ulivi

ulivi
BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

martedì 30 aprile 2019

GIAPETO il più esterno dei satelliti LODICEI di SATURNO. by Andreotti Roberto - INSA.

_______________________________________________________
_______________________________________________________
Aggiornato il 06/07/2019

Giapeto

Dati fisici:
Misurazioni triassiali di Giapeto ne stimano le dimensioni radiali in 746 × 746 × 712 km , con un raggio medio di 734.5 ± 2.8 km . (Diametro 1.471 km)
Queste misurazioni sono relativamente inaccurate in quanto non tutta la superficie del satellite è stata fotografata con un'alta risoluzione.
Ha una massa pari a 0,0003 Mt con una densità di 1,083 che suggerisce che sia composto quasi interamente di ghiaccio, con una gravità di 0,233 m/s2 ed una velocità di fuga di 0,61 km/s.
A dispetto delle sue dimensioni appare evidente che il satellite non sia in equilibrio idrostatico, altrimenti la sua forma oblata potrebbe essere spiegata solo con un periodo di rotazione di circa 10 h, mentre Giapeto attualmente ruota attorno al proprio asse molto più lentamente, con un periodo pari a 79,3215 giorni terrestri.
Una possibile spiegazione di questa discrepanza è che la luna si sia congelata poco dopo la sua formazione, quando la rapida rotazione ne schiacciava i poli; nel corso del tempo la rotazione avrebbe continuato a rallentare per via degli attriti mareali e la sua forma sarebbe rimasta invariata.

Mappa:
La mappatura di Giapeto è stata ottenuta grazie alle immagini della Cassini, ma non tutto il satellite è stato mappato con la massima risoluzione possibile.
Le due parti della luna si dividono in realtà secondo uno schema simile a quello dei due lembi che compongono una palla da tennis, abbracciandosi l'un l'altra. La parte scura si chiama Cassini Regio, la parte chiara invece è divisa dall'equatore nella Roncevaux Terra (a nord) e nella Saragossa Terra (a sud).


( SOPRA collage di immagini in proiezione cilindrica )
( SOTTO il polo Nord a sinistra ed il polo Sud a destra ).


Parametri orbitali:
Giapeto orbita ad una distanza di 3.560.851 km da Saturno , con un'eccentricità di 0,0293 , in 79,3215 giorni.
La sua orbita risulta molto inclinata rispetto all'equatore di Saturno di ben 15,47° , rispetto a tutti gli altri satelliti interni che invece giacciono su tale piano, questo fatto rende Giapeto l'unico dei grandi satelliti dove è possibile ammirare gli anelli di Saturno, che dagli altri si vedono solo di taglio come una riga che divide in due il pianeta.


Superficie:
La sua superfice presenta molti crateri da impatto, alcuni di essi di grandi dimensioni, segno questo che la crosta è stabile e non presenta processi di rinnovamento.
Ma la maggiore caratteristica superficiale di Giapeto è una distintiva colorazione a due toni.
Un emisfero è scuro (albedo 0,03–0,05) con una lieve colorazione rossastra, mentre l'altro emisfero è brillante (albedo 0,5, quasi quanto Europa).
Questa differenza è così evidente che Gian Domenico Cassini notò che poteva osservare Giapeto solamente su un lato di Saturno e non sull'altro. ( vedi sotto ).


