ulivi

ulivi
BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

sabato 29 febbraio 2020

TOSCANA : MARCO TORRE è il nuovo direttore della FONDAZIONE MONASTERIO.

Marco Torre - il nuovo Direttore Generale della  Fondazione Toscana 
“G. Monasterio” , qui a lato


La  Fondazione Toscana “G. Monasterio” dal  1° di marzo ha il nuovo Direttore Generale . E’ il Dott. Marco Torre che  subentra al dott. Luciano Ciucci  Luciano Ciucci, Commissario dell’Ente da alcuni mesi e che è stato in questa carica per 6 anni.

Il Dr. Torre, 43 anni, massese, è stato Direttore Amministrativo della Fondazione negli ultimi 6 anni e prima Direttore del Personale e Coordinatore Amministrativo dell’Ospedale del Cuore di Massa; nella sua carriera, in particolare, ha promosso e coordinato molti progetti portati avanti dall’Ente, sia per lo sviluppo di attività sanitarie specifiche, che - e soprattutto - nel settore delle tecnologie.

La Fondazione Monasterio - è noto - è un Ente istituito dalla Regione Toscana e dal CNR: nelle sue sedi di Pisa (appunto nell’Area della Ricerca CNR) e di Massa (Ospedale del Cuore, forse meglio noto come OPA) svolge attività sanitarie specialistiche nella cura delle patologie cardiache e polmonari (oltre ad una rilevante attività di diagnostica di medicina nucleare, TAC e RM) ed attività di ricerca, innovazione sperimentazione in tali ambiti. L’Ente è stato fondato dal Prof. Luigi Donato e  costituisce una realtà di eccellenza che negli anni ha conseguito risultati in ambito clinico estremamente positivi, con costanti riconoscimenti di apprezzamento da parte dei pazienti.
 “Sono particolarmente lieto dell’incarico ricevuto – dice il dottor Marco Torre - e ringrazio il Presidente della Regione, l’Assessore alla salute ed il Presidente del CNR per la fiducia che ripongono nella mia persona.

Proprio perché conosco bene la nostra struttura, sento tutta la responsabilità del ruolo che vado ad assumere, ma so di poter contare sul supporto costante di tutti i colleghi, proprio come è stato per chi mi ha preceduto.

In questi anni la Fondazione è cresciuta: ne è cresciuta la dimensione, la rilevanza clinica ed il credito istituzionale, in ambito sanitario e di ricerca. A me il compito di portare avanti la nostra missione, tracciata dal Prof. Donato, una missione che coniuga la cura centrata sul paziente, la ricerca traslazionale, la formazione e l’innovazione tecnologica.”

Gli fa eco il Dr. Ciucci che, esprimendo particolare soddisfazione per la nomina del Dr. Torre, afferma: “Marco è sicuramente la persona che saprà portare avanti al meglio i progetti in corso e, soprattutto, dare ulteriore slancio alle potenzialità dell’Ente. Lo conosco da anni ed io e tutti i colleghi, ne abbiamo costantemente apprezzato le capacità personali, la competenza professionale e la passione. E sappiamo che sotto la sua guida la Fondazione conseguirà ulteriori risultati di grande soddisfazione”.

Nella foto n. 1 il dott. Marco Torre, nella foto 2 il dottor Marco Torre a sx con il dottor Luciano Ciucci a destra

Alberto Ruffini.

mercoledì 26 febbraio 2020

Cambiamo con Toti - montagna P.se : Basta allarmismi sul Corona Virus



L’emergenza corona virus ha generato psicosi anche in montagna pistoiese, soprattutto alla notizia delle 15 persone di origine cinesi in auto quarantena, che hanno affittato appartamenti nei comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio.
Le persone sono tutte sotto controllo e monitorate dall’ASL a seguito dell’ordinanza dei sindaci Diego Petrucci (Abetone Cutigliano) e Luca Marmo (San Marcello Piteglio). Come Cambiamo ci siamo attivati per verificare la situazione e dobbiamo dire che è gestita al meglio e che non ci sono casi di infetti.
La situazione è degenerata ulteriormente per via del caso della persona positiva a Pistoia (situazione sotto controllo) e dalle innumerevoli fake news, alimentate dai social, anche da chi le istituzioni dovrebbe rappresentarle.
Come Cambiamo con Toti – Montagna p.se invitiamo alla calma e al buon senso e a seguire precauzioni indicate dal Ministero della Salute. Soprattutto a non dare addosso ai sindaci della montagna,che stanno cercando di contenere una situazione non creata da loro.
Siamo altresì preoccupati che se questa situazione perdurerà, il turismo e le imprese della montagna pistoiese, già in affanno, ne soffriranno ulteriormente. Per questo auspichiamo che una volta contenuta l’emergenza, si appronti un piano di aiuti per la montagna.



Antonio Gambetta Vianna 
Marco Poli
Cambiamo con Toti montagna p.se

sabato 22 febbraio 2020

"Cambiamo!" nomina Valdemaro Panzani coordinatore per la Garfagnana.

Il direttivo Provinciale durante la riunione regionale alla presenza dell'onorevole Giorgio Silli, ha nominato Valdemaro Panzani coordinatore per la Garfagnana.

                                                                    

Panzani di fatto sostituirà Fabio Fontana precedente coordinatore locale.
Sono entusiasta di questa nomina ha dichiarato Panzani, pronto a portare il mio contributo al movimento.

Grossa soddisfazione anche da parte del coordinatore Provinciale Simone Simonini: Valdemaro sarà un  valore aggiunto al nostro movimento.
Stiamo lavorando alla ricerca del miglior assetto in vista delle amministrative in Provincia  Lucca (Sillano Giuncugnano, Coreglia Antelminelli e Viareggio), senza tralasciare le elezioni Regionali.

                                                                    

