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martedì 31 marzo 2015

APPENNINO PISTOIESE,UNIONE,FUSIONE CRONOSTORIA DI UN MATRIMONIO CHE NON VOGLIONO FARE di Marco Poli



Meno male che son tutti dello stesso partito(forse è proprio quello il male),perchè ultimamente i sindaci dell'unione dei comuni dell' appennino pistoiese più che in una scena stile”i tre moschettieri” ,me l'immagino in una scena di quei polizieschi violenti,dove tutti hanno la pistola puntata contro tutti,si odiano ma sanno che se sparano inevitabilmente moriranno anche loro e sono in una situazione di stallo.

Ora la parola”Odio” è forte e non adatta,ma l'esempio del film è calzante per descrivere la situazione politica e amministrativa della montagna pistoiese,ma facciamo un po' di storia prima di tutto.

La comunità montana si sarebbe dovuta trasformare in unione speciale dei comuni,ma il fallimento di questa non rese possibile l'operazione, sul perché fu fatta fallire e perché non mi dilungherò,non è questo l'argomento e anche perché c'è ancora un processo in corso,dalla vita quantomeno travagliata anche se io userei la parola”ridicola”.

A questo punto si pensò in virtù del fatto che i comuni sotto i 5000 abitanti,sarebbero stati tenuti per legge ad unire le loro funzioni in una unione dei comuni,che è un ente superiore dalla funzionalità quanto meno bizzarre,di procedere al referendum per fondere i 4 comuni montani di San Marcello Pistoiese,Cutigliano,Piteglio e Abetone in un unico comune,cosa che tra l'altro avrebbe provocato un trasferimento di fondi dallo stato notevole;oltretutto si avrebbe avuto uno snellimento di funzioni,risparmio di stipendi su amministratori e capi area,oltre al fatto che sarebbe stato più facile fare progetti unitari per tutta la montagna pistoiese.

Il primo ostacolo che si trovò nel portare a compimento il progetto,si trovo(tanto per cambiare)nel PD,o meglio nei PD!!!infatti tre sezioni locali del partito,che in linea d'aria distano pochissimo tra loro,in un quesito che poteva avere solo due risposte,pro o contro,riuscirono ad avere ben tre posizioni diverse:Piteglio diceva di sì,Cutigliano di no e il mio preferito San Marcello Pistoiese si esprimeva a favore ma prima bisogna fare l'unione;non c'è che dire il PD riesce sempre a stupirmi,ma la sezione di San Marcello è un qualcosa di unico!!(naturalmente in negativo).

Il referendum per la fusione,fu fatto naufragare definitivamente nel giugno del 2013 dall'amministrazione Cormio(e chi altri poteva essere?), e fu giustificato col fatto che i tempi non erano ancora maturi e probabilmente non sarebbe passato;ora vorrei dire una cosa al Sindaco Cormio e hai vari Paccagnini,Buonomini,Innocenti,Mucci ecc... che è troppo bello giocare quando si sa di vincere e che nella vita bisogna lottare se si è convinti delle proprie idee.

A questo punto fu costituita l'unione dei comuni dell'appennino pistoiese a cui si unì pure Sambuca Pistoiese;la presidenza per regolamento spetta a turno ogni anno ad un sindaco e gli altri ricoprano la carica di assessori.Il primo anno è toccato a Silvia Cormio,scelta logica visto che a parte San Marcello Pistoiese le altre ammistrazioni a breve sarebbero andate al voto a breve,peccato che in questo primo anno non ci siamo accorti neanche che esistesse l'unione dei comuni,che dire un altro bel risultato per il primo cittadino sanmarcellino,ma mi sarei stupito del contrario.

Nel frattempo l'amministrazione di San Marcello,oltre a non far nulla per far funzionare l'unione,se ne approfitta personalmente,uscendo dal servizio dei vigili urbani e non entrando in quello della scuola, fregandosene del concetto di solidarietà che stà alla base dell'ente,infatti questo comune avendo più di 5000 abitanti,non è tenuta ad unire i servizi e lo fa solo quando gli conviene a livello di comune,con questo sistema pesa sui comuni più piccoli,che viceversa non possono usufruire di questo trucco, perfettamente legale per carità,poi se che sia morale questo è un altro discorso.

Poi arrivarono le elezioni comunali e si verificò che tutti i sindaci della montagna pistoiese e relativa unione appartenessero allo stesso partito, la presidenza passo al neo sindaco di Piteglio Luca Marmo,che nel bene e nel male,condividendo o meno le sue idee,s'impegna per far funzionare l'ente.

La prima e principale carenza che si riscontra è la mancanza di trasparenza,non c'è un sito,non si sa quando c'è un assemblea pubblica,la gente non è informata sulle funzioni e sugli incarichi dei vari sindaci/assessori e alcune amministrazioni se ne approfittano per fare scarica barile delle colpe.

Comunque in questo ambiente rose e fiori fittizio come un fulmine a ciel sereno l'annuncio da parte del Sindaco di Abetone Giampiero Danti e di quello di Cutigliano Tommaso Braccesi di una fusione a due tra i lro comuni!senza neanche avvertire gli altri sindaci che hanno saputo la notizia a mezzo stampa,bella dimostrazione di rispetto devo dire.

A questo punto si scatena un caos specialmente a San Marcello che rinnega di aver affossato il referendum e in particolare esce un comunicato congiunto dei segretari PD di San Marcello e Piteglio che in un passaggio dice:”resta il rammarico per una scelta che lacera i rapporti tra istituzioni locali,che al contrario dovrebbero fare squadra per un rilancio complessivo e serio del territorio montano”,ora nulla da dire a Albarosa Nesti(segretario PD Piteglio)in quanto la sua sezione è sempre stato coerente al progetto di fusione,ma alla segretaria della sezione di San Marcello consiglieri di consultarsi col suo sindaco e relativa giunta visto che finora è stata l'amministrazione sanmarcellina a”lacerare” i rapporti;consiglieri se non chè la Segretaria del PD , Sabrina Innocenti fa parte di quella stessa giunta come consigliere di maggioranza.

