Mi ero ripromesso di
tacere per un po sulle vicende dell'ospedale Pacini,ma a volte gli
avvenimenti sono tali da togliertele di bocca. Da molti anni segue le
battaglie e il destino dell'ospedale di San Marcello, prima come
blogger,poi come facente parte dei comitati e infine come attivista
politico,quindi non è che tante cose mi si possano mandare a
raccontare.
Penso che i comitati e le
associazioni locali stiano facendo un lavoro egregio nel portare
avanti la battaglia per riavere un pronto soccorso operativo sulla
montagna pistoiese. Non commento spesso la loro lotta per il semplice
fatto che sapendo che è veramente nata
dal basso,non voglio strumentalizzarla come forza politica. Anche se
vedo che non c'è tutta questa accortezza dalle altre forze
politiche,sia di sinistra che di destra. Sono altresì conscio che
per cambiare qualcosa la lotta a livello locale è insufficiente e
bisogna andare ai piani alti per avere delle chance ed è lì che
voglio operare.
Detto
questo quanto si è consumato negli ultimi tempi è quantomeno
ridicolo. Chi segue la mia attività di blogger (che continuo
tutt'ora),sa che ho ben descritto che cosa poteva fare Luca Marmo,ben
prima di diventare sindaco del nuovo comune di San Marcello Piteglio
e che non ha fatto, né quando era sindaco del fu comune di Piteglio
né nei ruoli di presidente e assessore dell'unione dei comuni. E ora
cosa ha fatto? Ha nominato assessore con deleghe alla sanità il
dottor Rimediotti, che pur riconoscendo che è stato un ottimo
medico,si è subito adeguato al suo nuovo ruolo politico,tanto è che
mi domando se ha già preso la tessera del PD. Anche se probabilmente
sta aspettando per via della persona che da dietro le quinte lo guida
senza esporsi. Le sue dichiarazioni vanno nella direzioni in cui va
il Partito Democratico e sappiamo dove siamo arrivati seguendo quella
strada.
Poi
è stato dato l'annuncio della creazione di una consulta della
salute. Una cosa più allargata rispetto alla vecchia commissione
sovraccomunale per l'ospedale Pacini, in teoria per allargare ed
estendere la partecipazione a più soggetti possibili. Però siccome
so come funzionano le cose,mi viene da pensare che questo non sia
altro che un ottimo sistema per diluire le voci contrarie
mascherandola da democrazia allargata. Si parla di una cinquantina di
una associazioni e se nella vecchia commissione un paio contrarie
avevano un determinato peso (anche se già insufficiente), su più
del doppio la loro voce è notevolmente ridotta.
Sabato
si è consumata un ulteriore presa in giro. Nel corso del consiglio
comunale sono state create 3 commissioni, una cosa positiva di per
se,ma su cui mi riservo di esprimermi nei prossimi giorni,in maniera
più dettagliata. Una di queste tre è la commissione per il sociale,
la quale è completamente inutile per tre motivi ben precisi.
Attualmente le funzioni sociali sono in carico all'unione dei
comuni,alla quale il comune trasferisce semplicemente dei
fondi,quindi le decisioni sono demandate tutte a questo ente non
elettivo. Poi a breve le funzioni sociali dovranno essere trasferite
per legge alla società della salute,altro ente inutile e agli ordini
della regione. Infine per quanto riguarda la sanità avevamo già un
assessore,una consulta e ora anche una commissione comunale? C'è da
chiedersi qual è l'ordine di importanza di questi 3 elementi. Cosa è
subordinato a cosa? Se la consulta ragiona in un determinato modo per
risolvere un problema,ma la commissione o l'assessore vanno in un
altra direzione,che si fa? L'impressione è la stessa di prima,
creare molti organi di discussione per non arrivare a nulla e tenere
ferme le proteste con la scusa della democrazia allargata.
A
dimostrazione che la commissione sul sociale non serve a nulla, vi è
il fatto che siano stati inseriti come componenti della minoranza
Carlo Vivarelli e Alessandra Tomassi. Pur avendo rispetto dei due
consiglieri comunali (la Tomassi è l'unica che rispetto del gruppo
capitanato da Montagna),la loro designazione in questa
commissione,escludendoli da quelle più utili,andate ad altri la dice
lunga sull'inutilità di questa.
Il
tutto senza scordare che con legge regionale sulla sanità approvata
a fine 2015 esclude di fatto anche il consiglio regionale e lo stesso
assessore regionale alla sanità su certe decisioni,rimandando tutte
le decisioni ai direttori sanitari delle tre macro aree e al
presidente Rossi. Difficile per non dire impossibile che qualcosa
cambi,fino a che la guida della regione sarà in mano al PD.
In
conclusione si sta creando tutta una serie di strumenti,mascherati da
partecipazione allargata per arenare la discussione,in attesa di
decisioni già prese dall'alto.
Marco
Poli
Lega
Nord Montagna Pistoiese
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