Molti autori hanno scritto delle drammatiche asimmetrie di luminosità trovate tra la faccia principale di Giapeto, che è in gran parte scura, e il suo lato posteriore, che è in gran parte luminoso. Concentrandosi su fonti estrinseche, Soter ( 1974 ) e altri, hanno suggerito varianti del seguente modello: la polvere retrograda di Febe e forse degli altri satelliti irregolari sono la fonte di questa differenza emisferica in bianco e nero, con polvere retrograda scura preferenzialmente spazzata sul lato principale da un Giapeto in rotazione sincrona . 
Questo scenario sarebbe la soluzione al fatto che la polvere scura proveniente da molti satelliti irregolari non-Febe diversi aggirerebbe il problema che il terreno più oscuro di Giapeto non assomiglia a quello di Febe di tipo C.
Questa soluzione, pur elegante dinamicamente, presenta alcuni problemi. Un problema è che i poli sono in gran parte bianchi quando dovrebbero essere coperti con materiale scuro (ad esempio, Burns et al., 1996 ). Un secondo problema è che Giapeto non dovrebbe essere diverso da Callisto, almeno in termini di esposizione a grandi quantità di polvere prograda e retrograda visto che Giapeto possa aver preso un miliardo di anni circa per raggiungere il blocco sincrono, Hamilton 1997
Inoltre, il modello prevede che lo strato di polvere dovrebbe essere notevole, se 0,001 masse lunari di polvere satellite irregolare fosse trasferita a Giapeto con un'efficienza del 10% -100%, avrebbe prodotto uno strato superficiale, rispettivamente, di 0,3-3 km di spessore. Quindi, come Callisto, la nostra aspettativa è che Giapeto dovrebbe essere ricoperto da tutti i lati con materiale scuro, con forse una piccola preferenza per la polvere scura sul suo lato corrente. Questo non è osservato.
Una possibile soluzione a questi problemi potrebbe venire da Spencer et al. 2005 , vedi anche Denk & Spencer 2008 ), che ha sostenuto che il lungo periodo di rotazione di Giapeto (79 giorni) consente all'acqua di uscire dalla superficie sul lato oscuro e migrare verso i climi più freddi sul lato posteriore e ai poli (vedi anche Hamilton 1997 per una variante di questa idea). 
Questo processo di fuga, in un lasso di tempo dell'ordine di 100 milioni di anni, creerebbe potenzialmente la dicotomia vista oggi. Il grilletto per questo meccanismo sarebbe il materiale scuro non ghiacciato che piove giù dai satelliti irregolari. In modo simile, il materiale scuro trovato su Iperione proviene dalla polvere dei satelliti irregolari che è riuscita ad evitare Giapeto.

Frane e valanghe:
Sul satellite la sonda Cassini ha effettivamente fotografato anche enormi frane o valanghe, la cui origine deve essere ancora compresa con certezza, e sono al vaglio differenti ipotesi, tra cui il fatto che la lenta rotazione possa sublimare e creare i fenomeni fotografati, oltre al fatto di giustificare i due differenti lati del satellite.
(vedi sotto).

( In foto un collage di varie immagini che testimoniano il fatto dell'esistenza di enormi valanghe presenti sulla superficie di Giapeto, con fronti di decine di km ).

Cresta equatoriale:

Una delle tante sorprese di questa luna ghiacciata di Saturno, è la prominente cresta topografica che si snoda all'equatore come il bordo di una noce.

L'Orbiter Cassini acquisì una striscia di immagini a colori lungo questa cresta nel settembre 2007, vicino al confine tra gli emisferi scuri e luminosi.
L'origine del crinale è ad oggi sconosciuta, ma i dati di Cassini indicano che il crinale di questo sito è suddiviso in diverse cime svettanti da 15 a 20 chilometri sopra le pianure circostanti e scure.
Questi sono tra i picchi più alti del sistema solare.

Questa prospettiva qua sotto, guarda a sud-est verso uno di questi picchi e si basa sulla topografia stereo derivata dai dati di Cassini.
Macchie di ghiaccio di acqua pura brillante possono essere visti fiancheggiando queste cime scure, che hanno la luminosità della fuliggine. La scena è di circa 70 chilometri e viene estratta da un film che mostra un ipotetico volo su Giapeto. ( vedi sotto ).



Crateri:

La luna possiede numerosi crateri di notevoli dimensioni, alcuni dei quali sono stati scoperti grazie alle foto della sonda Voyager2 , solo con la Cassini è stato possibile rilevare la presenza di vasti crateri d'impatto nella regione oscura. Il più grande, Turgis, possiede un diametro di 580 km (due quinti di quello della luna) ed è uno dei più vasti del sistema solare. L'orlo del cratere è molto ripido e parte della scarpata supera i 15 km d'altezza.


LINK di approfondimento:
https://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA06171


Scoperta:
Fu scoperto dall'astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini il 25 ottobre 1671. Deve il suo nome al Giapeto della mitologia greca ed è anche noto come Saturno VIII.
La pronuncia del nome è sdrucciola, con l'accento sulla ''a'', quindi Giàpeto.
Subito dopo la scoperta, fu subito evidente che il satellite aveva un lato chiaro ed uno scuro, difatti Cassini notò che poteva osservare Giapeto solamente su un lato di Saturno e non sull'altro.

( Dettaglio della superficie, in evidenza le montagne della cresta equatoriale ).