In questo clima il Danti rincara la dose facendo causa all'unione sostenendo che Il Comune di Abetone è penalizzato dal riparto delle spese in Unione dei Comuni;il presidente Marmo replico che:Si sappia che il tema della ripartizione delle spese che i comuni si dividono per la gestione dei servizi attraverso l'unione è sempre stato molto dibattuto. Non è un caso che per alcuni servizi la Giunta precedente non fosse arrivata ad una quadratura e quella attuale aveva faticosamente raggiunto un accordo solo nel mese di novembre. La "quadratura" aveva imposto l'introduzione di coefficienti che andavano a pesare in modo più fine i criteri secchi previsti dallo statuto, ovverosia popolazione, territorio e spesa corrente. Il derogare da tali criteri era imposto dall'idea, poco solidaristica ma molto radicata nei sindaci, che nessuno dovesse spendere una lira in più rispetto al passato. E dunque con la santa pazienza dei ragionieri, modulando su incidenza reale del servizio, spesa storica e quant'altro, il quadro si era magicamente composto. Oltretutto l'applicazione dei criteri statutari andava a penalizzare fortemente il Comune di Cutigliano”e da qui si capisce quanto in realtà questa sia una manovra propagandistica,da parte del sindaco dell'Abetone,perchè le spese in più servano a ripianare la disastrosa situazione economica,propio del comune di Cutigliano con il quale si vuole fondere.

Quasi alla rotazione della presidenza,questo clima fa si che venga cambiato il regolamento dello statuto dell'unione,in modo che il sindaco di Piteglio possa fare un altro anno di presidenza,una decisione discutibile,ma senz'altro la migliore allo luce dei fatti,affidare il comando a Braccesi o Danti che vogliono andarsene e chiaramente ostili a questa?penso proprio di no!Micheletti ha dichiarato che non ha tempo per la presidenza,anche se io credo che sia una scusa,e non abbia voluto dichiarare il vero motivo,ovvero i troppi litigi.

Tant'è che starebbe pensando come piano b di fondersi con i comuni bolognesi di Granaglione e Porretta,ed ha pure istituito una commissione di studio sull’esercizio associato delle funzioni del Comune. La commissione costituita da cinque membri effettivi (tre di maggioranza e due di opposizione) avrà il compito di rispondere alla

seguente domanda: “Quale Unione e quali convenzioni per una migliore allocazione delle risorse?”.

Ed è proprio Micheletti a formulare una proposta di conciliazione – il “lodo Micheletti”che è stato presentato ai colleghi nella giunta dell’Unione. “Il contenzioso legale sarebbe dannoso per tutti. A patto che Abetone sia disposto a rinunciare al ricorso, ho proposto di lasciare invariata per il 2014 la ripartizione delle spese. Per il 2015, invece, chiedo che ogni Comune paghi esattamente per le prestazioni che riceve, con la clausola che ogni ente non potrà spendere più del costo che sosteneva da solo. L’obiettivo dell’Unione è anche la maggiore efficacia ed efficienza. Sono cosciente che questo fa decadere un po’ il senso dell’Unione, che dovrebbe basarsi anche sulla solidarietà. Ma finché permarrà la logica del sospetto, credo che il bilancino del farmacista sia l’unica soluzione per riavviare un percorso con rapporti più distesi. Il lodo prevede anche la possibilità per i Comuni che si trovino in particolare difficoltà di chiedere la solidarietà degli altri. Questi potranno concederla fino al 20% della spesa, ma solo su delibera all’unanimità. Infine chiedo di ripartire il costo del personale a comando dell’Unione in maniera uguale fra tutti i comuni e di indennizzare l’Abetone per le maggiori spese che ritiene di aver sostenuto nel 2014”

Praticamente riportiamo tutto come dovrebbe essere e ce ne freghiamo dello spirito solidaristico dell'unione e ad ora non so se il Danti abbia accettato o meno.

E San Marcello almeno se non promuove la fusione(a Piteglio qualcosa si muove),eviterà di fare cose che provocherebbero litigi?neanche per sogno,và a fare la centrale di committenza unica con Pistoia.

Ricapitolando la fusione sarebbe cosa buona,sopratutto rispetto all'unione,ma se c'è chi si stà impegnando(Piteglio),c'è invece chi dovrebbe essere il traino(San Marcello Pistoiese)fà di tutto,consapevole o inconsapevole(per incompetenza)per sabotarla dando le argomentazioni a chi è contro(Abetone e Cutigliano),e mi ripeto:meno male che sono tutti dello stesso partito......ma forse è proprio quello il problema!



Distinti saluti
Marco Poli

marcopoli76@gmail.com cell.334/9069101


MOLISE NEWS: Sanità, nel Pd è tutti contro tutti, UNA VERGOGNA - 31/03/2015


FRATTURA PARLA SOLO DI TAGLI, ADESSO ANCHE I SUOI DEL PD RIBELLANO
SONO LA VERGOGNA DEL MOLISE.....
ED I CITTADINI NE PAGHERANNO LE CONSEGUENZE !!!!!

[guardate il video qua sopra......]