venerdì 21 febbraio 2020

comunicato stampa AMMP su articolo Nazione 19 febbraio 2020


Siamo lieti di vedere che l’unione dei comuni risponde una volta ogni tanto, un po’ meno che lo faccia solo sui giornali e in modi non proprio civili. Vedendo l’articolo apparso sulla Nazione del 19 febbraio , ci sentiamo in dovere di precisare alcune cose. 
Innanzitutto ci piacerebbe sapere a chi dovremmo rispondere, visto che nell’articolo è scritto genericamente “unione dei comuni” e quindi...il presidente Marmo ? Il responsabile della forestazione Benesperi? Una terza persona ?...le lettere e i comunicati dell’AMMP,per quanto a qualcuno possano sembrare duri (giudizio personale incontestabile ) sono sempre stati rispettosi e soprattutto firmati a nome del presidente e del vicepresidente. Non ci siamo mai nascosti dietro a un generico “AMMP”. 
Poi da una istituzione ci aspettavamo una risposta entro 30 giorni (termini di legge) alla nostra PEC del 4 gennaio protocollata il 7 (prot. Unione 36/2020), anche solo per dire le cose ribadite nell’articolo sopracitato. Risposta che ad oggi non è arrivata. 
Leggendo poi le dichiarazioni scritte nell’articolo si parla che il mirtillo nero selvatico abbia visto ridursi la diffusione per via dell’avanzare del bosco, e che l’AMMP trascuri questa cosa. La cosa ci lascia abbastanza basiti, in quanto nella sopracitata lettera protocollata, tra le richieste di interventi, c’erano appunto i tagli perimetrali (punto 1). Quindi ci chiediamo se chi ha rilasciato queste dichiarazioni ha letto la lettera o ha parlato senza cognizione di causa...in entrambi i casi,la cosa ci lascia alquanto perplessi. 
Sorvoliamo sulla questione che l’unione si occupi solo dei terreni demaniali, perché ci pare ovvia e non capiamo perché sia stata tirata fuori. Mentre rimaniamo sorpresi che si dichiari che il personale dell’unione,riesca a presidiare l’intero territorio, visto che negli incontri tenuti lo scorso anno, ci veniva detto non c’era abbastanza personale per controllare tutto. 
Sulla drosophila vorremmo inoltre sottolineare che ci sono foto e filmati, che abbiamo reso pubblici l’anno scorso, se questo non bastasse come prova, doveva quantomeno indurre l’unione a fare i necessari controlli, cosa che non ci risulta avvenuta. 
Ma oltre questa contraddizione, c’è anche un altra cosa che non ci torna. Se il sindaco di Abetone Cutigliano (uno dei 3 comuni facente parte dell’ente) Diego Petrucci, ci ha espresso solidarietà ed affermato che è con noi, in una PEC pervenutaci in seguito alle nostre richieste, l’unione esattamente per chi parla? Anche questo discorso sarà da approfondire. 
Come considerazione finale, dobbiamo purtroppo constatare che le dichiarazioni contenute nell’articolo, sono piene di livore e decisamente offensive (specie nei confronti del presidente), volte solo a delegittimare l’associazione, facendola passare come superficiale ,incompetente e non collaboratrice con le istituzioni . E di questo ci domandiamo il perché...forse ci si aspettava che l’AMMP stesse in silenzio anche quest’anno? Dopo un anno di trattative con l’unione, che hanno portato a nulla, era ovvio che non saremo rimasti in silenzio. 
Inoltre al momento l’associazione ha circa 120 associati, persone che lavorano sul territorio e vivono le problematiche, dare d’incompetente a tutti loro non è certo un comportamento istituzionale. 
Nei prossimi mesi partiremo con la raccolta firme / esposto e ribatteremo ad ogni accusa che ci verrà fatta, specie se così violente. 
Comunque rimarremo sempre a disposizione, al dialogo civile e una collaborazione vera e attiva, ma non a una impassibilità dell’ente e a insulti come in quest’ultimo caso.


Associazione Mirtilli Montagna Pistoiese

Il Presidente Andrea Catinari
Il Vicepresidente Marco Poli


giovedì 20 febbraio 2020

Cambiamo! Savino Lorusso: Viareggio non accessibile ai disabili.



__CAMBIAMO!__
__VIAREGGIO__

Viareggio continua a non essere una città per i disabili, lo dice Savino Lorusso referente Provinciale sulla disabilità per "Cambiamo!".
Nel corso del tempo prosegue Savino, abbiamo segnalato molte criticità legate alle barriere architettoniche, che purtroppo ancora oggi risultano mai risolte.

Ad esempio, dopo un controllo sul territorio è emerso che tutte le fermate per i pulman di linea, sono senza copertura obbligatoria di pensilina e mancanti di pannello con orario sonoro vocale per i non vedenti.
Altri esempi negativi riguardano tutti i semafori che ancora oggi al contrario di altre città, sono senza sonoro.

Ci tengo inoltre a sottolineare come il 10% dei ricavati dalle contravvenzioni, non sia reinvestito per l'abbattimento delle barriere architettoniche così come previsto da alcune leggi.
Insomma ha concluso Savino, a Viareggio servirebbero molte più accortezze per i disabili.
____________________________________________


mercoledì 19 febbraio 2020

comunicato stampa NASCE L'ASSOCIAZIONE SOTTOBOSCO




A seguito della riuscita e partecipatissima assemblea del 22 gennaio a Pian di Novello, i promotori di quella serata si sono sentiti motivati a continuare e quindi sono passati al passo successivo, ovvero la costituzione dell’associazione vera e propria. 
Quindi siamo lieti di annunciare, che è nata l’associazione sottoboscoi cui fondatori sono: Pietro Bernardi (che ricopre il ruolo di presidente),Andrea Catinari (viceperesidente), Tommaso Stefani (segretario) , Marco Poli, Sauro Bonacchi, Daniele Bernardi e Alessio Mandolini , che compongono anche il direttivo della stessa. 
Un ringraziamento va anche alla Banca Alta Toscana di Maresca, che disponendo un contributo, ha coperto le spese burocratiche iniziali, per la nascita di questa associazione. 
L’associazione nata grazie anche all’ AMMP , lavorerà in sinergia con questa, e si propone di riunire i cercatori di funghi, professionali e non, e mediando tra le varie sensibilità, di proporre iniziative e proposte atte a valorizzare i funghi e il territorio. Partendo dalla non facile stesura, di una proposta di regolamento che metta d’accordo tutti e di portarla a tutti gli enti preposti. 
A breve partiremo con incontri, iniziative e tesseramento, nel frattempo chiunque voglia può già contattarci per aderire e /o portare il proprio contributo 



Associazione Sottobosco 
il presidente Pietro Bernardi 
il vice presidente Andrea Catinari



martedì 18 febbraio 2020

IL SISTEMA TERRA - LUNA, creazione, vita, movimenti. by Andreotti Roberto - INSA.

__________________________________________
__________________________________________
Aggiornato il 17/07/2020

IL SISTEMA
TERRA - LUNA

Il sistema Terra-Luna è la seconda coppia pianeta-satellite del sistema solare ad avere forze mareali sensibili sul pianeta. Questo è dovuto al rapporto delle masse di ben 1/81, la seconda nel sistema solare, solo il sistema Plutone-Caronte supera questo valore, con un rapporto di masse di 1/9 che ha però portato al raggiungimento dell'equilibrio mareale, difatti il periodo di rotazione di Plutone, quello di Caronte e il periodo di rivoluzione di Caronte sono sincronizzati, ed entrambi si mostrano sempre la solita faccia.
Quindi la Terra è l'unico pianeta ad avere cicli mareali con deformazione sia della crosta, ed in maniera più evidente del livello dei mari.
LINK:
LA TERRA il nostro pianeta.
LA LUNA il satellite della Terra.


Creazione:

Formazione della luna:
Sono state proposte diverse ipotesi per spiegare la formazione della Luna che, in base alla datazione isotopica dei campioni di roccia lunare portati sulla Terra dagli astronauti delle missioni Apollo, risale a 4,527 ± 0,010 miliardi di anni fa, cioè circa 40 - 50 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare.

Il sistema Terra-Luna ha una grande quantità di momento angolare per unità di massa e la Luna ha un nucleo notevolmente piccolo per un corpo delle sue dimensioni. Queste osservazioni suggeriscono che la Luna si sia formata da un impatto gigantesco, ad angolo obliquo, tra la Terra e un embrione planetario un po 'più piccolo chiamato Theia.