SCHEDA RIASSUNTIVA DI GIAPETO:
_________________________________________________________________
_________________________________________________________________

Estratto da:
SATURNO IL PIANETA DEGLI ANELLI E TUTTE LE SUE LUNE. by Andreotti Roberto.

Leggi anche ENCICLOPEDIA DEL SISTEMA SOLARE
Clicca QUI :
IL SISTEMA SOLARE ELENCO POST di Andreotti Roberto - INSA
_________________________________________________________________

domenica 28 aprile 2019

AMBIENTE INFORMA: 29 aprile 2019 - Rapporto Ostreopsis ovata - Diritto di accesso tutelato a livello europeo - clima - amianto - radon - corsi ARTA ecoreati.



n. 197 - lunedì 29 aprile 2019


Ostreopsis ovata, Snpa pubblica manuale su analisi e controllo dell'alga potenzialmente tossica

cellule di ostreopsis ovata
Ostreopsis ovata è un dinoflagellato potenzialmente tossico rinvenuto nelle acque costiere italiane già alla fine degli anni '90. Da allora la presenza di questa microalga è stata rilevata sempre più...  
Continua



Diritto di accesso tutelato a livello europeo: l'Efsa deve rendere pubblici gli studi sulla tossicità del glifosate
 
 
Diritto di accesso tutelato a livello europeo: l'Efsa deve rendere pubblici gli studi sulla tossicità del glifosate
Il glifosate è uno degli erbicidi più utilizzati a livello mondiale per il controllo delle erbe infestanti in agricoltura, orticultura, silvicultura e manutenzione del verde urbano. La sua ampia diffusione...  Continua

______________________________________________________

A Tokyo la mostra Ispra "I colori profondi del Mediterraneo"

A Tokyo la mostra Ispra
Dai fondali del Mare nostrum alle acque del Pacifico. Due settimane di esibizione nella capitale giapponese per la mostra fotografica realizzata dall'Ispra esposta presso l'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo....  
Continua



Un rapporto europeo sull'attuazione dell'accordo di Parigi

Un rapporto europeo sull'attuazione dell'accordo di Parigi
Non è una novità che l'Unione Europea ha fatto proprio l'accordo di Parigi sulla riduzione dei gas ad effetto serra come azione mitigatrice dei cambiamenti climatici in atto. Nell'ambito di...
Continua


Quattro tartarughe tornano in mare a Pescara nel giorno della Liberazione

Quattro tartarughe tornano in mare a Pescara nel giorno della Liberazione
Il 25 aprile 2019 a Pescara è stato il giorno della Liberazione anche per quattro tartarughe marine rilasciate al largo nell'ambito della manifestazione "Sottocosta", organizzata al porto turistico dalla Camera... Continua


Sabbie sahariane rilevate dalle stazioni della qualità dell'aria della Toscana

Sabbie sahariane rilevate dalle stazioni di rilevamento della qualità dell'aria della Toscana
La rete regionale della Toscana di misurazione della qualità dell'aria ha permesso di individuare il recente fenomeno di avvezione sahariana occorso tra il 23 ed il 25 aprile 2019 e...  
Continua



Valle d'Aosta, un video sulla bonifica della cava di amianto di Emarèse

cava amianto Emerese
In Valle d'Aosta, nel comune di Emarèse, a circa 1370 metri di altitudine, c'era una cava di amianto crisotilo. La cava fu scoperta nel 1872 e coltivata, sia a cielo...
Continua


Mappatura amianto in Piemonte, telerilevamento aereo e con droni

mappatura amianto Piemonte
Il progetto di mappatura regionale delle coperture con presenza di amianto attraverso tecniche di telerilevamento è stato avviato nel 2013 da Arpa Piemonte con la collaborazione al suo interno di...
Continua


L'impegno di Arpa Lombardia per una corretta informazione sul gas radon

L'impegno di Arpa Lombardia per una corretta informazione sul gas radon
L'esposizione prolungata a elevate concentrazioni di radon aumenta la probabilità di sviluppare tumori polmonari. Perciò, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche, anche la normativa di settore sta diventando sempre...
Continua


I suoli del Veneto: nuove pubblicazioni on line

I suoli del Veneto: nuove pubblicazioni on line
La carta dei suoli delle province di Rovigo e Vicenza e l'aggiornamento del volume Metalli e metalloidi nei suoli del Veneto sono disponibili sul sito di Arpa Veneto. Le carte dei suoli...  
Continua