TERREMOTO L'AQUILA: LO STATO RICHIEDE I SOLDI AI CITTADINI DATI PER L'EMERGENZA

Caso L'Aquila, i terremotati dovranno ridare i soldi alla Protezione Civile: lo Stato rivuole 7,8 milioni di euro !!!!
Gabrielli chiede la restituzione della provvisionale versata alle famiglie delle vittime dopo la condanna di primo grado.

Sembra una beffa.
Tra nove giorni L’Aquila ricorderà le vittime del terremoto, che il 6 aprile 2009 ha distrutto la città e devastato le famiglie, segnate indelebilmente da lutti. Proprio in questo periodo, il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, invia un vero e proprio «atto di messa in mora e intimazione di pagamento» ai familiari delle vittime, due pagine in cui viene chiesta la restituzione dei soldi delle provvisionali, decise dal giudice dopo la condanna in primo grado dei sette membri della commissione Grandi Rischi per aver rassicurato la popolazione nella riunione all’Aquila del 31 marzo 2009, una settimana prima del sisma, e che, adesso, alla luce della sentenza di assoluzione della Corte d’Appello, i terremotati sono chiamati a dare indietro «senza indugio» allo Stato, con l’aggiunta delle spese di giustizia e degli interessi legali maturati al 28 febbraio 2015.

Una beffa per le parti civili del processo, il cui primo severo verdetto è stato ribaltato in Appello con l’assoluzione di sei esperti e la sola condanna, rideterminata, di Bernardo De Bernardinis, all’epoca numero due della Protezione civile. La sentenza della Corte d’Appello, accolta dai familiari delle vittime, al grido di «vergogna, li avete ammazzati un’altra volta», è il fondamento della richiesta inviata alle parti civili, che avevano incassato complessivamente 7,8 milioni di euro, disposti dal giudice Marco Billi come risarcimento immediatamente esecutivo.

LA DIFFIDA
La famiglia Fioravanti, rappresentata dall’avvocato Fabio Alessandroni, è tra le prime ad avere ricevuto la «richiesta restituzione somme». «Si invita e si diffida - si legge nell’atto - alla restituzione delle somme percepite e a corrispondere senza indugio e, comunque entro 30 giorni dal ricevimento della presente, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento della Protezione civile, l’importo di 203 mila euro, oltre le spese legali 1.573 euro e 2 mila euro di interessi» calcolati dal momento della sentenza di primo grado fino al 28 febbraio 2015.

LE ISTRUZIONI
L’atto chiude con le istruzioni di pagamento e con le indicazioni della causale: «Restituzione della provvisionale liquidata» e con il numero di fax «al fine di comprovare l’avvenuto pagamento» da «trasmettere immediatamente allo scrivente» utilizzando in caso anche la posta certificata.
Sul fronte del risarcimento del danno, le parti civili si sono mosse in modo differente dopo la sentenza del tribunale dell’Aquila.
C’è chi non ha atteso per avviare l’istanza in sede civile e c’è chi ha deciso di aspettare la conclusione dell’iter giudiziario penale. La sentenza di primo grado aveva previsto provvisionali per i familiari delle vittime, da liquidare entro 90 giorni, suddivisi in due liste distinte di parti civili.
Lo Stato non ha voluto attendere la decisione della Cassazione, alla quale è stato presentato il ricorso contro il verdetto della Corte d’Appello, preferendo “battere cassa” da subito e a pochi giorni dalla commemorazione delle 309 vittime.

Anticorruzione, Grillini chiamati al voto online. Oggi gli iscritti M5S votano. di Francesco Fedi

RICEVO E RIPUBBLICO:

Oggi martedì 31 marzo dalle 10:00 alle 19:00 gli iscritti M5S possono esprimere la loro preferenza sulla legge anticorruzione al voto in Aula al Senato e decidere come dovranno votare i portavoce M5S. Questo in vista della votazione finale che si terrà domani nell'aula del Senato, per il primo passaggio alle Camere, sul pacchetto di norme anticorruzione. Si voterà su un testo base, che include anche l'atto Senato n. 19 a prima firma del Presidente del Senato Pietro Grasso, totalmente modificato, accorpamento e diviso nel corso di questi mesi dal Governo e dalla Maggioranza.
 
In piena sintonia, destra e sinistra, per non tacer dei centristi hanno ben pensato di ridurre le pene per il voto di scambio politico-mafioso questo: da 4 a 10 anni di reclusione, contro i 7-12, inizialmente indicati e pari a una riduzione del 42%. Inoltre il Governo ha voluto escludere il reato in assenza di prove di procacciamento di voto e lo scambio di controprestazioni non sia avvenuto mediante atti intimidatori tipici mafiosi. Una soluzione che è giù andata incontro a censura da parte delle Corte di Cassazione Penale.
Da 4 a 12 anni erano invece previsti per l'autoriciclaggio, ed anche qui pena ridotta a tempi che vanno da 2 a 8 anni, oltre all'insussitenza del reato qualora il denaro proveniente o frutto di precedenti reati venga destinato alla mera utilizzazione o al godimento personale, con la sostanziale inapplicabilità della norma.
 
Magnifica è la vanificazione operata in fatto di reintroduzione del reato di falso in bilancio, con il ddl Grasso che abrogava di sana pianta le soglie di non punibilità, ma che adesso invece si parla di circostanze attenuanti per fatti di lieve entità e per la non abitualità della condotta. Introdotti inoltre sconti di pena applicabili a prescindere dalle dimensioni e dal fatturato delle società. Abbiamo poi la pena nel massimo di cinque anni prevista dal Governo per società non quotate in borsa (ossia oltre il 90% delle esistenti), che esclude l'uso delle intercettazioni come mezzo di prova per accertare tale reato, esistente solo in caso di falsificazioni operate in modo "consapevole" e con modalità "concretamente idonee" all'induzione in errore. Misura utile solo a mettere in crisi il lavoro degli inquirenti.
 
