Meno male che son tutti dello stesso partito(forse è proprio quello il male),perchè ultimamente i sindaci dell'unione dei comuni dell' appennino pistoiese più che in una scena stile”i tre moschettieri” ,me l'immagino in una scena di quei polizieschi violenti,dove tutti hanno la pistola puntata contro tutti,si odiano ma sanno che se sparano inevitabilmente moriranno anche loro e sono in una situazione di stallo.
Ora la parola”Odio” è forte e non adatta,ma l'esempio del film è calzante per descrivere la situazione politica e amministrativa della montagna pistoiese,ma facciamo un po' di storia prima di tutto.
La comunità montana si sarebbe dovuta trasformare in unione speciale dei comuni,ma il fallimento di questa non rese possibile l'operazione, sul perché fu fatta fallire e perché non mi dilungherò,non è questo l'argomento e anche perché c'è ancora un processo in corso,dalla vita quantomeno travagliata anche se io userei la parola”ridicola”.
A questo punto si pensò in virtù del fatto che i comuni sotto i 5000 abitanti,sarebbero stati tenuti per legge ad unire le loro funzioni in una unione dei comuni,che è un ente superiore dalla funzionalità quanto meno bizzarre,di procedere al referendum per fondere i 4 comuni montani di San Marcello Pistoiese,Cutigliano,Piteglio e Abetone in un unico comune,cosa che tra l'altro avrebbe provocato un trasferimento di fondi dallo stato notevole;oltretutto si avrebbe avuto uno snellimento di funzioni,risparmio di stipendi su amministratori e capi area,oltre al fatto che sarebbe stato più facile fare progetti unitari per tutta la montagna pistoiese.
Il primo ostacolo che si trovò nel portare a compimento il progetto,si trovo(tanto per cambiare)nel PD,o meglio nei PD!!!infatti tre sezioni locali del partito,che in linea d'aria distano pochissimo tra loro,in un quesito che poteva avere solo due risposte,pro o contro,riuscirono ad avere ben tre posizioni diverse:Piteglio diceva di sì,Cutigliano di no e il mio preferito San Marcello Pistoiese si esprimeva a favore ma prima bisogna fare l'unione;non c'è che dire il PD riesce sempre a stupirmi,ma la sezione di San Marcello è un qualcosa di unico!!(naturalmente in negativo).
Il referendum per la fusione,fu fatto naufragare definitivamente nel giugno del 2013 dall'amministrazione Cormio(e chi altri poteva essere?), e fu giustificato col fatto che i tempi non erano ancora maturi e probabilmente non sarebbe passato;ora vorrei dire una cosa al Sindaco Cormio e hai vari Paccagnini,Buonomini,Innocenti,Mucci ecc... che è troppo bello giocare quando si sa di vincere e che nella vita bisogna lottare se si è convinti delle proprie idee.
A questo punto fu costituita l'unione dei comuni dell'appennino pistoiese a cui si unì pure Sambuca Pistoiese;la presidenza per regolamento spetta a turno ogni anno ad un sindaco e gli altri ricoprano la carica di assessori.Il primo anno è toccato a Silvia Cormio,scelta logica visto che a parte San Marcello Pistoiese le altre ammistrazioni a breve sarebbero andate al voto a breve,peccato che in questo primo anno non ci siamo accorti neanche che esistesse l'unione dei comuni,che dire un altro bel risultato per il primo cittadino sanmarcellino,ma mi sarei stupito del contrario.
Nel frattempo l'amministrazione di San Marcello,oltre a non far nulla per far funzionare l'unione,se ne approfitta personalmente,uscendo dal servizio dei vigili urbani e non entrando in quello della scuola, fregandosene del concetto di solidarietà che stà alla base dell'ente,infatti questo comune avendo più di 5000 abitanti,non è tenuta ad unire i servizi e lo fa solo quando gli conviene a livello di comune,con questo sistema pesa sui comuni più piccoli,che viceversa non possono usufruire di questo trucco, perfettamente legale per carità,poi se che sia morale questo è un altro discorso.
Poi arrivarono le elezioni comunali e si verificò che tutti i sindaci della montagna pistoiese e relativa unione appartenessero allo stesso partito, la presidenza passo al neo sindaco di Piteglio Luca Marmo,che nel bene e nel male,condividendo o meno le sue idee,s'impegna per far funzionare l'ente.
La prima e principale carenza che si riscontra è la mancanza di trasparenza,non c'è un sito,non si sa quando c'è un assemblea pubblica,la gente non è informata sulle funzioni e sugli incarichi dei vari sindaci/assessori e alcune amministrazioni se ne approfittano per fare scarica barile delle colpe.
Comunque in questo ambiente rose e fiori fittizio come un fulmine a ciel sereno l'annuncio da parte del Sindaco di Abetone Giampiero Danti e di quello di Cutigliano Tommaso Braccesi di una fusione a due tra i lro comuni!senza neanche avvertire gli altri sindaci che hanno saputo la notizia a mezzo stampa,bella dimostrazione di rispetto devo dire.