Rischi naturali: il Multirischi Arpacal tra gli organizzatori di sessione del Global Platform 2019

Rischi naturali: il Multirischi Arpacal tra gli organizzatori di sessione del Global Platform 2019
Il Centro Funzionale Multirischi dell'Arpacal è stato selezionato nel gruppo internazionale che si occuperà dell'organizzazione di una sessione del Global Platform 2019 for Disaster Risk Reduction (Piattaforma Globale 2019 per...
Continua

A Pescara corso Arta Abruzzo sulla legge ecoreati

A Pescara corso Arta Abruzzo sulla legge ecoreati
La legge 68/2015 "Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente", la cd "legge ecoreati", ha introdotto nel Codice dell'ambiente (decreto leg.vo 152/2006) la parte sesta-bis dedicata alla disciplina sanzionatoria degli...
Continua



by CAPITANI del FUTURO blog
       


DIONE il secondo dei satelliti Lodicei di SATURNO. by Andreotti Roberto - INSA .

______________________________________________________________
______________________________________________________________
Aggiornato il 26/08/2019

Dione

Parametri orbitali:
Dione orbita attorno a Saturno in 2,736915 giorni; il semiasse maggiore della sua orbita, di 377.396 km. Dione è in risonanza orbitale 1:2 con Encelado, ossia completa un'orbita attorno a Saturno mentre Encelado ne completa due.
Questa risonanza contribuisce a mantenere l'eccentricità orbitale di Encelado (0,0047), fornendo una fonte di calore per una vasta attività geologica di quest'ultimo, che presenta una rilevante attività criovulcanica sulla sua superficie.

Dati fisici:
Dione ha un diametro di 1122,8 km con una massa pari a 0,0001834 Mt ed una densità di 1,478 che fa ipotizzare che sia composto in egual misura di ghiaccio e roccia, differenziato in un nucleo roccioso ed un mantello ghiacciato senza che vi siano strati di acqua liquida.
Orbita a 377.896 km da Saturno in 2,7315 giorni in rotazione sincrona.
Come gli altri maggiori satelliti di Saturno, Dione è in rotazione sincrona e volge sempre la stessa faccia al pianeta.


Struttura e composizione:
Dione è composto principalmente di ghiaccio d'acqua, infatti nasconde un oceano di acqua ad una profondità di circa 100km . Ma trattandosi di uno dei più densi fra i satelliti naturali di Saturno (a parte Titano) si ritiene comunemente che al suo interno sia presente una quantità considerevole di materiale più denso, come ad esempio silicati, che costituiscono circa un terzo della massa del satellite.



Craterizzazione:
In passato l'emisfero posteriore di Dione è stato oggetto di un pesante bombardamento meteorico, che ha generato numerosi crateri più grandi di 100 km di diametro; al contrario, l'emisfero anteriore presenta crateri nell'ordine dei 30 km di diametro. Il dato contrasta con le previsioni dei planetologi; Eugene Shoemaker e Wolfe avevano avanzato un modello di craterizzazione per un satellite in rotazione sincrona che indicava un maggior tasso di craterizzazione per l'emisfero anteriore. La peculiarità della distribuzione dei crateri su Dione potrebbe suggerire che, durante il periodo di maggior bombardamento, l'oggetto presentasse un diverso emisfero anteriore; trattandosi di un corpo di dimensioni ridotte, qualsiasi impatto in grado di provocare un cratere di 35 chilometri avrebbe potuto causarne una rotazione, e dato l'alto numero di crateri di dimensioni simili Dione potrebbe essere stato soggetto più volte a rotazioni cataclismatiche nel corso delle prime fasi di vita del sistema solare. La struttura dei crateri e l'elevata albedo del lato anteriore suggeriscono che Dione è rimasto nell'orientamente attuale per diversi miliardi di anni.
Prima della Cassini, l'origine delle striature fatte da un sottile materiale brillante che caratterizza la superficie di Dione era ignota, ma la sue immagini, tuttavia, hanno mostrano che le strisce non sono depositi di ghiaccio, ma piuttosto rupi scoscese ricoperte di materiale ghiacciato, create da fratture tettoniche; Dione si è rivelato un corpo lacerato da enormi fratture sull'emisfero posteriore.

( Bacino di impatto polare sud Evander, 350 km di diametro, è di gran lunga il più grande cratere di Dione. Il cratere profondo in alto a sinistra è Sabinus ).