Tutto questo spiegato anche che Governo e maggioranza, hanno già velocemente cassato l'introduzione di alcuni istituti proprosti dal M5S, quali misure interdittive perpetue dai pubblici uffici per politici ed amministratori condannati per tutti i reati contro la P.A. (c.d. DASPO) e l'incapacità perpetua a contrarre e ad avere futuri rapporti con la P.A, l'istituzione dell'agente provocatore o l'agente sotto copertura, previsto in Italia per altri reati (terrorismo, droga, pedopornografia, etc.), utile per contrastare i reati di corruzione contro la P.A. ed infine misure cautelari  cghe rendevano automatica la presunzione di idoneità della misura cautelare del carcere (limitando la libertà personale e la disponibilità dei beni) nel caso dei seguenti gravi reati: i) scambio elettorale politico mafioso; ii) corruzione e iii) reati contro la P.A.
 
 Per tutti questi emendamenti, che verranno comunque riproposti in Aula mercoledì 01 Aprile, è inevitabile aspettarsi l'ennesima bocciatura.
 
Nonostante ciò il popolo degli iscritti al portale M5S è chiamato ad esprimersi e, immancabilmente, a far sentire tutto lo sdegno del popolo italiano, verso uno Stato e delle istituzioni che, per tutto quanto qui detto , stanno dando prova di volere deliberatemente spianare la strada affinchè l'Italia possa ad essere un paese a misura di corrotto!!!
 
Una schifezza che non deve essere messa sotto silenzio!

Comunicato Misericordia: concerto gruppo tedesco a Borgo a Mozzano

Misericordia di Borgo a Mozzano

COMUNICATO STAMPA
Palatinato Concertante: dalla Germania in concerto al Convento di San Francesco
Un gruppo musicale composto da dieci ottoni, proveniente dalla regione tedesca del Palatinato, incontrerà la Merciful Band, la banda della Misericordia di Borgo a Mozzano, per uno speciale concerto al Convento di San Francesco.
L'appuntamento di questo interessante incontro musicale tra Italia e Germania è fissato per martedì 7 aprile alle ore 21. La possibilità di questo scambio culturale è scaturita anche dal fatto che uno dei membri del gruppo è Jan Reller, che nella fattispecie si esibisce al trombone, ma che è stato amministratore delegato di Schott Italvetro spa, al momento in cui l'azienda, uno dei siti industriali più importanti presenti nel Comune di Borgo a Mozzano (vi lavorano oltre 200 dipendenti), fu acquisita dalla multinazionale tedesca Schott di Mainz, che la rilevò dagli imprenditori Bimbi Franco, Citti Niccolo e Bimbi Marino nel 1996.
"La nostra Misericordia – commenta il Governatore Gabriele Brunini – dimostra ancora una volta l'attenzione che riserviamo anche allo sviluppo culturale del nostro territorio. Ospitiamo con piacere il "Palatinato Concertante", e ci auguriamo che i numerosi tedeschi che risiedono a Lucca possano venire ad assistere a questo concerto".
Il programma musicale prevede le musiche di benvenuto eseguite dalla Merciful Band, poi via al concerto per ottoni del Palatinato Concertante, diretto da Traugott Baur, con l'intermezzo di organo e tromba eseguito da Ilaria Brunini e Andrea Battistoni.
Informazioni possibili scrivendo a info@misericordiaborgo.org o telefonando al numero 0583 8073214.

Di Giuseppe Bini.
Addetto stampa.




lunedì 30 marzo 2015

CORRILUNIGIANA: DAL 10 MAGGIO AL VIA AD AULLA IL TRITTICO DEI MALASPINA .

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: "Daniele Battilani'' Lunigiana
Data: 30/mar/2015 ore 22:32
Oggetto: articolo per blog
A: <capitan.futuro3000@gmail.com>
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Trittico Malaspina
L'idea era nell' aria e dopo tante riunioni per accordarsi ha preso forma la prima edizione del Trittico dei Malaspina.
Un nuovo evento sportivo che riunisce 3 comuni della lunigiana, Aulla , Podenzana e Comano. 
Le corse podistiche gia facenti parte del circuito "Corrilunigiana" singolarmente, saranno quest'anno anche associate da una classifica cumulativa che al termine delle 3 gare fregera' del titolo di "Signore di Lunigiana" il vincitore , mentre il titolo di Cavaliere sarà ad appannaggio di tutti i partecipanti alle 3 gare. 
Organizzazione a cura di Asd Golfo dei Poeti coadiuvati da Polisportiva Ballerini di Podenzana, Polisportiva San Giorgio Comano e le rispettive Avis comunali che con un grande sforzo anche economico non hanno voluto mancare questo appuntamento che si prefigge di dare grande lustro alla bella Lunigiana per un occasione che unisce sport e solidarietà ma non solo, infatti, legato a questo evento ci sara anche la possibilità di aderire ad un concorso fotografico "uno scatto nel passato" con oggetto il feudo dei Malaspina, cosi mentre i podisti si sfideranno a chi per primo "scattera"  al traguardo, i fotografi si daranno battaglia presentando i loro migliori scatti per l'evento a loro dedicato. La selezione di foto scelta da un comitato di giuria vedrà 3 vincitori che si potranno aggiudicare sostanziosi premi.
Ricordando che le tre gare usufruiranno del servizio di cronometraggio computerizzato di Toscana Timing my Sdam con chip elettronico , diamo appuntamento agli sportivi per il 10 Maggio p.v. ad Aulla con la prima gara del Trittico.
Un appello anche a chi volesse aderire collaborando come sponsor dell'evento
Info: info@sangiorgiocomano.it

Maggiori dettagli sul sito www.tritticomalaspina.it .

