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LETTORI SINGOLI

giovedì 9 maggio 2019

SIMONINI RISPONDE ALLA LIBELLULA


Ringrazio il comitato la Libellula, ma sono costretto a declinare l’invito per la
serata del 9 Maggio.


Scrivo il presente documento ufficiale in qualità di candidato Sindaco per la lista
“Prima Barga”.
Non è nel mio stile mancare appuntamenti o inviti per discussioni di pubblico
interesse, ma in questi mesi, con dispiacere, il mio nominativo (non essendo
allineato in toto al il comitato la Libellula), è stato pesantemente attaccato e
accusato dai membri dello stesso, anche con frasi a vario titolo, poste come persone
poco gradite, o di rifiuto intestinale.


Per questo dopo un’attenta analisi, anche nel complesso del corpo delle domande
inviate, senza avere precisazioni sulla serata e le sue modalità di svolgimento, con
garanzia di imparzialità:
Il sottoscritto rinuncia alla partecipazione del dibattito
Che avrebbe potuto essere utile ai fini informativi, nonché conoscitivi e istruttivi,
oltre che per la cittadinanza, anche per il sottoscritto.
Sono invece, ben disponibile, ad aprire un dibattito libero sulla situazione del
pirogassificatore, ma non in questi termini, dove si vuole viceversa costringere il
candidato Sindaco, ad assumere una posizione che rispecchi le convenzioni
aprioristiche di un certo mondo ambientalista e anti industrialista.
Tutto il corpo delle domande, mira inequivocabilmente a sostenere la tesi del No al
pirogassificatore, ed in genere al recupero energetico per mezzo di sistemi di
termovalorizzazione, qualunque essi siano, e qualunque sia stato nel corso dei
decenni la loro sviluppo tecnico.
- come potrei dire se sono favorevole o meno ad impugnare l’atto
amministrativo di concessione dell’autorizzazione se non posso valutare in
concreto se l’atto stesso e viziato in qualche modo?
- come faccio a dire che una volta eletto, eserciterò la mia qualifica di primo
cittadino a livello sanitario del Comune sul pirogassificatore, se non so come
verrà gestito questo?
Io credo, e questa è la posizione ufficiale della mia lista, che in un regime
costituzionale Democratico valga innanzitutto il rispetto del principio di legalità.
Questo principio vuole che se la legge stabilisce che un soggetto abbia un d iritto
questi lo possa esercitare.
In merito alla questione del pirogassificatore, ci sono addetti alla protezione e tutela
ambientale e sanitaria in Toscana (come ASL e Arpat), che si stanno occupando di
verificare e vagliare se Kme abbia o meno il diritto di ottenere l’autorizzazione
richiesta.
Il fatto che, del tutto legittimamente, vi siano persone favorevoli o contrarie
all’esercizio del diritto da parte dell’azienda, all’ente terzo, non deve assolutamente
interessare, perché il suo compito è quello di verificare la correttezza formale e
sostanziale del progetto.
Ricordo che materia ambientale, esiste una normativa frutto della migliore
esperienza degli ultimi decenni, che impone giustamente norme rigorosissime a
tutela sia dell’ambiente che della salute pubblica.
Non solo, se tutto ciò non bastasse, la tutela dei lavoratori e della loro salute, è
nuovamente oggetto di una tutela rigorosa da parte delle norme che regolano la
salubrità nei luoghi di lavoro.
Il complesso normativo, che quindi regola la questione del pirogassificatore, è tale e
talmente orientato alla tutela della salute e dell’ambiente circostanze, che non è
pensabile (a meno di mettere in discussione l’onestà dell’intero organo esaminante),
che possa arrivare una decisione che non sia come minimo blindata e ponderata in
ogni suo minuzioso aspetto.
Abbiamo sempre riconosciuto, piena fiducia a chi è deputato per legge a valutare il
progetto, con pieno rispetto di tutte le istituzioni presenti nella conferenza dei
servizi, che daranno o meno l'autorizzazione richiesta dall'azienda kme.
Allo stato degli atti quindi, in mancanza della pronuncia definitiva dell’unico ente
deputato a dare una risposta valida nei confronti dell’intera comunità ;
Preferisco rispondere, alle domande, senza controfirmare il questionario proposto
dal comitato la libellula.
Ricordo, visto le ragioni sopra esposte, che lo sviluppo, il benessere e la tutela dei
principi tutelati costituzionalmente della salute e dell'ambiente, devono
necessariamente coordinarsi con la tutela assoluta dell’articolo 1 della nostra
Costituzione “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.


9 maggio 2019
Simone Simonini

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