Il personaggio: "Rambo" lascia il ristorante Maitò dopo 27 anni di servizio
SERAVEZZA - Angelo Salvatori è nato a Pietrasanta l'8 giugno 1940 e si è trasferito a Seravezza nel 1962.
Imparentato col celebre attore seravezzino Renato Salvatori - al quale in gioventù assomigliava - Angelo si è goduto la Versilia degli Anni Ruggenti, divenendone uno degli ultimi simboli viventi: il fisico atletico - all'epoca era un apprezzato giocatore di calcio - e la bella presenza gli permisero di diventare un celebre tombeur de femmes che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di cuori infranti. Nella sua vita ha svolto i più disparati lavori, ma l'indole ribelle e lo spirito indipendente non gli consentivano di fermarsi mai. Solo nel 1990 Angelo trova una sorta di stabilità diventando, il 20 maggio di quell'anno, il parcheggiatore dell'esclusivo ristorante Maitò di Forte dei Marmi.
Da ragazzo si dice che avesse sul campo di calcio la stessa velocità di una vecchia gloria della nazionale francese (probabilmente Henri Baillot) dal quale derivò il suo primo e ben noto soprannome "Balù" col quale, non solo a Seravezza, è conosciuto anche oggi.
Da ragazzo si dice che avesse sul campo di calcio la stessa velocità di una vecchia gloria della nazionale francese (probabilmente Henri Baillot) dal quale derivò il suo primo e ben noto soprannome "Balù" col quale, non solo a Seravezza, è conosciuto anche oggi.
Invece il lavoro di parcheggiatore ha fatto conquistare ad Angelo un altro soprannome, "Rambo", datogli simpaticamente dai clienti del Maitò perché spesso assolveva il suo lavoro con abiti mimetici o militari, derivati dalla sua passione per la caccia, ai quali alternava istrionici abiti da sceriffo del Far West.
Oggi Angelo ha 77 anni e la sua salute è segnata da problemi di respirazione causati dall'aggravamento di un problema polmonare che lo ha colpito anni fa.
Proprio per questo, lo scorso 3 settembre - esattamente dopo 27 anni di onorato servizio - "Rambo" ha comunicato al Maitò di non poter più svolgere il suo ruolo di parcheggiatore, provocando molto dispiacere tra responsabili del ristorante che hanno anche cercato di convincerlo a restare, essendo diventato in tutti questi anni un vero e proprio simbolo del noto locale.
Nella sua carriera "Rambo" ha conosciuto personaggi come Massimo Moratti, Fiorella Mannoia, Andrea Bocelli, Paolo Maldini, Giancarlo Antognoni, Bjön Borg, Nelson Piquet, l'on. Daniela Santanchè, il re saudita Faysal Al-Sa'Ud (vuole la leggenda che il monarca donò a Rambo una mancia faraonica), il principe Emanuele Filiberto di Savoia e tutti i VIP che hanno frequentato e continuano a frequentano il Maitò.
Purtroppo tutto questo appartiene oramai al passato.
«Sapevo che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato - ammette "Rambo" con un po' di amarezza - la decisione è stata molto dolorosa per me, ma la salute non mi permette più di continuare. I clienti, coi quali negli anni ho stabilito un rapporto d'amicizia, mi hanno sempre visto e conosciuto in "uniforme", ora invece sono costretto ad andare in giro con la bombola d'ossigeno: non voglio mi vedano così - dice Angelo orgogliosamente - preferisco conservino il ricordo del "Rambo" aitante e battagliero. Ho iniziato quasi per caso il lavoro di parcheggiatore. All'epoca ero disoccupato e quella mi sembrò una buona opportunità».
"Rambo" - a causa di questo forzato pensionamento - desidera fare un appello: «Voglio ringraziare prima di tutto il proprietario del Maitò, dr. Federico Franzi, ed il direttore del ristorante Antonio Vannetti. Inoltre spero che questo mio "addio al parcheggio" venga letto anche da tutti quei clienti abituali che ora non mi vedranno più. Clienti provenienti non solo dalla Versilia ma da quasi tutta Italia: Roma, Milano, Firenze, Bologna etc.
A loro va il mio saluto pieno di affetto e di gratitudine».
A loro va il mio saluto pieno di affetto e di gratitudine».
Francesco Speroni
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