Il 20 agosto scorso ho scritto al consiglio nazionale toscano della Lega per chiedere di essere cancellato ad effetto immediato dai registri del partito.
Nonostante i quasi 5 anni - dei quali 3 da militante - di mio impegno nel Carroccio, nessuno del consiglio toscano si è degnato di farmi sapere nulla. Riesco facilmente ad ascrivere questo come una ulteriore prova della bontà della mia decisione.
Perché me ne sono andato? Prima di tutto ci tengo a precisare che leghista ero e leghista rimango: il mio voto andrà sempre alla Lega di Matteo Salvini, perché sono convinto che solo il sovranismo ci potrà salvare dalla dittatura delle banche e della finanza speculativa.
La mia decisione è invece maturata in seno alla sezione della quale ho fatto parte finora, cioè la sezione Versilia Medicea (della quale sono stato co-fondatore) che comprende i comuni di Stazzema, Seravezza e Pietrasanta.
Dopo attenta e lunga meditazione sono giunto alla conclusione che il mio tempo ed il mio impegno meritino altri approdi, quanto più lontani possibile dalla politica.
Sono troppe e troppo imbarazzanti le cose alle quali ho dovuto assistere impotente e, come disse il principe De Curtis, ad ogni limite c'è una pazienza.
Ecco solo alcuni esempi di ciò che ha determinato la mia decisione:
Ho visto gente espulsa dalla Lega diventare dopo pochi mesi capogruppo del Carroccio in consiglio comunale.
Ho visto un sindaco neoeletto che rifiutava categoricamente la nomina di una nostra leghista ad assessore al bilancio preferendogli una persona di sua fiducia, per scoprire tempo dopo che anche questa persona di sua fiducia era iscritta alla Lega ma quasi nessuno nella Lega lo sapeva.
Ho visto un militante leghista di Livorno nominato nel consiglio di amministrazione della Versiliana di Pietrasanta, quando credevo - povero scemo che sono! - che la Lega valorizzasse il territorio.
Ho visto un "amico" iscritto alla Lega dimostrarsi tale solo quando si allontana dalla Versilia. Più si allontana e più diventa leghista scatenato, indossando addirittura la spillina di Alberto da Giussano quando va a Roma, per poi farla sparire appena tornato a Seravezza.
La Lega - almeno a livello locale - mi pare proprio si stia trasformando in una sorta di partito fricchettone, completamente accecato dalla smania di carrierismo, nel quale si va avanti in base alla cosiddetta "bella presenza" e soprattutto grazie ad una devotissima, servile ed infaticabile accondiscendenza verso le gerarchie superiori.
Questa roba non fa per me. Giusto quindi ch'io tolga il disturbo senza tanti rimpianti.
Francesco Speroni
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