FOTO D'ARCHIVIO:

“Politica, Finanza e opere pubbliche: il disastro di Dexia Crediop s.p.a.” di Francesco Fedi

"Politica, Finanza e opere pubbliche: il disastro di Dexia Crediop s.p.a." di Francesco Fedi .

Un'autentica catastrofe finanziaria potrebbe abbattersi su molti enti locali italiani. Di mezzo, ancora una volta, c'è quella malattia tutta italiana delle opere pubbliche, e del meccanismi perversi con cui queste vengono realizzate e, soprattutto, finanziate.

Per quasi cento anni Crediop (abbreviazione di Consorzio di Credito per le Opere Pubbliche) si è occupata delle concessione di mutui e prestiti a lungo termine, per la realizzazione di grandi infrastrutture.
Fu l'economista Alberto Beneduce, nel 1919, a darne impulso all'istituzione, con l'intento di evitare gravi crisi bancarie, secondo una modalità per cui con obbligazioni garantite dallo Stato, si aprivano le porte all'erogare finanziamenti a lungo termine principalmente agli enti locali, riuscendo però così a sganciare la realizzazione pluriennale delle opere dai vincoli posti dalla cadenza annuale del bilancio pubblico.
Trasformato in società per azioni, con la riforma del sistema bancario avvenuta poco più di venti ani or sono,  Crediop, vide l'entrata al suo interno di altri istituti bancari quali, in particolare il San Paolo di Torino, che acquisì completamente nel 1994.
Arriviamo poi al 1999, quando l'istituto fu di nuovo interamente rilavato dalla banca franco-belga "http://it.wikipedia.org/wiki/Dexia" Dexia, divenendo così Dexia Crediop S.p.A..
Nuove vendite di pacchetti azionari sono poi avvenute in tempi più recenti ed oggi  Dexia: http://it.wikipedia.org/wiki/Dexia detiene il 70% del capitale, mentre le restanti quote sono detenute da Banca Popolare dell'Emilia Romagna (10%), Banca Popolare di Milano (10%) e Banco Popolare (10%) .

Altre annate da ricordare sono però, il 2008, l'annus horribis della finanza internazionale e il 2011: dopo essere stata salvata nel 2008 dai fondi pubblici di Parigi e Bruxelles, dopo il fallimento di Lehman Brothers, nel 2011 Dexia venen considerata troppo esposta, nei confronti dei titoli di Stato ellenici (3,8 miliardi di euro)e con Italia e Francia, dove è presente con le proprie filiali, rispettivamente di Crediop e Dexia Sabadell. All'epoca si parlò di 21 miliardi di euro di titoli di Stato giudicati a rischio.
In Italia la situazione è drammatica, con la follia di comuni, province, regioni indebitati per la costruzione di asili nido, ospedali o strade, pagati grazie a prestiti alimentati dalla speculazione e dalla "operazioni sui derivati". Un situazione pazzesca che ha portato ad inchieste e contenziosi. Tra questi, tanto per rimanere in Toscana, la Provincia di Pisa, il Comune di Firenze e di Prato.
Il risultato è che Dexie è una banca di appetibilità praticamente nulla per un soggetto privato. Infatti lo smantellamento del gruppo sembrava passare attraversola Caisse des dépôts et des consignations (Cdc, l'equivalente della nostra Cassa depositi e prestiti) e dalla Banque postale, entrambi organismi francesi di ragione pubblica.
Insomma l'affaire-Dexia sarà destinato a mettere a nudo tutta l'assurdità  della commistione fra settore pubblico, finanza  e speculazione.
Una data importante per Dexia Crediop S.p.A. è poi il 28 dicembre 2012, quando la Commissione Europea ha approvato il piano di risoluzione ordinata del Gruppo Dexia che prevedeva, tra le varie cose, la gestione in ammortamento senza nuove attività di tutte le entità del Gruppo Dexia ad eccezione di Dexia Crédit Local e di Dexia Crediop, soggette a una specifica disciplina. Con particolare riferimento a quest'ultima è stata prevista la possibilità di generare nuovi attivi per un importo limitato a euro 200 milioni, destinati solo alla clientela esistente per un periodo di un annodalla data di approvazione del piano, poi procrastinato al 28 giugno 2014,   nel corso del quale Dexia Crediop doveva essere oggetto di cessione.
Questo però non è avvenuto, e  in data 15 luglio 2014 è stata riconfermata la gestione in ammortamento senza nuova produzione di Dexia Crediop.

Siamo dunque ai Marzo 2015 e Dexia ha avviato qualche giorno fa una cura dimagrante della propria struttura, che altro non appare che il preludio ad una vendita imminente. D'altro canto, poiché la banca si occuperà solo della "gestione in ammortamento" delle attività già avviate e dunque il personale è sovrabbondante.