Tra i crateri più grandi, alcuni lasciano dei raggi luminosi attraverso la luna, richiamando l'attenzione sulla loro esistenza e sulla violenza della loro creazione.
Il cratere raggiato visto qui in foto su Dione è chiamato Creusa. I raggi sono materiale più luminoso fatto saltare fuori dall'impatto che ha formato il cratere. Gli scienziati possono utilizzare i modelli di eiezione, per contribuire a determinare l'ordine degli eventi geologici sulla superficie del satellite, esaminando quali caratteristiche si trovano sopra ad altre.
L'immagine è stata scattata con la telecamera ad angolo stretto della sonda Cassini, il 26 novembre 2016 utilizzando un filtro spettrale che ammette preferenzialmente lunghezze d'onda del vicino infrarosso centrato a 727 nanometri.

Linee:
Dione dispone di ' virgae ' lineari che sono fino a centinaia di km di lunghezza, ma meno di 5 km di larghezza. Queste linee corrono parallele all'equatore e sono evidenti solo a latitudini inferiori (a meno di 45 ° Nord o sud); caratteristiche simili sono noti su Rhea. Sono più brillanti di tutto intorno a loro e sembrano sovrapporre altre caratteristiche come creste e crateri, indicando che sono relativamente giovani. È stato proposto che queste linee siano di origine esogena, come risultato della collocazione del materiale sulla superficie da impatti a bassa velocità del materiale proveniente dagli anelli di Saturno, da lune co ‐ orbitali o da avvicinamenti ravvicinati delle comete.

( Fratture di dimensioni diverse e orientate all'interno del cratere di 60km Amastrus (picco centrale in basso a destra). Le fratture arcuato più grandi che corrono da basso a sinistra in alto a destra sono le Chasmata di Padova, mentre le fratture più piccole più parallele da basso a destra a sinistra superiore possono essere legate alla Aurunca Chasmata ).


Mappa:

SCHEDA RIASSUNTIVA DI DIONE:
________________________________________

I Troiani di Dione

Dione ha due piccoli satelliti co-orbitali, o troiani, Elena e Polluce.
Essi si trovano all'interno dei punti lagrangiani L4 e L5 di Dione, rispettivamente 60 gradi davanti e dietro a Dione.
________________________________________

Elena

Elena fu scoperto nel marzo 1980 all'osservatorio del Pic du Midi, e inizialmente denominato S/1980 S6, successivamente gli venne assegnato il nome della moglie di Menelao, che secondo la mitologia greca era la figlia di Leda e di Zeus e che causò la guerra di Troia.

E' il satellite troiano che precede Dione nel suo moto orbitale, trovandosi nel punto L4 dell'orbita comune, ad una distanza media da Saturno di 377.400 km.

Di questo satellite, fotografato per la prima volta dalla sonda Voyager 2 il 25 agosto 1981, si sa che è di forma leggermente irregolare, 36x32x30 km e con 0,5 kg/dm3 di densità, che ha un'orbita poco eccentrica di 0,0022, ed inclinata rispetto al Saturno di 0,199o, che la percorre in 2,736915 giorni come Dione, e che mostra una rotazione sincrona.
Il suo Albedo Superficiale è di 0,60.
________________________________________

Polluce

È stato scoperto in immagini prese dalla sonda Cassini il 24 ottobre 2004 e gli è stato assegnato il nome di uno dei figli di Leda e Zeus, gemello di Castore e fratello di Elena di Troia.
Polluce è il satellite troiano che segue Dione, trovandosi nel punto L5 dell'orbita comune, inclinata rispetto a Saturno di 0.1774o e percorsa in 2.736915 giorni.
A causa dell'eccentricità dell'orbita, di 0,0192 , Polluce è soggetto a librazione, infatti a causa il satellite si allontana dal punto lagrangiano L5 fino a 31.4o in direzione opposta a Dione e fino a 26.1o verso Dione stesso, naturalmente a causa di ciò anche il raggio orbitale varia di ±7.660 km rispetto al valore medio di 377.400 km
Si stima abbia un diametro medio di 3.5 km e che abbia una rotazione sincrona, librazione permettendo.
________________________________________________________
________________________________________________________

Tratto da:
SATURNO IL PIANETA DEGLI ANELLI E TUTTE LE SUE LUNE. by Andreotti Roberto.

