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giovedì 26 ottobre 2017

IL SEGRETARIO DELLA LEGA NORD MEDIAVALLE E GARFAGNANA, SIMONE SIMONINI, CHIEDE DI VOTARE NO, AL REFERENDUM PER LA FUSIONE TRA PIEVE, SAN ROMANO E FOSCIANDORA


La lega nord invita a votare no alle fusioni

Anche la lega nord in particolare la sezione Mediavalle e Garfagnana con il suo segretario Simone Simonini lancia l’appello ai cittadini per il no al referendum consultivo di domenica e lunedi nei comuni di Fosciandora , San Romano, e Pieve Fosciana.

Questo referendum esordisce Simonini è importantissimo per lanciare un segnale al territorio, un referendum improntato solo sull’aspetto economico finanziario, che non tiene in considerazione la morfologia del territorio e nemmeno dei cittadini che lo abitano.

Paradossale sentire gli amministratori parlare di più efficienza, meno tasse, più servizi e meno burocrazia in caso di esito positivo, mentre il contrario in caso di esito negativo.
Questa è l’ennesima musica suonata da chi ci amministra da sempre, gli stessi che avrebbero dovuto salvaguardare  i nostri territori, e di fatti concreti ne abbiamo visti ben pochi soprattutto in termini di sanità e infrastrutture.
VOTATE NO !

Si parla di vantaggi economici -prosegue il segretario-, ma c’è la certezza che poi questi soldi arrivino veramente? Nel sentire i cittadini dei comuni fusi, tutto questo entusiasmo non lo si nota, in molti riferiscono che di benefici dalla fusione non se ne sono visti.

Abbiamo tenuto - aggiunge il segretario- un bel convegno sulle motivazioni del NO la scorsa settimana a Pieve Fosciana, siamo spiacenti che non ci è stato possibile arrivare ovunque per la difficoltà a reperire locali per incontri.
La nostra idea è di salvaguardare i nostri comuni, le loro tradizioni e la loro storia.

Con la fusione e la nascita del comune Appennino in Garfagnana avremo  una perdita di identità territoriale, lontananza dai servizi, un sistema sempre più lontano dai cittadini, senza nessun risparmio sulla spesa pubblica.
Il vostro comune sparirà per sempre visto che in Italia non possono essere fatti nuovi comuni sotto i 10mila abitanti.

Ricordiamo l’art 5 della Costituzione: “la repubblica riconosce e promuove le autonomie locali, poiché i comuni esistono da prima della costituzione e dell’unità d’italia”.

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