiché si avvicina a Nettuno, la sua orbita è stata probabilmente perturbata e dispersa da Nettuno, quindi rientra nella categoria degli oggetti del Disco Diffuso.

Al momento della scoperta 2018 VG18 era di magnitudine +24,6 mag , circa 25 milioni di volte più debole delle stelle appena visibili a occhio nudo. Poiché è un oggetto a bassa velocità angolare, per giunta osservato per pochi giorni, risulta praticamente impossibile determinare l’orbita, se non dopo altre osservazioni fatte negli anni successivi. 

Per questi motivi, anche se nella prima circolare del Minor Planet Center compaiono gli elementi orbitali che meglio “fittano” le posizioni, l’incertezza era talmente elevata che, in pratica, non si aveva idea di quale fosse l’orbita eliocentrica reale di 2018 VG18. L’unica cosa che si conosceva con sicurezza era la bassa velocità angolare: 0,019 “/minuto. Con questo valore sono necessari più di due mesi per percorrere una distanza angolare in cielo pari a quella della Luna piena. Per fortuna, conoscendo la velocità angolare si può stimare la distanza eliocentrica r, in unità astronomiche, con la formula:

Dove α = 148/ω e ω è la velocità angolare geocentrica espressa in secondi d’arco all’ora. Questa formula approssimata si applica solo agli asteroidi vicini all’opposizione, come era 2018 VG18 al momento della scoperta. Con il valore osservato per la velocità angolare ω si trova r ≈ 120 UA. Questo valore è in buon accordo con le stime del Minor Planet Center, che fornisce una distanza eliocentrica compresa fra le 125 e le 130 UA dal Sole. Tale valore per la distanza eliocentrica ne fa il TNO più remoto mai osservato prima. 

In base alla magnitudine apparente V e ipotizzando l’albedo di Bond A, ossia la frazione di luce riflessa dalla superficie a tutte le lunghezze d’onda, il raggio s di un corpo all’opposizione è stimabile con la formula: 

Qui r e Δ sono, rispettivamente, la distanza eliocentrica e geocentrica in UA, mentre (s) è il raggio dell’asteroide espresso in km. 

Assumendo A≈ 0,1 (grosso modo l’albedo di Bond della Luna), si trova s ≈ 800 km. Con l’albedo di Bond di Plutone A ≈ 0,4 il diametro diventa s ≈ 400 km. Come valore indicativo per il diametro di 2018 VG18 si può prendere circa 500 km.
Ci vorranno ancora alcuni anni per poter determinare l’orbita eliocentrica di 2018 VG18 che, nel frattempo, è stato soprannominato “Farout” (ossia “lontano”) dagli scopritori.


Orbita:

( Grafico dell'orbita - JPL ).

Posizione:( Il lento moto sulla volta celeste calcolato fino al 2089 ).
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IL SISTEMA SOLARE ELENCO POST di Andreotti Roberto - INSA
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