A questo punto si scatena un caos specialmente a San Marcello che rinnega di aver affossato il referendum e in particolare esce un comunicato congiunto dei segretari PD di San Marcello e Piteglio che in un passaggio dice:”resta il rammarico per una scelta che lacera i rapporti tra istituzioni locali,che al contrario dovrebbero fare squadra per un rilancio complessivo e serio del territorio montano”,ora nulla da dire a Albarosa Nesti(segretario PD Piteglio)in quanto la sua sezione è sempre stato coerente al progetto di fusione,ma alla segretaria della sezione di San Marcello consiglieri di consultarsi col suo sindaco e relativa giunta visto che finora è stata l'amministrazione sanmarcellina a”lacerare” i rapporti;consiglieri se non chè la Segretaria del PD , Sabrina Innocenti fa parte di quella stessa giunta come consigliere di maggioranza.
In questo clima il Danti rincara la dose facendo causa all'unione sostenendo che Il Comune di Abetone è penalizzato dal riparto delle spese in Unione dei Comuni;il presidente Marmo replico che:”Si sappia che il tema della ripartizione delle spese che i comuni si dividono per la gestione dei servizi attraverso l'unione è sempre stato molto dibattuto. Non è un caso che per alcuni servizi la Giunta precedente non fosse arrivata ad una quadratura e quella attuale aveva faticosamente raggiunto un accordo solo nel mese di novembre. La "quadratura" aveva imposto l'introduzione di coefficienti che andavano a pesare in modo più fine i criteri secchi previsti dallo statuto, ovverosia popolazione, territorio e spesa corrente. Il derogare da tali criteri era imposto dall'idea, poco solidaristica ma molto radicata nei sindaci, che nessuno dovesse spendere una lira in più rispetto al passato. E dunque con la santa pazienza dei ragionieri, modulando su incidenza reale del servizio, spesa storica e quant'altro, il quadro si era magicamente composto. Oltretutto l'applicazione dei criteri statutari andava a penalizzare fortemente il Comune di Cutigliano”e da qui si capisce quanto in realtà questa sia una manovra propagandistica,da parte del sindaco dell'Abetone,perchè le spese in più servano a ripianare la disastrosa situazione economica,propio del comune di Cutigliano con il quale si vuole fondere.
Quasi alla rotazione della presidenza,questo clima fa si che venga cambiato il regolamento dello statuto dell'unione,in modo che il sindaco di Piteglio possa fare un altro anno di presidenza,una decisione discutibile,ma senz'altro la migliore allo luce dei fatti,affidare il comando a Braccesi o Danti che vogliono andarsene e chiaramente ostili a questa?penso proprio di no!Micheletti ha dichiarato che non ha tempo per la presidenza,anche se io credo che sia una scusa,e non abbia voluto dichiarare il vero motivo,ovvero i troppi litigi.
Tant'è che starebbe pensando come piano b di fondersi con i comuni bolognesi di Granaglione e Porretta,ed ha pure istituito una commissione di studio sull’esercizio associato delle funzioni del Comune. La commissione costituita da cinque membri effettivi (tre di maggioranza e due di opposizione) avrà il compito di rispondere alla
seguente domanda: “Quale Unione e quali convenzioni per una migliore allocazione delle risorse?”.
Ed è proprio Micheletti a formulare una proposta di conciliazione – il “lodo Micheletti”che è stato presentato ai colleghi nella giunta dell’Unione. “Il contenzioso legale sarebbe dannoso per tutti. A patto che Abetone sia disposto a rinunciare al ricorso, ho proposto di lasciare invariata per il 2014 la ripartizione delle spese. Per il 2015, invece, chiedo che ogni Comune paghi esattamente per le prestazioni che riceve, con la clausola che ogni ente non potrà spendere più del costo che sosteneva da solo. L’obiettivo dell’Unione è anche la maggiore efficacia ed efficienza. Sono cosciente che questo fa decadere un po’ il senso dell’Unione, che dovrebbe basarsi anche sulla solidarietà. Ma finché permarrà la logica del sospetto, credo che il bilancino del farmacista sia l’unica soluzione per riavviare un percorso con rapporti più distesi. Il lodo prevede anche la possibilità per i Comuni che si trovino in particolare difficoltà di chiedere la solidarietà degli altri. Questi potranno concederla fino al 20% della spesa, ma solo su delibera all’unanimità. Infine chiedo di ripartire il costo del personale a comando dell’Unione in maniera uguale fra tutti i comuni e di indennizzare l’Abetone per le maggiori spese che ritiene di aver sostenuto nel 2014”
Praticamente riportiamo tutto come dovrebbe essere e ce ne freghiamo dello spirito solidaristico dell'unione e ad ora non so se il Danti abbia accettato o meno.
E San Marcello almeno se non promuove la fusione(a Piteglio qualcosa si muove),eviterà di fare cose che provocherebbero litigi?neanche per sogno,và a fare la centrale di committenza unica con Pistoia.
Ricapitolando la fusione sarebbe cosa buona,sopratutto rispetto all'unione,ma se c'è chi si stà impegnando(Piteglio),c'è invece chi dovrebbe essere il traino(San Marcello Pistoiese)fà di tutto,consapevole o inconsapevole(per incompetenza)per sabotarla dando le argomentazioni a chi è contro(Abetone e Cutigliano),e mi ripeto:meno male che sono tutti dello stesso partito......ma forse è proprio quello il problema!