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martedì 10 marzo 2015

“PIANO PAESAGGISTICO: Pd e FI trafficano, Marson ammutolita” di Francesco Fedi


---------- Messaggio inoltrato ----------
Data: 10/mar/2015 13:47
Oggetto: "Piano Paesaggistico: Pd e FI trafficano, Marson ammutolita" di Francesco Fedi
A: <capitan.futuro3000@gmail.com>

"Piano Paesaggistico: Pd e FI trafficano, Marson ammutolita"
 
Non andrà in aula come previsto, Il piano del paesaggio, per la sua definitiva approvazione. Tutto rimandato alla prossima settimana, giorno 17 marzo,  con la quasi certezza che l'assessore All'Urbanistica, Anna Marson ripudierà quello che ormai è un documento completamente stravolto, rispetto al stesura originaria. Emendamento dopo emendamento, del suo lavoro , c'è rimasto più nulla. che poco  quello da lei coordinato. Poco rimane anche del "lodo- Rossi"  (leggi: http://pratonelmondointernal.altervista.org/paesaggio-rossi-chi-si-fa-il-lodo-simbroda-di-francesco-fedi/  ) e dagli emendamenti concordati con il presidente Enrico Rossi.

In commissione ambiente emendamenti presentati da Forza Italia, sono passati e passati con voti del Pd, per quasi tutte le venti zone della suddivisione territoriale paesistica. Si tratta di le regole per i Comuni, da tener conto nella programmazione urbanistica , e che sono frutto di un sottile lavoro di elusione in cui termini come «evitare» ed «escludere», sono stati tramutati in «limitare» e «contenere», cosa che ha suscitato il risentimento dell''Assessore Marson, la quale ha dovuto prendere atto di come quattro anni del suo lavoro, comprese le modifiche introdotte per venire incontro a categorie come agricoltori e viticoltori,  è andato decisamente in fumo.
 
Gli stessi partiti (PD e FI) hanno anche congiuntamente approvato anche altri emendamenti insieme, che sembrano proprio volere condurre la gestione degli aspetti paesistici proprio nella direzione contraria agli intenti originari: sulle Apuane è sparita la criticità della non riproducibilità del paesaggio, tramutata in tutela dei «residuali elementi morfologici», questo in esisto ad uno spudorato assecondamento degli operatori del settore estrattivo. In Versilia «il contenimento dell'urbanizzazione e la definizione dei margini urbani, evitando processi di saldatura e salvaguardando i varchi inedificati tra le aree urbanizzate lungo l'asse infrastrutturale, al fine di contrastare "l'effetto barriera" tra mare e colline»,  che, tradotto, significa che in quella zona si potrà ancora edificare né più né meno di come si è fatto fin ad oggi, o che comunque nessuna incisiva restrizione in proposito, è stata in posta ai Comuni.
 
Pazzesco il caso dei aree come la  Val d'Orcia, Lunigiana, Maremma o Amiata, dove l'introduzione della frase «armonizzare eventuali interventi antropici», finirà per aprire le porte alla interpretazioni più bislacche: come si può meglio armonizzare degli interventi antropici, se non stravolgendo assetti dell'edificato consolidato o chissà cos'altro?
 
Viene da dire che se il risultato di quattro anni di lavoro, doveva essere questo, allora tanto valeva non fare nulla, fare a meno di un piano che, rispetto alle aspettative iniziali, si rivelerà del tutto inutile, con tanto che se niente si fosse fatto, sicuramente molto si sarebbe risparmiato…
 
…Ma chi sa che questo non avrebbe anche significato, anche tante costose consulenza in meno, e per dei partiti che vivono di clientele, la cosa non sarebbe affatto uguale…

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