Simulazioni numeriche mostrano che il nucleo di Theia si sarebbe coalizzato con quello della Terra, aumentando quindi la densità media del pianeta, difatti la Terra è il pianeta più denso, mentre il materiale fuso e vaporizzato dai mantelli di entrambi i corpi formava un disco di accrescimento in orbita attorno alla Terra ( Canup, 2004 ).
Theia probabilmente aveva una massa di circa 1/10 di quella terrestre, tipo Marte.
Il fatto che la Luna non abbia successivamente acquisito più materiale portante di ferro suggerisce che la collisione avvenne vicino alla fine della formazione della Terra ( Canup e Asphaug, 2001), quando essa aveva già un nucleo differenziato.
Il sistema isotopico di hafnio-tungsteno indica che il nucleo della Luna si è formato circa 40 milioni di anni dopo l'origine del sistema solare, il che suggerisce che l'impatto sulla formazione della Luna è avvenuto immediatamente prima di questo ( Kleine et al. , 2005 ).
Le simulazioni degli impatti ad alta risoluzione mostrano che la maggior parte del materiale destinato a formare la Luna proveniva dalle parti esterne di Theia piuttosto che dalla Terra ( Canup, 2004 ).
Oggi, a sostegno di questa tesi, abbiamo rilevato che sia la Terra e sia la Luna hanno composizioni isotopiche di ossigeno sostanzialmente identiche ( Wiechert et al. , 2001 - Wada et al. , 2006 ).
Ciò suggerisce che la Terra e Theia provenissero dalla stessa regione della nebulosa solare .
Le varie simulazioni che riproducono con successo le caratteristiche del sistema Terra-Luna implicano una collisione a bassa velocità e ciò suggerisce anche che i due corpi orbitavano all'incirca alla stessa distanza dal Sole.


Il momento angolare di rotazione del sistema Terra-Luna è straordinariamente alto rispetto a quello di Marte, Venere o della sola Terra.
Alcuni eventi o processi hanno fatto aumentare il sistema rispetto agli altri pianeti terrestri . Tuttavia, il momento angolare del sistema Terra-Luna (3,41 × 10E41 g·cm2/s) non è sufficientemente elevato da consentire la fissione classica .
Se tutta la massa del sistema Terra-Luna fosse concentrata nella Terra, la Terra ruoterebbe per un periodo di 4 ore. Tuttavia questa rapida rotazione non è sufficiente per indurre la fissione, anche in una Terra completamente fusa.

Perdita atmosferica:
La formazione dei pianeti terrestri del sistema solare si è conclusa con un periodo di impatti giganteschi. Precedenti lavori che esaminano la perdita volatile causata dallo shock dell'impatto che ha portato alla formazione della luna, trovano perdite atmosferiche al massimo del 20-30% e sostanzialmente nessuna perdita di oceani.
Tuttavia, impatti giganteschi comportano anche il riscaldamento termico, che può portare a una significativa fuga atmosferica attraverso un vento di tipo Parker.

Ipotizziamo che l'acqua e altre specie degassate di peso molecolare medio-alta possono essere efficacemente perse attraverso questo vento termico se presenti in un'atmosfera dominata dall'idrogeno, alterando sostanzialmente l'inventario volatile finale dei pianeti terrestri.
In particolare, dimostriamo che un impatto gigantesco di un embrione delle dimensioni di Marte, come Theia, con una proto-Terra può rimuovere la quantità di acqua di diversi oceani terrestri ed anche altre specie volatili più pesanti, insieme ad un'atmosfera primordiale a idrogeno.

( Nel grafico riportiamo le simulazioni, dimostrando che un impatto come quello con Theia possa aver portato via oltre all'involucro di idrogeno-elio, anche un volume d'acqua pari ad almeno 5 volte quello presente oggi ).

Questi risultati possono offrire una spiegazione per l'esaurimento osservato nel bilancio dei gas nobili leggeri sulla Terra e per l'esaurimento dello xeno, il che suggerisce che la Terra abbia subito una significativa perdita atmosferica entro la fine del suo accrescimento.
Poiché gli embrioni planetari sono abbastanza massicci da trattenere involucri di idrogeno primordiali e perché gli impatti giganteschi sono stocastici e si verificano in concomitanza con altri processi evolutivi atmosferici iniziali, i nostri risultati suggeriscono un'ampia diversità degli involucri atmosferici tra prima e dopo un impatto di dimensioni planetarie.

LINK (PDF) : https://arxiv.org/pdf/2007.01446.pdf 

Il sistema Terra-Luna è una rarità?
L'origine del sistema Terra-Luna è in ultima analisi collegata alla domanda "Come si crea un pianeta abitabile?"
Alcuni studiosi hanno sostenuto che la Terra è il pianeta più diversificato in 10.000 anni luce di spazio, sebbene la vasta gamma di pianeti extrasolari che vengono scoperti ultimamente sfida seriamente questa conclusione.
Una ragione per pensare che la Terra sia un tipo di pianeta raro riguarda la questione di come realizzare una grande Luna che mantenga bassa l'obliquità della Terra e stabilizzi così il suo clima (Williams & Pollard, 2000). La modellazione estesa negli ultimi anni mette in discussione l'unicità del sistema Terra-Luna, suggerendo che durante la formazione planetaria satelliti come la Luna possono formarsi in una vasta gamma di condizioni ( Righter, 2007 ).
In effetti, il satellite di Plutone, Caronte, si ipotizza che potrebbe essersi formato in modo simile alla Luna. Sebbene non sia ancora possibile risolvere pianeti extrasolari piccoli come la Terra, diversi pianeti extrasolari più grandi sono stati segnalati con una componente rocciosa e probabilmente hanno acqua.

Il sistema extra-solare Trappist-1, confrontato con i pianeti terrestri ).

Evoluzione della biosfera
a seguito di impatti asteroidali:
Le evidenze del sistema Terra-Luna suggeriscono che il tasso di craterizzazione si era sostanzialmente stabilizzato a qualcosa che si avvicinava a un valore costante di 3,0 miliardi di anni fa. Sebbene non si verificassero più impatti importanti, vi erano ancora impatti occasionali che causavano crateri nella gamma dimensionale di circa 100 km.
Si ritiene che la Luna abbia in parte schermato la Terra proteggendola da una parte importante di impatti catastrofici e stabilizzando le condizioni climatiche, impedendo forti oscillazioni dell'asse terrestre.
La documentazione terrestre contiene i resti delle strutture di Sudbury, in Canada e Vredefort, in Sudafrica , che hanno portato a stime dei diametri originali del cratere rispettivamente di ∼250 km e ∼300 km, ed età di ∼2 miliardi di anni fa. È improbabile che eventi di queste dimensioni abbiano causato significativi cambiamenti a lungo termine nella geosfera solida , ma probabilmente hanno influenzato la biosfera della Terra.
In aggiunta a questi Precambriani crateri da impatto, una serie di anomali depositi di sferule con età compresa tra ~2.0 a 3,5 Ga. Sono stati scoperti in tempi relativamente recenti in Australia e Sud Africa. Le prove geochimiche e fisiche indicano un'origine di impatto per alcuni di questi depositi; al momento, tuttavia, i loro crateri di origine sono sconosciuti. Se, come indicato, uno di questi depositi di sferule in Australia è temporalmente correlato a uno in Sudafrica, la sua estensione spaziale sarebbe superiore a 32.000 km2   .

CHICXULUB E LA SCOMPARSA DEI DINOSAURI:
Al momento, l'unico caso di un legame fisico e chimico diretto tra un evento di grande impatto e i cambiamenti nella documentazione biostratigrafica si trova al "confine cretaceo-paleogene", che si è verificato ∼65 milioni di anni fa.
Le prove fisiche a livello mondiale per l'impatto includono: microscopiche deformazioni planari prodotte da shock nel quarzo e in altri minerali; la presenza di stishovite (un polimorfo ad alta pressione di quarzo) e diamanti a impatto; minerali ad alta temperatura ritenuti condensati di vapore ; e varie sferule di fusione ad impatto generalmente alterate. Le prove chimiche consistono principalmente in un'anomalia geochimica, indicativa di una miscela di materiale meteoritico, in indisturbate sezioni del Nord America, che sono stati trovati nelle paludi e in stagni a terra, ed il confine è costituito da due unità: uno più basso, legato alla balistica del materiale espulso , ed una superiore, legata alla dispersione atmosferica nella palla di fuoco impatto e la successiva ricaduta su un periodo di tempo. Questo strato da ''palla di fuoco'' si verifica in tutto il mondo, ma l'orizzonte delle eiezioni è noto solo in Nord America.