In un convegno tenutosi alcuni giorni fa all'Accademia dei Lincei, l'ex-premier Giuliano Amato, ha definito la vicenda  «un suicidio» la scelta all'epoca fatta sulla vendita di  Crediop, quando, a fine anni '90 era così in salute da attirare l'appetito dell'allora gigante franco-belga, Dexia.
Difficile per Crediop pensare a un futuro diverso alla definitiva chiusura, con tanto che ciò si porterà dietro anche la tragica conseguenza che a Prato si è già vissuta con l'acquisto della Cassa di Risparimo di Prato da parte della Popolare di Vicenza, ovvero l'inizio di un progressivo  smantellamento della Galleria degli Alberti; Crediop racchiude infatti al suo interno un https://www.dexia-crediop.it/cgi/bjcms.custom.H_Site_Index.showPage?section=57  imponente collezione d'arte, con opere di Fattori, Sironi, Veronese, Vanvitelli, e molti altri.
Difficile dire però quale sarà il danno più importante: quanto all'aspetto finanziario, una nota di FisacCgil, che si sta interessando della difficile situazione dei 177 lavoratori rimasti in bilico in Italia, viene spiegato che un patrimonio di centinaia di milioni di euro che per il 30 % è nelle mani di banche popolari italiane, andrà in fumo con la liquidazione  e  18 miliardi di mutui e bond di regioni, provïnce e comuni italiani saranno ricollocati all'estero, di fatto, senza più possibilità di essere rinegoziati, con un pericoloso aggravio per la flessibilità dei bilanci dei nostri Enti territoriali.

Dunque una vicenda che traccia in modo inequivocabile tutta l'incompetenza di una classe politica italiana, sia livello centrale che locale. Sembra quasi che nella mente di questa classe politica, ci sia in buona sostanza la convinzione che ci si possa permettere di essere e di agire da incompetenti, visto che tanto poi i danni di un simile stato delle cose e di decisioni avventare, finirà per essere immancabilmente spalmato sull'intera collettività.

Con tanto poi che a rappresentare un caso di rilievo in questa densa situazione melmosa, vi è il Comune di Prato, che con Dexia Crediop  ha in corso due diverse cause, una civile, impiantata da Dexia in Inghilterra, e una pensale in Italia, nelle quali si parla di 5 milioni di danni e un aggravio potenziale aggravio dei costi per circa 17 milioni sui conti dell'ente, che rimanendo in tema di disastri della politica, sono pari al circa costo pari di un "viadotto del Soccorso" o di una fetta importante del suo interramento….
Tutto questo, senza considerare quelle che poi saranno i compensi da capogiro dei legali incaricati e con tanto che, anche su questo specifico argomento http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2015/03/26/news/blitz-della-finanza-nell-ufficio-legale-del-comune-1.11115660 , il Comune non ha mancato di attirare l'attenzione della Corte dei Conti.  Si dica poi anche che il tema specifico del http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2014/07/03/news/la-ragioniera-che-non-sapeva-niente-di-swap-1.9531424 l'incompetenza è al centro degli atti del processo penale.

Abbiamo infatti la controversia presso un tribunale londinese, nella quale Dexia Crediop ha citato il Comune per la sospensione "in autotutela" nel 2010 del pagamento delle rate previste nei derivati swap sottoscritti dall'ente fra il 2002 e il 2006, all'epoca delle sciagurate Giunte Mattei II e Romagnoli.
La partita è tutta da giocare e se vince il Comune, Dexia Crediop potrebbe dover pagare all'ente  risarcimento davvero importante, m se il verdetto sarà di esito contrario allore le conseguenze saranno inimmaginabili.
"A Prato… ..la banca è stata sia consulente dell'ente che venditore dei prodotti … …Questa circostanza grave non si riscontra poi in altri luoghi. …", ha spiegato qualche tempo l'avvocato Manuele Ciappi, incaricato di assistere il Comune di Prato nel giudizio penale italiano. Una situazione di una gravità inaudita.
Lo sa bene ad esempio la Regione Piemonte, che pure avendo sospeso il pagamento di 52 milioni di Euro,  si trova a fare i conti con il pagamento delle spese legali ed interessi di mora.
Sintomatico infatti il caso del ben più piccolo Ente Comune di Forlì il quale, non avendo spalle abbastanza larghe, ha preferito piegarsi al rispetto dei contratti all'epoca sottoscritti; per questo motivi il caso è interessante anche perché chi dice come a non essere stata in alcun modo valutata, è stato anche il rapporto di forza che in caso di controversia per cui, come poi verificatosi, Dexia Crediop avrebbe avuto di fronte ad un qualsiasi ente locale italiano.
Quindi non rimane che rimanere che rimanere a vedere e sperare per il meglio. Dopodichè, in ogni caso,  teniamo ben presente che tutta questa vicenda è ancora una volta figlia della follia della scriteriate realizzazione di opere pubbliche e dei meccanismi ancora più perversi del finanziamento di queste. 

FRANCESCO FEDI .

---------- Messaggio inoltrato ----------
Data: 30/mar/2015 ore: 16:10
Oggetto: "Politica, Finanza e opere pubbliche: il disastro di Dexia Crediop s.p.a." di Francesco Fedi
A: <capitan.futuro3000@gmail.com>

ARRESTATO IL SINDACO PD DI ISCHIA PER TANGENTI SULLA METANIZZAZIONE ISOLANA.

