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martedì 17 marzo 2015

Piano del paesaggio e "lodo Rossi": PD Toscano in evidente stato confusionale” di Francesco Fedi


---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: FRANCESCO FEDI , PRATO — Data: 17/mar/2015 13:17
Oggetto: Piano del paesaggio e "lodo Rossi": PD Toscano in evidente stato confusionale" di Francesco Fedi
A: <capitan.futuro3000@gmail.com>

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Oggi, momento topico per il Piano del Paesaggio Toscano. Dopo la riunioni di maggioranza e incontri con il ministro Franceschini, oggi è il giorno della verità. E' teso, il Presidente Enrico Rossi e con lui anche l'assessore all'Urbanistica Anna Marson Lei, l'Assessore,è irremovibile: nessuna costruzione sulle aree tutelate, intoccabili le disposizioni per le  cave di marmo in alta quota e spiega che in aula saprà farsi sentire.
 
Rossi, invece ne fa più una questione personale. Teme di la figura del peracottaro: «Ho lavorato personalmente alle modifiche del testo e voglio che il Piano che andrà in aula non si discosti da quello». "Quello" è il famoso "lodo-Rossi" (leggi: http://pratonelmondointernal.altervista.org/enrico-rossi-e-le-ingessature-mentali-di-francesco-fedi/ http://pratonelmondointernal.altervista.org/paesaggio-rossi-chi-si-fa-il-lodo-simbroda-di-francesco-fedi/).
 
Intanto si assiste a scene pietose: capogruppo del Pd Ivan Ferrucci, la sua vice Lucia De Robertis e i consiglieri Ardelio Pellegrinotti e Matteo Tortolini
giunta, con lapis e matita e mano sudaticcia, chiusi in una stanza a correggere e ricorreggere i testi di articoli, commi, aggettivi e predicati verbali… Questo il lavoro dei vari membri Pd della commissione Ambiente, mentre in mattinata si svolge Roma  l'incontro tra il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini  e il duo Rossi-Marson. I tre valuteranno la compatibilità tra quella che potrà essere l'ultima versione del Piano ed il Codice del Paesaggio.
 
Uno spettacolo indecente e privo di ogni commento, espressione di una politica ambigua e confusa, che da un lato sente la necessità di presentarsi con una facci "green" e dall'altro deve sottostare ai desiderata di quelle forze economiche, con le quali, per motivi di finanziamento, sono legati mani e piedi. Questo, perché le sedi di partito, gli eserciti di inservienti, la pubblicità e i manifestini elettorali, costano, costano anche parecchio e il già ingente finanziamento pubblico non basta affatto…
 
Dura dunque la vita ci chi invece ha fini assai più nobili, come i vari Salvatore Settis, Vezio De Lucia, Fulco Pratesi, Tomaso Montanari, Carlo Ginzburg, Asor Rosa e Vittorio Emiliani, firmatari di  un appello perché "non si uccida il paesaggio". Una campagna ambientalista che sta facendo molto rumore e che si è resa protagonista di un'importante manifestazione un paio di sabati fa a Firenze.
 
Dagli ambienti ministeriali, trapela una certa disponibilità del Ministro Franceschini a dare il via libere ad un documento che costituirebbe un compromesso tra l'originale stesura dell'Assessore Marson e le modifiche introdotte dei  consiglieri Democratici, spesso in accordo con Forza Italia (http://pratonelmondointernal.altervista.org/piano-paesistico-pd-e-fi-trafficano-marson-ammutolita-di-francesco-fedi/). Questo in un quadro in cui vengono licenziate alcune "spallate", come la  possibilità di riaprire cave dismesse sopra i 1.200 metri di altitudine, di non estendere quelle esistenti oltre il 30 per cento dell'attuale superficie e di salvaguardare i fronti più in quota dei versanti. Incredibile a dirsi, a su certi punti sembra anche che l'Assessore MArson, abbia trovato anche sponda in chi, notoriamente, vede nel lavoro e nello sviluppo, un qualcosa per cui ci si può benissimo mettere in tasca ogni questione paesaggistica o ambientale, come il sindacato delle Cigl: "…Siamo di fronte al fondato rischio che gli interessi corporativi rompano tale equilibrio, non a favore del lavoro a fronte dell'ambiente sia chiaro. Non si possono più abbattere le vette cimali sopra i 1200 metri. Sotto i 1200 metri non si deve poter aprire una nuova cava senza il parere della commissione regionale. Si deve lavorare una quota significativa del marmo estratto entro tempi certi in loco, valorizzando l'intera filiera. E salvaguardare il profilo delle nostre coste e delle aree di rilevante pregio ambientale…". Quest'ultimo riferimento è infatti dovuto anche a quella disposizione che fissa limite inderogabile di 300 metri dal mare per consentire ampliamenti di attività ricettive.
 
Anche qui la versione adottata, si poneva l'obiettivo di limitare sugli arenili la realizzazione e l'ampliamento di strutture e manufatti legati al turismo balneare, alla quale si oppongono i consiglieri PD che, cassato il tanto odioso temine "limitare", spalancano le porte alla possibilità di realizzare adeguamenti e addizioni negli stabilimenti, "…compresi impianti sportivi scoperti…", (e scusate se è poco!!) ».
 
Via libera anche a nuove attività temporanea sulle spiagge, che in vece la versione Marson, inibiva…Tuttavia, di queste, nell'estremo tentativo di salvare la faccia, si specifica come queste debbano essere realizzate in modo tale da essere facilmente rimovibili e non comportino «l'impermeabilizzazione permanente del suolo».
 
Fantastica è la disposizione che prevede la possibilità di costruire nuovi capannoni lungo le autostrade, entro la fascia già da tempo vincolata di 150 metri, sempre secondo l'assunto per cui la produzione va davanti a tutto e ciò con buona pace di quel concetto, che a suo tempo fu sancito da una precisa norma, per cui le nostre autostrade avrebbero dovuto essere una cartolina viaggiante del nostro bel paese… Ma forse, in Toscana, si preferisce mostrare lo spettacolo informe ed incolore di un qualsiasi capannone, che non la nostra campagna, stimata in tutto il mondo…
 
 Ma i colpi di grazia sono forse ben altri: ammesse nuove centrali idroelettriche lungo i fiumi!...
 
…e viva, dunque, anche l'energia rinnovabile e la Toscana green!..
 
Dunque ripercorrendo la vicenda: l'assessore all'urbanistica Anna Marson, portò all'adozione il Piano e da qi il valzer del maxi-emendamento Pd, per aggiustare il tiro verso le ragioni dell'impresa. Succede poi che gli ambientalisti insorgono ed interviene il governatore Rossi, che tira fuori dal cilindro il 'lodo', ma i suoi consiglieri non ci stanno. Rossi allora va alla prova di forza, minacciando di tornare al testo originario, pena il rischio di bocciatura da parte  del ministero, tanto smacco per il Presidente.
 
Staremo quindi a vedere l'epilogo del tutto, ma quello che possiamo dire fin da subito è che, in questo PD Toscano, lo stato confusionale regna sovrano….

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