Il confine tra Cretaceo e Paleogene segna un'estinzione di massa nella documentazione biostratigrafica della Terra.
Inizialmente, si pensava che la polvere nell'atmosfera causasse l'oscuramento globale, la cessazione della fotosintesi e il raffreddamento. Altri potenziali meccanismi di uccisione sono stati suggeriti.
La fuliggine, ad esempio, è stata identificata anche nei depositi di confine e la sua origine è stata attribuita a incendi dispersi a livello globale. La fuliggine nell'atmosfera potrebbe aver migliorato o addirittura sopraffatto gli effetti prodotti dalle nuvole di polvere globali.
Di recente, è stata posta una crescente enfasi sulla comprensione degli effetti degli ejecta vaporizzati e sciolti sull'atmosfera.
Modelli della radiazione termica prodotta dal rientro balistico di ejecta condensato dal vapore e dal pennacchio di fusione dell'impatto indicano il verificarsi di un impulso di radiazione termica sulla superficie terrestre. Il modello di sopravvivenza degli animali terrestri 65 milioni di anni fa è in generale d'accordo con l'idea che questo intenso impulso termico sia stato il primo colpo globale alla biosfera.

Sebbene la documentazione relativa ai depositi al confine tra Cretaceo e Paleogene sia coerente con l'insorgenza di un impatto notevole, è chiaro che molti dettagli dei potenziali meccanismi di uccisione e dell'estinzione di massa associata non sono completamente noti. Il "cratere killer" è stato identificato come la struttura di ∼180  km di diametro, noto come Chicxulub, sepolto sotto ∼1  km di sedimenti nella penisola dello Yucatan, in Messico. Le variazioni nella concentrazione e nella dimensione dei grani di quarzo sconvolti e lo spessore dei depositi al contorno, in particolare lo strato di ejecta, puntavano verso un cratere di origine in America Centrale. Minerali scioccati sono stati trovati in depositi sia interni che esterni alla struttura Chicxulub, così come le rocce di fusione a impatto, con un'età isotopica di 65 Ma.


Chicxulub può fornire la chiave per potenziali meccanismi di estinzione. Le rocce target includono depositi di (CaSO4) e modelli di calcolo per l'impatto di Chicxulub indicano che la SO2 rilasciata avrebbe inviato ovunque tra 30 e 300 miliardi di tonnellate di acido solforico nell'atmosfera, a seconda delle condizioni di impatto esatte. Gli studi hanno dimostrato che l'abbassamento delle temperature a seguito di grandi eruzioni vulcaniche è principalmente dovuto agli aerosol di acido solforico. I modelli, utilizzando sia la stima superiore che quella inferiore della massa di acido solforico creata dall'impatto di Chicxulub, portano a un calo calcolato della temperatura globale di diversi gradi Celsius. L'acido solforico alla fine ritornerebbe sulla Terra sotto forma di pioggia acida, il che provocherebbe l'acidificazione dell'oceano superiore e potenzialmente porterebbe a estinzioni marine. Inoltre, il riscaldamento ad impatto di azoto e ossigeno nell'atmosfera produrrebbe gas NOx che influenzerebbero lo strato di ozono e, quindi, la quantità di radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie terrestre. Come gli aerosol contenenti zolfo, questi gas reagirebbero con l'acqua nell'atmosfera formando acido nitrico, che comporterebbe ulteriori piogge acide.

La frequenza degli eventi delle dimensioni di Chicxulub sulla Terra è dell'ordine di uno ogni ∼100  Ma. Impatti minori, ma comunque significativi, si verificano su scale temporali più brevi e potrebbero influenzare il clima terrestre e la biosfera a vari livelli. Alcuni calcoli del modello suggeriscono che la polvere viene iniettata nell'atmosfera dalla formazione di crateri da impatto di appena 20 km potrebbe produrre riduzioni della luce globali e sbalzi di temperatura. Tali impatti si verificano sulla Terra con una frequenza di circa due o tre ogni milione di anni, ma è improbabile che abbiano un grave impatto sulla biosfera. La componente più fragile dell'attuale ambiente, tuttavia, è la civiltà umana, che dipende fortemente da un'infrastruttura organizzata e tecnologicamente complessa per la sua sopravvivenza. Sebbene raramente pensiamo alla civiltà in termini di milioni di anni, non vi è dubbio che se la civiltà dura abbastanza a lungo, potrebbe soffrire gravemente o addirittura essere distrutta da un evento di impatto.

TUNGUSKA:
Gli impatti possono verificarsi su scale storiche. Ad esempio, l'evento di Tunguska in Russia nel 1908 fu dovuto all'esplosione atmosferica di un corpo relativamente piccolo ad un'altitudine di ∼10 km.
L'energia rilasciata, basata su quella richiesta per produrre i disturbi sismici osservati, è stata stimata nell'equivalente di un esplosione di ∼10 megatoni di Trinitrotoluene (TNT).
Sebbene l'esplosione abbia causato la devastazione di ∼2000 km2 della foresta siberiana, non vi fu alcuna perdita di vite umane. Eventi come Tunguska si verificano su scale temporali di 1000 anni. Fortunatamente, il 70% della superficie terrestre è oceanica e la maggior parte della superficie terrestre non è densamente popolata. Tali impatti oceanici, tuttavia, potrebbero provocare devastanti ondate di tsunami nelle zone costiere.

BENEFICI PER LA VITA:
Oltre ai suddetti effetti deleteri degli impatti dei meteoriti , è diventato evidente negli ultimi dieci anni che gli eventi di impatto producono numerosi effetti benefici rispetto alla vita microbica. Ancora più importante, è noto che gli eventi di impatto producono diversi habitat che sono altamente favorevoli alla vita e che non erano presenti prima dell'evento di impatto.

Gli habitat principali includono:
 (1) sistemi idrotermici generati da impatto , che potrebbero fornire habitat per microrganismi termofili e ipertermofili.
 (2) rocce cristalline trattate con impatto, che hanno aumentato la porosità e la traslucenza rispetto ai materiali non sguainati, migliorando la colonizzazione microbica.
 (3) vetri da impatto, che, simili ai vetri vulcanici, forniscono un'ottima fonte prontamente disponibile di elementi bioessenziali.
 (4) laghi da cratere da impatto, che formano protetti bacini sedimentari con varie nicchie e che aumentano il potenziale di conservazione di fossili e materiale organico. 



Pertanto, i crateri da impatto, una volta formati sulla Terra antica e, per analogia su Marte e altri pianeti, potrebbero aver rappresentato i siti principali che fungevano da nicchie protette, dove la vita avrebbe potuto sopravvivere e evolversi e, più speculativamente, forse originarsi.