Il sindaco di Ischia, Giuseppe ‘Giosi’ Ferrandino (Pd) ed altre nove persone, tra cui dirigenti del colosso delle cooperative CPL Concordia, sono state arrestate dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente nell’ambito di una inchiesta della procura di Napoli su tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell’isola campana. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’inchiesta, coordinata dai pm Woodcock, Carrano e Loreto e condotta dai reparti speciali del Comando per la Tutela dell’Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il ‘Capitano Ultimò, ha preso le mosse nell’aprile 2013 ed ha portato alla luce, secondo l’accusa, un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della CPL Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i ‘favorì nell’aggiudicazione di appalti. In carcere, su disposizione del gip Amelia Primavera, sono finiti, oltre al sindaco di Ischia, il fratello di questi, Massimo Ferrandino, il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia Francesco Simone, l’ex presidente Roberto Casari (andato in pensione il 30 gennaio scorso, ma secondo l’accusa ancora ‘registà degli affari della cooperativa), il responsabile commerciale dell’area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione della CPL distribuzione Maurizio Rinaldi e l’imprenditore casertano Massimiliano D’Errico. Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone, mentre per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno della CPL è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Il sindaco “factotum” La stipula fittizia di due convenzioni nell’albergo della famiglia, per un totale di 330 mila euro; l’assunzione come consulente del fratello e almeno un viaggio in Tunisia: sarebbe stato questo, secondo l’accusa, il ‘prezzò pagato dalla CPL per la corruzione del sindaco di Ischia. Secondo l’accusa Ferrandino «era diventato una sorta di factotum al soldo della CPL». In particolare, la CPL Concordia – in cambio dei «favori» di Ferrandino per l’assegnazione dei lavori di metanizzazione dell’isola – avrebbe stipulato due «fittizie convenzioni» (ciascuna da 165 mila euro) con l’Hotel Le Querce di Ischia, di proprietà della famiglia del sindaco, ciascuna da 165 mila euro, a fronte della «messa a disposizione» di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese. Altre “utilità” ottenute dal sindaco sarebbero state l’assunzione del fratello, Massimo Ferrandino, quale consulente della CPL Concordia e almeno un viaggio tutto spesato in Tunisia.

Secondo l’accusa sarebbe stato proprio grazie all’interessamento del sindaco ed alla complicità dell’architetto Silvano Arcamone, dirigente dell’ufficio tecnico di Ischia, che l’appalto di metanizzazione dello stesso Comune (capofila del progetto) e di quelli di Lacco Ameno e Casamicciola Terme è stato affidato alla CPL. La cooperativa, dal canto suo, avrebbe provveduto al pagamento attingendo a dei fondi neri costituiti mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (la Tunita sarl) riconducibile a Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo CPL Concordia, definito dagli inquirenti »personaggio chiave« della vicenda, con un ruolo di primo piano nella presunta associazione a delinquere attiva non solo nell’appalto di Ischia, ma in numerosi altri, soprattutto in Campania.

Gli accordi con la camorra I dirigenti della CPL Concordia avrebbero fatto «sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i Sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali». È quanto si legge negli atti dell’inchiesta.

È di un mese fa la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex presidente della CPL, Roberto Casari, per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sui lavori di metanizzazione compiuti tra il 1999 e il 2003 a Casal di Principe e in altri sei comuni del Casertano. Opere realizzate non a norma, con rischi per la sicurezza dei cittadini, sostiene la Dda di Napoli, dopo le dichiarazioni rilasciate nel giugno 2014 dal pentito Antonio Iovine. Secondo l’ipotesi accusatoria, la Cpl si sarebbe aggiudicata l’appalto con l’appoggio della fazione dei Casalesi guidata da Michele Zagaria; i subappalti sarebbero stati poi distribuiti alle ditte locali indicate dai boss. Zagaria ne ha fatto un elenco dettagliato, indicando anche le anomalie sullo svolgimento dei lavori. Anomalie che i magistrati hanno voluto verificare, inviando di recente le ruspe a Casal di Principe: dagli scavi, coordinati dai carabinieri del Noe di Caserta ed effettuati in corso Umberto, in pieno centro, è emerso che le tubature erano state interrate a 30 centimetri di profondità invece che ai 60 previsti dalla normativa, mettendo quindi a rischio la sicurezza della popolazione. Nell’ordinanza di custodia cautelare relativa alle tangenti che sarebbero state pagate per la metanizzazione di Ischia non si entra nel merito dei presunti collegamenti tra la CPL e la criminalità organizzata, oggetto di altra indagine. Anche i brani delle intercettazioni, quando gli arrestati toccano questo argomento, sono coperti da omissis.

domenica 29 marzo 2015

RISULTATI CALCIO DILETTANTI FIGC TOSCANA NORD 29 MARZO 2015.

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PROMOZIONE TOSCANA GIRONE A DEL 29/03:
« Lucca Massa Carrara Pistoia ecc. »
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PRIMA CATEGORIA TOSCANA DEL 29/03:

GIRONE A : « Massa Carrara , Lucca , Pistoia »
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GIRONE B : « Pistoia, Prato, Firenze »
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SECONDA CATEGORIA TOSCANA DEL 29/03:

GIRONE A : « Massa Carrara , Versilia , ecc. »
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GIRONE B : « Pistoia , ecc. »
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GIRONE C : « Lucca »
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GIRONE D : « Prato, mediovaldarno »
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GIRONE E : « Pisa »
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M5S PRATO: NUOVO AEROPORTO DI FIRENZE LA FARSA VA AVANTI E LE RUSPE SI AVVICINANO.


---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: SILVIA LA VITA · Data: 27/mar/2015 ore 20:54
Oggetto: [Movimento-5-stelle-di-Prato] NUOVO AEROPORTO DI FIRENZE: LA FARSA VA AVANTI E LE RUSPE SI AVVICINANO.
A: capitan.futuro3000@gmail.com

NUOVO AEROPORTO DI FIRENZE: LA FARSA VA AVANTI E LE RUSPE SI AVVICINANO.

