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BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

venerdì 29 settembre 2017

RECENSIONE Dalla passione alla rabbia


Esiste una morsa che schiaccia chi non vuole stare nel calderone della reticenza. C'è chi ha voluto (e ancora vuole) schiacciarmi, umanamente e professionalmente. Ha avuto piccole vittorie, questo è vero, ma non mi ha sconfitto. E questo vuol dire che, la Libertà, è uno spazio concesso solo a chi è capace di resistere.


Scrivere la recensione di un libro è sempre un qualcosa che faccio volentieri,specie se mi ha appassionato.
Dalla passione alla rabbia” è un libro che consiglierei di leggere a tutti. Una appassionata e sincera denuncia in prima persona di un semplice poliziotto (come ama definirsi l' autore) che oltre ad essere un uomo delle istituzioni e' in primo luogo un cittadino che ha trovato il coraggio di non voltarsi dall' altra parte e non piegare mai la testa di fronte ad una storia di ordinaria corruzione e malaffare nel mondo del sempre piu' redditizio business dell'immigrazione e dei centri di accoglienza per i richiedenti asilo.
IL lungo racconto di Contucci, fa riflettere e meditare, è un insegnamento di civiltà che dobbiamo ascoltare e fare nostro per tendere una mano a questo giovane uomo che ha avuto il coraggio di mostrare il suo volto, che ha avuto la perseveranza, nonostante gli ostacoli posti sul suo cammino privato e professionale, di puntare il dito su un argomento che fa discutere, solo discutere, senza agire, il ‘fenomeno immigrazione’, leggendo quelle parole diventa una realtà conosciuta a pochi e sconosciuta ai molti e questo giovane uomo.
Daniele Contucci, ha avuto l’ardire di sfidare le autorità, battendo i pugni sul tavolo per farsi ascoltare, ha avuto la tenacia di perseguire l’ideale che i vertici, e non solo i vertici ma anche la politica e i sindacati, hanno poi tradito con noncuranza, abbandonandolo a se stesso, una voce fuori dal coro che deve essere messa a tacere.
Non ha avuto peli sulla penna nello scrivere Daniele Contucci, guardia a difesa del popolo italiano, e ha denunciato i fatti e i misfatti di una classe che dovrebbe essere a protezione del cittadino mentre invece è al servizio di interessi e maneggi vari, guidata, questa classe, da burattinai ben occulti che del potere ne hanno fatto un’arma a difesa dei propri privilegi. Daniele Contucci si è messo in prima persona per una denuncia sociale che doveva essere fatta, una denuncia sociale affinché il cittadino italiano sapesse in quali condizioni i nostri poliziotti sono costretti a prestare il loro servizio, tra l’altro mal pagato, a quali pericolose malattie esposti senza protezioni, un quadro che lascia sbigottiti di fronte a questa realtà chiamata ‘fenomeno immigrazione’ e che costa al cittadino italiano fior di quattrini che andranno in tasca non certamente a quella povera gente che sbarca sulle nostre coste in cerca di un futuro, ma che andrà in tasca a quei potenti che già ricchi, avidi sempre più di denaro e potere, se ne faranno godimento personale.
Un libro che non lo nascondo ha fatto male leggerlo, più di altri, ma che consiglio a tutti di leggere in accoppiata con “profugopoli” di Maria Giordano per avere una visione a 360° su tutto il business che gira intorno ai migranti.
Spero prima o poi di conoscere Daniele personalmente e stringergli la mano, nel frattempo farò conoscere il suo libro il più possibile

L'autore 

Daniele Contucci Daniele Contucci è nato a Roma il 28 novembre 1970. Ha un diploma tecnico per geometri e ha iniziato studi universitari in giurisprudenza interrotti per esigenze personali e familiari. Poliziotto dal 1990, ha lavorato su tutto il territorio italiano, nel controllo del territorio e dell'ordine pubblico, specializzandosi poi in materia d'immigrazione. Ha ricoperto un incarico sindacale, denunciato pubblicamente la cattiva gestione del fenomeno immigrazione. Ha lavorato al CARA di Mineo CT, riducendo notevolmente la permanenza dei richiedenti asilo politico: la task force di cui faceva parte, stranamente veniva demansionata e poi chiusa. Ha denunciato l'esposizione rischio malattie infettive durante gli sbarchi di migranti e i loro mancati fotosegnalamenti, causa di un'infrazione europea ai danni dell'Italia. Successivamente subiva ritorsioni in ambito lavorativo. Per questo e molto altro continua le sue battaglie di libertà, verità e giustizia contro la casta e il malaffare, con grande forza e coraggio. È dirigente sindacale Consap in servizio presso la Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere.




Distinti saluti




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