Di questi habitat, quello che ha ricevuto maggiore attenzione è il sistema idrotermico generato dall'impatto . Ciò deriva dal lungo suggerimento che i sistemi idrotermali potrebbero aver fornito habitat o "culle" per l'origine e l'evoluzione della prima vita sulla Terra e forse altri pianeti, come Marte. Ciò è coerente con gli organismi più antichi dell'albero della vita terrestre, essendo di natura termofila (temperature di crescita ottimali >50° C) o ipertermofila (temperature di crescita ottimali >80° C). Studi su una serie di strutture di impatto sulla Terra suggeriscono che la maggior parte degli eventi di impatto che portano alla formazione di crateri da impatto complessi (cioè > 2–4 e > 5–10 km di diametro sulla Terra e su Marte, rispettivamente) sono potenzialmente in grado di generare un sistema idrotermico.
Gli studi sulla struttura dell'impatto di Haughton nell'Artico canadese suggeriscono che ci sono sei posizioni principali all'interno e intorno ai crateri da impatto in cui possono formarsi depositi idrotermici generati da impatto :
 (1) rocce di fusione a impatto di riempimento del cratere e brecce che si fondono;
 (2) interno dei montanti centrali;
 (3) margine esterno di elevazioni centrali;
 (4) impatto sui depositi di ejecta;
 (5) regione del bordo del cratere;
 (6) sedimenti lacustri post-impatto del cratere . 
La questione se si formino sistemi idrotermici generati da impatto nei crateri di altre parti del Sistema solare rimane aperta, tuttavia, nel 2010, tale prova è stata presentata dal cratere Toro su Marte.

È diventato evidente negli ultimi due decenni che gli eventi di impatto hanno profondamente influenzato l'evoluzione della vita sulla Terra e possono anche aver influenzato le origini della vita.

IPOTESI PANSPERMIA:
C'è anche l'eccezionale questione del potenziale trasferimento della vita da un altro pianeta sulla Terra attraverso eventi di impatto. Gli esperimenti hanno dimostrato che alcuni organismi possono sopravvivere al processo di impatto e alle dure condizioni dello spazio, almeno per il periodo di tempo in cui questi esperimenti sono stati condotti, che è ovviamente limitato dalla durata della vita umana e dalle carriere della ricerca.
Se la vita avrebbe potuto essere espulsa, sopravvissuto al potenziale viaggio di diversi millenni nello Spazio, sopravvivere all'impatto sulla Terra e quindi avere la capacità di colonizzare questo pianeta, rimane solamente una ipotetica congettura in questo momento.

Movimenti:

I moti di Terra e Luna:
Rispetto alle stelle fisse, la Luna completa un'orbita attorno alla Terra in media ogni 27,321661 giorni, pari a 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi (mese siderale).
Il suo periodo tropico medio, calcolato da equinozio a equinozio, è invece di 27,321582 giorni, pari a 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 4,7 secondi.
Un osservatore sulla Terra conta circa 29,5 giorni tra una nuova luna e la successiva, per via del contemporaneo movimento di rivoluzione del pianeta.
Più esattamente il periodo sinodico medio tra due congiunzioni solari è di 29,530589 giorni, cioè 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,9 secondi.


La Terra e la Luna orbitano attorno a un centro di massa comune, che si trova a una distanza di circa 4.700 km dal centro della Terra. Poiché questo centro si trova dentro alla massa terrestre il moto della Terra è meglio descritto come un'oscillazione. Viste dal Polo nord della Terra l'orbita della Luna attorno alla Terra e l'orbita di questa attorno al Sole avvengono tutte in senso antiorario.
Il sistema Terra-Luna , secondo alcuni , non può essere considerato un pianeta doppio perché il centro di gravità del sistema Terra-Luna non è esterno al pianeta, ma è localizzato 1.700 km al di sotto della superficie terrestre, circa un quarto del raggio terrestre.

A differenza di quanto accade per gli altri satelliti naturali del sistema solare, la Luna è eccezionalmente grande rispetto al pianeta attorno a cui orbita. Infatti, il suo diametro e la sua massa sono pari rispettivamente a un quarto e a 1/81 di quelli terrestri. Nel sistema solare, solo Caronte nel confronto con Plutone ha dimensioni proporzionalmente maggiori, avendo una massa pari all'11,6% di quella del suo primario.
Satelliti di dimensioni confrontabili con quelle della Luna orbitano attorno ai giganti gassosi (Giove e Saturno), mentre i pianeti più affini alla Terra o non hanno satelliti (Venere e Mercurio) o ne hanno di minuscoli (Marte).
Il piano dell'orbita lunare è inclinato di 5°8' rispetto a quello dell'orbita della Terra intorno al Sole (il piano dell'eclittica). Le perturbazioni gravitazionali del Sole impongono all'orbita lunare un moto di precessione, in senso orario, con periodo di 18,6 anni; questo movimento è correlato alle nutazioni terrestri, che possiedono infatti lo stesso periodo. I punti in cui l'orbita lunare interseca l'eclittica sono chiamati nodi lunari. Le eclissi solari accadono quando un nodo coincide con una luna nuova, le eclissi lunari quando un nodo coincide con una luna piena.


Librazione:
Dato che il moto di rivoluzione attorno alla Terra non è perfettamente circolare (vedi sopra), velocità di rotazione e distanza dalla Terra variano leggermente durante un'orbita e i moti di rotazione e rivoluzione presentano degli sfasamenti tali da creare oscillazioni apparenti di lieve entità nel moto di rotazione lunare dette librazioni; anche la precessione del piano dell'orbita contribuisce, sebbene in misura minore, alle oscillazioni di librazione.
Questi sfasamenti consentono ad alcune zone delle superficie lunare di essere visibili per alcuni intervalli di tempo da un osservatore a Terra. Oltre a questo, si aggiunge anche una leggera oscillazione diurna apparente dovuta al moto dell'osservatore sulla superficie terrestre: il medesimo osservatore vedrà la Luna sotto un'angolazione diversa dal momento in cui essa sorge dall'orizzonte al momento in cui tramonta a causa dello spostamento del punto di osservazione dovuto alla rotazione terrestre. Come conseguenza di tutti questi fattori, dalla Terra è osservabile un po' più della metà della superficie lunare (circa il 59%).

L'allontanamento della Luna:
Il successo dell'esperimento Lunar Laser Ranging, a seguito delle missioni Apollo e Lunokhod, ha permesso di rivelare con precisione millimetrica la distanza tra la Terra e la Luna e di misurare l'effettivo allontanamento dei due corpi nel corso degli anni. La Luna si allontana infatti di 3,8 centimetri all'anno.
L'allontanamento progressivo della Luna dalla Terra è dovuto alle forze di marea esercitate dal satellite sul pianeta. Le masse d'acqua oceaniche presenti sulla Terra vengono attratte dalla Luna e si protendono nella direzione Terra-Luna, con un leggero disallineamento a causa del periodo di rotazione terrestre inferiore al periodo di rivoluzione lunare. L'attrazione che la Luna esercita su questo lobo di marea ha una componente nella direzione opposta alla rotazione terrestre. Questa azione comporta un rallentamento del momento angolare terrestre, mentre la sua reazione incrementa il momento angolare della Luna con un suo conseguente e progressivo trasferimento su un'orbita a quota più elevata. Da notare che, sebbene la Luna venga accelerata, la velocità del suo moto diminuisce a causa dell'aumento della quota dell'orbita.

__________________________________________
__________________________________________

A cura di Andreotti Roberto.


LEGGI ANCHE:
SISTEMA SOLARE ELENCO POST INSA
__________________________________________

lunedì 17 febbraio 2020

LUCCA - San Vito : CAMBIAMO! denuncia il continuo perdurare dell'abbandono dei rifiuti, ma il comune che fa ???