Leggi anche, ENCICLOPEDIA DEL SISTEMA SOLARE
Clicca QUI :
IL SISTEMA SOLARE ELENCO POST di Andreotti Roberto - INSA
________________________________________________________

sabato 27 aprile 2019

#ASTRONEWS - 27/04/2019 : La newsletter di Media INAF , Costante di Hubble - Terremoti su Marte - ecc......


Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF


L'ERRORE È SCESO SOTTO AL DUE PER CENTO
 
 
L'annuncio arriva dal team del premio Nobel Adam Riess: l'ultima stima ottenuta con metodi astrofisici è pari a 74.03 ± 1.42 km/s/Mpc. Raggiunta grazie alla misura precisa della distanza di 70 cefeidi della Grande Nube di Magellano, rafforza sempre più la significatività della discrepanza con le stime cosmologiche.

CON XENON1T, IL CACCIATORE DI MATERIA OSCURA
Registrato nei Laboratori nazionali del Gran Sasso, è un particolare tipo di decadimento dell'isotopo xenon-124: il suo tempo di dimezzamento è risultato pari a oltre mille miliardi di volte l'età dell'universo. Il risultato è pubblicato su Nature.
 

HA UN PROFILO SIMILE A QUELLO DEI SISMI LUNARI
 
 
È un segnale di probabile origine sismica rilevato il 6 aprile scorso, 128esimo giorno marziano del lander Nasa sul Pianeta rosso. Segnali come questo consentiranno in futuro agli scienziati di mettere a punto modelli sull'interno di Marte e, più in generale, sulla formazione dei pianeti rocciosi.

SECONDA EDIZIONE PER IL FESTIVAL DELL'ASTRONOMIA
Dal 25 al 27 aprile nel centro storico della cittadina marchigiana si fa festa ai 200 anni de "L'infinito" di Leopardi e ai 20 anni dell'Istituto nazionale di astrofisica. Tre giorni di incontri con la scienza, serate al telescopio, mostre e laboratori.
 

COINVOLTE SPAGNA, FRANCIA, ITALIA E GRECIA
Si chiama "Space Weather User Needs for the Mediterranean Region" ed è un progetto approvato dall'Agenzia spaziale europea per costituire una rete di servizi per il meteo spaziale dedicata all'area mediterranea. Ne parliamo con il coordinatore italiano, Mauro Messerotti dell'Inaf di Trieste.
 

RILEVATO CON LO SPETTROGRAFO GIANO AL TNG
Nonostante sia di classe media, il Telescopio nazionale Galileo alle Canarie ha ottenuto la prima rilevazione ad alta risoluzione di metano nell'atmosfera di un esopianeta di tipo giovano caldo. Ce ne parla Gloria Guilluy, dottoranda all'Inaf di Torino, che ha guidato la nuova ricerca.
 

RITROVATE GRAZIE AL TELESCOPIO SPAZIALE GAIA
Residuo di un'antica galassia nana in parte disgregata dall'interazione con la Via Lattea, Omega Centauri poneva un mistero: alcune sue stelle mancavano all'appello. Mistero ora risolto da un team del quale fa parte Michele Bellazzini dell'Inaf di Bologna. I risultati sono pubblicati su Nature Astronomy.
 

GRAZIE ALLO SPETTROMETRO VIRTIS
 
 
Riportati in un articolo sulla rivista Nature Astronomy i risutati delle misurazioni dirette e continue della temperatura superficiale del nucleo della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko ottenuti con una definizione senza precedenti dalla missione Rosetta.

Gli ultimi video e audio di MEDIA INAF


26.04.2019

24.04.2019

24.04.2019

22.04.2019

19.04.2019


Inoltre, sempre su Media Inaf puoi trovare:

È tempo di dichiarazione dei redditi. Se vuoi destinare il tuo 5x1000 all'INAF, il numero di codice fiscale da indicare è: 972 2021 0583. Grazie!
Ricorda che Media Inaf ti aspetta anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram e iTunes.
È tutto, un saluto dalla redazione e buona lettura!


La redazione di Media Inaf invia la propria newsletter anche a :
 CAPITANI del FUTURO blog 
 ________________________________________________________

ENCICLOPEDIA DEL SISTEMA SOLARE
Clicca QUI :
IL SISTEMA SOLARE ELENCO POST di Andreotti Roberto - INSA
________________________________________________________