Durante il Consiglio Comunale dello scorso giovedì abbiamo assistito all'ennesima farsa del PD sulla questione del nuovo aeroporto: il Sindaco ha infatti relazionato sullo studio di impatto ambientale commissionato da ADF, proprietario dell'aeroporto, fatto da soggetti non terzi ed in palese conflitto d'interessi, dove si comunica che Prato non subirà nessun impatto dall'opera, mostrando una certa soddisfazione.
Dopo aver disatteso le promesse fatta in campagna elettorale con il mancato ricorso al Tar, dopo l'ennesimo tavolo inutile del Comitato dei Garanti, che non ha nessun potere, la cosa ancora piu' grave è che il Sindaco non rispetta la volontà del Consiglio Comunale, calpestando di fatto il ruolo delle istituzioni: infatti il Consiglio aveva approvato a dicembre all'unanimità un odg che impegnava il Sindaco ad affidare un incarico ad un ente terzo, imparziale, non locale e multidisciplinare per lo studio sull'impatto della salute e ancora oggi dopo quattro mesi dell'incarico non vi è traccia.
Il MoVimento 5 Stelle, unica forza politica contraria ovunque a questo scempio, esprime grande preoccupazione per la salute di tutti i pratesi e ritiene gravissimo il mancato rispetto da parte del Sindaco del ruolo del Consiglio Comunale.
Gruppo Consiliare M5S Prato

sabato 28 marzo 2015

MANIFESTAZIONE FIOM ROMA, UN SUCCESSO PER LANDINI. TUTTE LE FOTO !!!!!

50.000 persone a Roma per Landini , un vero successo della sinistra contro renzi ed il suo governo che nessuno ha mai votato, ed asservito solo a lobby e poteri forti !!!!!
NO JOBS ACT !!!!!!
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PURE UN TRIPUDIO DI CAMPANE HA ACCOMPAGNATO
L'APPLAUSO TRIONFALE ALLA CHIUSURA DEL DISCORSO
DI LANDINI !!!!!!

FIOM CALABRIA PRESENTE IN MASSA !!!!!

DICONO 50.000 , GIUDICATE VOI !!!!!

MARTEDI' 31 MARZO ROSSI A PARLARE DI SANITA' A PISTOIA di Marco Poli




Martedì 31 Marzo alle 21 il governatore Rossi sarà a Pistoia a spiegarci la nuova sanità toscana......resta da capire chi la spiegherà a lui,o meglio sarà interessante sentire che spiegazioni s'inventerà per giustificare lo smantellamento di una delle migliori sanità che esistevano.Perchè se normalmente lui  e tutto il suo partito ci vorrebbe far intendere che gli asini volino,alla vigilia delle elezioni,non solo volano,ma parlano e defecano monete d'oro.

Distinti saluti
Marco Poli

marcopoli76@gmail.com cell.334/9069101


OGGI A ROMA MANIFESTAZIONE FIOM CONTRO IL GOVERNO CON LANDINI .

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A ROMA , SABATO 28 MARZO 2015 :

LUCCA: IL NUOVO PONTE SUL SERCHIO , PRESENTAZIONE . di Simone Togneri.

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: "Simone Togneri" Data: 28/mar/2015 01:02
Oggetto: articolo per blog
A: capitan.futuro3000@gmail.com

Si è svolta stasera presso il Foro Boario di Lucca la presentazione del progetto del nuovo ponte sul fiume Serchio. Presenti il Presidente uscente della Provincia di Lucca Baccelli, il sindaco Tambellini e l'assessore Marchini che hanno illustrato, ognuno secondo le proprie competenze i vari aspetti del progetto.
Baccelli ha chiarito come i lavori potrebbero partire, finanziamento regionale permettendo, già a metà 2015 concludendosi 22 mesi dopo.
Importante sottolineare come si sia chiarito che con la riforma delle province si cercherà comunque di far seguire il progetto alle stesse professionalità che lo hanno seguito sino ad oggi per dare continuità al progetto.
Il sindaco Tambellini ha ammesso che ad oggi il comune non saprebbe come far fronte ai 6 milioni di euro necessari per la viabilità suburbana necessaria a corollario dell'opera e che l'ipotesi del sottopasso a San Vito pare irrealizzabile a causa dei costi troppo elevati e delle difficoltà di realizzazione.
Fatta la dovuta premessa su quanto esposto giro a voi le domande o meglio le preoccupazioni che tornando a casa mi sono zampillate nella mente:
1- il nuovo ponte sul Serchio senza le opportune opere a corollario rischia di rimanere per troppo tempo solo un palliativo
2- la mancanza di fondi per le opere suburbane in questi anni di chiari di Luna è e disagi in varie zone prossimali al nuovo ponte sarà un grosso ostacolo che potrebbe creare notevoli 
3- sono preoccupato, nonostante la stima che ho dell'assessore Marchini, per l'assenza di progetti alternativi al sottopasso di San Vito realizzabili e funzionali

Simone Togneri 

venerdì 27 marzo 2015

FIVIZZANO: LA FRANA DI MEZZANA DISCUSSA IL 30/03 ore 17:00 IN CONS. COMUNALE

Lunedi 30/03/2015 alle ore 17:00
Sara' discussa in consiglio comunale di Fivizzano
L'interpellanza del consigliere Novelli
Riguardante il caso della frana di Mezzana
Che mette a rischio un intero paese
Visto che in zona frana si trovano pure dei tubi del gas
E tutti abbiamo presente quell'esplosione provocata da una frana pochi giorni fa in provincia di Teramo in Abruzzo.
Tanti residenti si aspettano risposte certe, ma piu' che altro FATTI !!!!
Cosa decidera' di fare il sindaco ???
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QUESTO L'ACCORATO APPELLO MANDATOMI DAI RESIDENTI:

Ti mando in allegato sei delle foto e la convocazione per il Consiglio al prossimo lunedí. Le strisce direttamente accanto alla rete arancione mostrano la posizione del metanodotto. La popolazione ha scritto numerose esposte lettere al Prefetto, alla Procura al Sindaco. Risposta? Zero!!!

Grazie di nuovo per il tuo aiuto e per la pubblicazione, che piú siamo Lunedí, e piú possiamo muovere.

La situazione della frana é conosciuta da anni, la strada é chiusa dal 5 novembre 2014.

Cordiali saluti

Urs