 "Cambiamo! Lucca" abbandono di rifiuti 
 a terra: fenomeno in aumento 

Con una nota il comitato Provinciale di "Cambiamo! Lucca" segnala piccole discariche di rifiuti urbani nella zona di San Vito vicino ai centri commerciali.

L'abbandono di rifiuti ormai è da catalogare come inciviltà ordinaria - ha dichiarato Simone  Simonini coordinatore Provinciale di Cambiamo!

Questo tipo di pratica, punibile severamente per legge, sembra non essere fattore importante per molti cittadini, che in alcuni casi, nonostante vi sia la possibilità di un cestino nei paraggi, preferisce comunque gettare di tutto a terra.

Nello specifico, oggi segnaliamo l'incuria in piena zona abitata proprio a due passi dai centri commerciali, dove vi è una discreta presenza di visitatori.
Sulla tematica abbandono di rifiuti, si potrebbe aprire un capitolo visto che il fenomeno è in aumento un po ovunque, nonostante le sollecitazioni all'attenzione ambientale.

La speranza è che l'amministrazione comunale di Lucca si attivi e intervenga tramite controlli e sanzioni severe.
lucca merita sicuramente più controlli al territorio ha concluso Simonini già Consigliere Provinciale.

_____________________________________________


giovedì 13 febbraio 2020

Comunicato stampa AMMP : raccolta firme per un esposto



Ad inizio dello scorso mese come AMMP,dopo un anno di colloqui e tentativi che non hanno portato a nulla, abbiamo protocollato all’unione dei comuni una serie di richieste( Prot.N° 36/2020), all’attenzione del presidente Luca Marmo e del responsabile della forestazione Francesco Benesperi, . 
Le istanze andavano dal taglio perimetrale delle mirtillaie,al lancio dell’antagonista della Drosophila, tutte di buon senso e nell’interesse del prodotto tipico e del territorio. 
Non ci aspettavamo certo che le nostre richieste fossero accettate tutte e/o realizzate immediatamente, ma neanche di non avere una risposta, oltretutto dovuta per legge. 
La lettera inviata per conoscenza anche ai vari sindaci montani,provincia e all’assessore regionale di competenza, ha avuto solo una risposta di solidarietà e appoggio, da parte del sindaco di Abetone Cutigliano Diego Petrucci. 
Questo comportamento da parte dell’unione dei comuni e del presidente di essa, nei confronti dell’unica associazione di categoria che riunisce i raccoglitori di mirtilli della montagna, ci rammarica e ci delude, e ci costringe (nostro malgrado) a muoverci in direzioni che avremmo preferito evitare. 
Per questo nelle prossime settimane daremo il via ad una raccolta firme per un esposto da presentare alle autorità competenti. L’esposto conterrà tutto quello che secondo i raccoglitori, l’unione non ha fatto per tutelare il prodotto tipico della montagna, nonostante le ripetute richieste dall’associazione. 
Ci prefiggiamo di raccogliere un cospicuo numero di firme, che presenteremo prima della prossima stagione di raccolta. Fermo restando che se l’unione dei comuni si deciderà ad interloquire, e soprattutto ad agire concretamente, potremmo tornare sui nostri passi.



Associazione Mirtilli Montagna Pistoiese

Il Presidente Andrea Catinari
Il Vicepresidente Marco Poli


Simonini: Cambiamo! ringrazia poste italiane dopo l'intervento migliorativo sui portalettere da lui sollecitato.


Simonini (Cambiamo!) risponde e ringrazia Poste Italiane per l'intervento sulla consegna delle lettere.

Con una nota, il coordinatore Provinciale di "Cambiamo! con Toti" Simone Simonini risponde, dopo le polemiche scaturite al comunicato di poste italiane.
Voglio ringraziare Poste italiane per l'immediata risposta dopo il mia segnalazione sui ritardi nella consegna della posta.

Oggi, dopo il mio interessamento "che puntualmente ripropongo ogni anno quando il servizio di consegna sembra diventare più labile", Poste Italiane sembra aver cambiato marcia, con un servizio di consegna puntuale.
Questo, per quanto riscontrato personalmente, è sicuramente dovuto al ripristino di alcuni portalettere con anzianità di servizio, nuovamente posizionati nelle zone di lavoro più conosciute.
Ringrazio quindi Poste italiane per aver preso in considerazione la mia richiesta sulle oggettive difficoltà riscontrate negli ultimi periodi da moltissimi cittadini.

La politica ben fatta offre spunti di critica, di riflessione, ma soprattutto deve saper essere costruttiva e riconoscere pur incalzando, i risvolti migliorativi sulle tematiche affrontate.
La speranza è che si continui su questa strada offrendo miglioramenti su un servizio fondamentale per tutte la collettività.

 Simonini "Cambiamo! Provincia di lucca" 

mercoledì 12 febbraio 2020

CAMBIAMO! in provincia di LUCCA, è dalla parte dei disabili con Savino Lorusso.


Lorusso Savino di Viareggio, da anni si occupa di varie problematiche legate alla disabilità, ed anche al turismo accessibile per disabili, con idee per l'abbattimento delle barriere architettoniche.

Ha sponsorizzato la proposta '' no-stress per disabili in zone ztl '' cioè il un progetto di una banca dati nazionale, dove basta iscriversi una volta, solo col tagliando ed inserendo la targa della propria auto che vi permetterebbe di poter circolare liberamente in tutta la provincia senza avvisare continuamente, e senza l'ansia di avere una multa , il suo progetto e stato approvato dalla Lombardia e dal Veneto, in Versilia a breve partirà in via sperimentale nei comuni di Pietrasanta, e Forte dei Marmi , mentre, in sede di unione dei comuni, si sono astenuti i comuni di Camaiore e Viareggio.

Gli è stato chiesto di candidarsi alle elezioni comunali di Viareggio con la lista Cambiamo! con Toti, per portare avanti le sue e le nostre battaglie, prontamente ha risposto : ''  non vado come politico ma credo di rappresentare tante persone disabili come il sottoscritto ''.
_________________________________________


lunedì 10 febbraio 2020

Cambiamo! Sta nel centrodestra. Vogliamo essere protagonisti e utili al cambiamento.

Simonini ribadisce Cambiamo! nel centrodestra.  

Con una nota il coordinatore Provinciale -Simone Simonini- Ribadisce l'alleanza in pianta stabile nella coalizione di centrodestra di "Cambiamo!".
Siamo nel centrodestra, e questo non è deciso a seconda dei territori, bensì dagli accordi tra Toti, Meloni, Salvini e Berlusconi.
Ribadiamo la nostra piena collaborazione e trasparenza per le elezioni amministrative e regionali, dove il nostro simbolo sarà sempre a fianco degli alleati lega, Fdi e Forza Italia. 
Sono inutili tutte le polemiche strumentali di chi, all'interno della coalizione tenta di escludere "Cambiamo!" dalle trattative.

Lavoreremo senza indugio per portare il nostro umile contributo per far vincere la coalizione di centrodestra ad ogni tornata elettorale.
Consapevoli di un radicamento territoriale che avverrà in maniera sana e lenta, siamo ad oggi soddisfatti dopo due mesi dalla costituzione, di avere in Provincia di Lucca coperte le zone di: Garfagnana, Mediavalle, lucca, Piana e Versilia, (dove presto annuncieremo il responsabile per le amministrative di Viareggio)

Positive sono le iniziative come quella organizzata da Fdi a Castelnuovo di G.na "Garfagnana - Valle del Serchio presente e futuro in Toscana" utili a rafforzare esternamente lo spirito unitario e propositivo per cambiare la Regione Toscana da sempre governata dal centrosinistra.
Un ammonimento arriva univoco anche dal coordinamento Regionale di "Cambiamo!" disponibili e collaborativi al cambiamento, purché invitati ai tavoli provinciali.


Cambiamo! Interviene a Porcari dopo l'escalation di furti.

Manuel Alessandri "Cambiamo!" Chiede più sicurezza a Porcari dopo l'escalation di furti.

Il responsabile Lucca e Piana per il partito "Cambiamo! Con Toti"  -Manuel Alessandri- va all'attacco denunciando i problemi di sicurezza presenti nel territorio di Porcari, in particolare nella zona ex Corallo. In questo ultimo periodo – dichiara Alessandri– sta succedendo di tutto. Ci sono troppe zone franche anche in mano a stranieri, e pochi occhi elettronici. Il tema della sicurezza in paese è particolarmente sentito dalla popolazione dopo l'escalation legato agli episodi di furto in abitazione. Ci sembra doveroso intervenire con fermezza di fronte alla realtà, intensificando il controllo sul territorio con le forze dell'ordine e soprattutto tramite impianti di videosorveglianza adeguati.
È doveroso intervenire potenziando il servizio con nuove apparecchiature, sostituendo anche quelle obsolete e di vecchia generazione.
Inoltre, riteniamo molto importante, introdurre il controllo di vicinato che molti altri comuni della piana hanno già adottato.
Una tematica su cui bisogna intervenire con fermezza e senza indugio, garantendo sicurezza e tranquillità a tutti gli abitanti -ha concluso Simone Simonini- coordinatore Provinciale.

Comitato Provinciale Cambiamo!.


domenica 9 febbraio 2020

Cambiamo! Lucca , denuncia la presenza di una discarica abusiva e l'incuria al parco fluviale.


"Cambiamo! Lucca" segnala una discarica abusiva a ponte S. Pietro.

Con una nota il comitato "Cambiamo! Lucca" e il suo militante Giovanni Parensi, segnalano una discarica abusiva nel parco fluviale 
vicino ponte S.pietro a Lucca.

Ordinaria inciviltà in pieno parco fluviale, -ha dichiarato Parensi- proprio a due passi da Ponte San Pietro, davanti alla cava, dopo il ponticello di legno.

Questo è solo la punta di un iceberg. 
Ad esempio anche l'ingresso che porta lungo la pista pedonale e ciclabile, vicino all'oleificio Rocchi, è costellato da bottigliette di plastica e altri rifiuti abbandonati.


Altri segni dell'incuria e della cattiva manutenzione, sono le buche, che a volte diventano grandi quasi come laghetti, soprattutto quando piove, con tutti i rischi che si possono immaginare per chi percorrere queste strade in bicicletta.

Vi sono scritte che deturpano i piloni del ponte pedonale e ciclabile, che da Monte San Quirico porta a Sant'Anna. 
Speriamo che l'amministrazione comunale di Lucca intervenga per porvi riparo al più presto.
Un commento è arrivato anche dal coordinatore provinciale Simone Simonini: lucca merita sicuramente più attenzione e controlli.
Una politica attenta al territorio, di vicinanza ai temi locali e non nazionali come spesso accade.

Comitato Provinciale lucca "Cambiamo!"


venerdì 7 febbraio 2020

CAMBIAMO! : GUARDIE PARTICOLARI GIURATE, SERVE UNA REGOLAMENTAZIONE ED UN NUOVO CONTRATTO DI LAVORO.

_______________________________________________
_______________________________________________

In merito ai recenti e innumerevoli fatti di sangue, agli assalti a portavalori e alle numerose rapine, che quasi quotidianamente, vengono riportati dai mass media, che coinvolgono le Guardie Particolari Giurate (GPG), nello svolgimento delle loro innumerevoli mansioni, colgo l'occasione di far notare i seguenti fatti :

Dato che :
In Italia ci sono più di sessantamila Guardie Particolari Giurate (G.P.G.), quasi una polizia parallela, un esercito di Guardie Giurate che nessuno vuole regolamentare.
Secondo i dati di Federsicurezza e Censis, che riporto fedelmente: nel 2017 il settore della vigilanza privata propriamente detta contava su 1.594 imprese, in crescita dell’11,3% dal 2011 e del 2,4% nell’ultimo anno, per un totale di 64.443 dipendenti, aumentati del 16,7% dal 2011 e del 3,2% dal 2016, con una media di 40 operatori per ogni azienda, con un fatturato totale complessivo del settore, e di 3 miliardi e 300 milioni di euro.

Visto che:
A dicembre 2015 , è scaduto il contratto nazionale di categoria e di conseguenza, gli innumerevoli contratti integrativi Regionali, quindi c’è un bisogno sempre più impellente di una legge di riforma che li tuteli maggiormente, attualmente sono regolamentati dal Regio Decreto del 18 giugno 1931 (TULPS).
Da allora molte cose sono cambiate e sempre maggiori compiti sono divenuti di competenza della Vigilanza Privata e delle Guardie Particolari Giurate.
Questa legge obsoleta non risponde più alle moderne esigenze dei lavoratori della Vigilanza Privata e dell’utenza che di essi si serve.
Le Guardie Giurate sono molto di più che metronotte !
Oltre alle classiche mansioni di controllo di clienti privati gli Istituti di Vigilanza operano in diversi scenari: scorta valori, armi o munizioni, affiancamento alle attività delle Forze dell'Ordine, cash management e controllo in snodi logistici (porti, aeroporti ecc...) o agli ingressi di palazzi istituzionali (tribunali, prefetture ecc...).

Considerando:
Si tratta quindi di un universo di attività e specializzazioni che si declina in decine di servizi che ogni giorno e ogni notte decine di migliaia di uomini e donne offrono all'intera comunità.
La categoria delle Guardie Particolari Giurate, si appella alle Istituzioni, affinché compiti, spettanze e limiti della Vigilanza Privata debbano essere definiti per legge, ora che il nostro impiego è così vasto e generalizzato.

Chiediamo:
Serve quindi che lo Stato, ponga fine all’anomala situazione giuridica che si trascina inesorabile da decenni e che pregiudica la vita e il normale svolgimento del loro lavoro, non si può fare sempre finta di niente, lasciandoli privi di tutele e sicurezza.
_______________________________________

A cura di:


giovedì 6 febbraio 2020

LA GRANDE COMETA DEL 1556 , detta di Carlo V°. by Giovanni Donati - INSA.

________________________________________
________________________________________
Aggiornato il 06/02/2020

LA GRANDE COMETA DI
CARLO V° del 1556

La grande cometa del 1556 (designata C / 1556 D1 nella nomenclatura moderna) era una cometa che apparve per la prima volta nel febbraio 1556.

Resoconti dell'epoca:
Quell’anno avvenne una delle osservazioni scientifiche più note ed interessanti di quel periodo, e che ebbe pure una valenza storica, influendo sugli eventi:

- L’imperatore Carlo V° e la sua reggia hanno osservato in maniera accurata il passaggio di una cometa, per questo anche chiamata “Cometa di Carlo V°”.
L’evento avvenne i primi di Febbraio, ma non è stato generalmente osservato fino alla metà della prima settimana di Marzo.
Gli astronomi, a parte qualche eccezione, concordarono nel definire il diametro apparente della Cometa, come la metà di quello della Luna.
La coda fu descritta come la fiamma di un incendio o di una fiaccola agitata dal vento.

- A lato la rappresentazione della Cometa in Russia al tempo di Ivan il terribile.

Cornelius Gemma, medico, astronomo e astrologo, professore di medicina presso l’Università cattolica di Lovanio, ha descritto la cometa grande come Giove e dal colore simile a quello di Marte, ma che il colore rossastro gradualmente sbiadì. Ha osservato una coda di 4° .

Paulus Fabricius, astronomo di Vienna, matematico e fisico presso la corte di Carlo V° d’Asburgo, l’ha definita ‘tortuosa e brillante’.
Descrisse e disegnò l'orbita apparente della cometa nel cielo dal 4 al 15 marzo, ma per molto tempo era nota solo una piccola e piuttosto approssimativa rappresentazione della sua mappa , La descrizione dettagliata e l'originale di questa mappa sono andati persi.

- Una cronaca di Genova riporta che la cometa fu visibile per 12 giorni dal 4 aprile e che la coda fu diretta prima ad est, ma poi a sud dopo che la cometa si spostò a nord.
La cometa fu osservata in Europa fino a metà o fine aprile.

- La cometa del 1556 fu osservata anche in Cina . Il 1° marzo, ebbe una coda di 1° che crebbe fino a 3° prima che la cometa scomparisse intorno al 10 maggio.
Il frate domenicano portoghese Gaspar da Cruz , che visitò Guangzhou nel 1556, associò la cometa al devastante terremoto dello Shaanxi del 1556 .
Nel suo libro del 1569 si chiedeva se la cometa fosse un segno di calamità non solo per la Cina, ma per tutto il mondo, e che poteva anche essere il segno della nascita dell'Anticristo .

- La cometa ha raggiunto una luminosità apparente di -2 mag , il 14 marzo 1556.


L'imperatore Carlo V° D'Asburgo:
Al dire della gente comune, l’evento ha costernato a tal punto l’imperatore, che prese subito la decisione di deporre lo scettro e di ritirarsi nel monastero di pace di San Giusto, sui monti di Piacenza, ponendo fine alle numerose guerre contro i francesi, i turchi e i principi protestanti che negli ultimi decenni hanno portato morte e distruzione in tutta Europa.

Con questo segno di terrore il mio fato mi invoca”, queste furono le parole con le quali Carlo V° si ritirò dalla scena.

Un anonimo trattato inglese su " Blazing Stares " (1618) parlava della cometa come segue:

'' Al tempo di Carlo Imperatore, soprannominato il Grande, apparve una stella ardente, nella contemplazione dell'Imperatore, avendo i suoi occhi seriamente piegati sulla stella e riflettendo profondamente su di essa, alla fine fu avvolto in un grande stupore toccando il significato dello stesso; e invocando un filosofo di nome Eginardo, ragionò con lui avanti e indietro sulla stella, dicendo in conclusione che la sua apparizione lo minacciava di una terribile calamità ''.

Le sventure:
La cometa del 1556, come molte delle altre predecedenti, suscitò la speculazione del pubblico come un presagio di sfortuna e un segno di Dio.
Gli studiosi hanno fatto interpretazioni astrologiche per l'avvicinarsi della fine del mondo , mentre per la fiorente borghesia è apparsa un'ondata di scritti con contenuto pseudo-scientifico , in cui la cometa è stata la causa di tutte le possibili catastrofi e fu associata ai terremoti in Italia e Costantinopoli avvenuti l'anno precedente.

Raffigurazione del Terremoto di Costantinopoli - Questa incisione, che mostra i danni causati dal terremoto del 10 maggio 1556 a Istanbul , fu stampata su un giornale a pagina singola a Nürenberg lo stesso anno ).

Nel suo romanzo The Holy Born, Wilhelm Raabe fece apparire la cometa nel cielo nella primavera del 1556 come un segno terrificante:
 Dal 28 febbraio, tutte le persone, vecchie e giovani, nobili e basse, imparate e senza istruzione - con orrore e orrore ogni notte quando le stelle sorsero, dopo un grande miracolo del cielo, che sorse in questo momento con le solite luci amichevoli nella sala celeste e, di notte in notte, diventando più potente e martellante, si dirige verso la stella del mare di mezzanotte ".

La presunta connessione 
con la grande cometa del 1264:
Basando i suoi calcoli su elementi dedotti dalla carta di Conrad Wolfhardt insieme ad alcuni altri dati grezzi raccolti da vecchi registri, e confrontando il risultato che ottenne con il resoconto dato da Fra Giles di Cambridge di una grande cometa che apparve nel 1264 , John Russell Hind fu portato a concludere, come Richard Dunthorne lo era stato nel secolo precedente, che la cometa di Carlo V° fu quella del 1264 che era ritornata.
Ad ogni modo, trovò un alto grado di probabilità a favore della conclusione alla quale era arrivato e sostenne che i corpi di quegli anni erano identici.
Quindi ha concluso che un ritorno al perielio potrebbe essere cercato verso la metà del XIX° secolo, dal 1848 al 1850.
Questa previsione fallì e, a partire dal 2009, nessuna cometa osservata corrisponde agli elementi orbitali di entrambe le comete.
Si sosteneva pure che la cometa 1556 si fosse divisa in tre parti interagendo con un corpo celeste distante, e che questi furono visti nel 1843, 1880 e 1882.
I punti più lontani di queste tre comete rispetto al Sole sono gli stessi della cometa del 1556.
David A. Sargent scrive che le prove disponibili indicano che non vi è alcuna connessione possibile tra le comete del 1264 e del 1556.

Studi successivi:
Esattamente trecento anni dopo l'apparizione della cometa, Karl Ludwig von Littrow riuscì a trovare la mappa originale di Fabricius in un formato molto più grande di quanto precedentemente noto in un archivio di Vienna, e riuscì anche a ottenere anche il trattato da Fabricius, in cui le sue osservazioni erano accuratamente descritte.

(Mappa di Fabricius).

Nella sua ricerca di documenti sulla cometa, ha anche trovato un'opera precedentemente sconosciuta dell'astronomo Joachim Heller di Norimberga , in cui aveva registrato informazioni di posizione estremamente dettagliate e precise sulle sue osservazioni sulla cometa.
Heller aveva già scoperto la cometa il 27 febbraio e fu in grado di osservarla fino al 22 aprile.

Determinazione dell'orbita:
A causa delle poche osservazioni della cometa, si poteva determinare un'orbita parabolica solo con precisione limitata , con un piano orbitale che è inclinato di circa 32° rispetto all'eclittica .
Il punto del perielio, la cometa lo ha superato il 22 aprile 1556 ed era a circa 73,4 milioni di km di distanza dal sole tra le orbite di Mercurio e Venere .
Già il 12 marzo era a circa 0.084 UA / 12,5 milioni di km dalla Terra, rendendola una delle comete passate più vicine alla Terra. Questa stretta vicinanza alla terra era anche la ragione della sua luminosità osservata.
È improbabile che la cometa del 1556 ritorni nel sistema solare interno per molte decine o centinaia di migliaia di anni dopo .
Proprietà orbitali
Epoca:  2 maggio 1556 ( JD 2.289.499.185)
tipo di orbitaparabolica
Eccentricità1.0
perielio0.491 UA
Inclinazione dell'orbita32,4 °
Epoca del perielio22 aprile 1556
Velocità orbitale al perielio60 km / s
Longitudine del nodo ascendente181,436 °
Argomento del perielio100,866 °
Grafico dell'orbita - JPL ).
_________________________________________
_________________________________________

A cura di Giovanni Donati.