Oggi voglio raccontare un altra storia del centro profughi di Lizzano, dati oggettivi che apparentemente non hanno niente in comune.
-Nel 2015 arrivano a Lizzano i profughi,la gestione dell’accoglienza e permanenza vengono demandati ad una cooperativa.
- Il centro profughi di è gestito prima da Marco Rimediotti (il figlio del dottor Rimediotti),in seguito dalla moglie di quest’ultimo.
-Di li a due anni la popolazione esprime il suo disappunto per la permanenza e la gestione dello stesso . La permanenza dei profughi ,a torto o a ragione crea malumore nella popolazione,inoltre nella stessa sorgono dubbi per quanto riguarda la regolarità delle fogne a cielo aperto della struttura ospitante i profughi. Questo malumore però non riesce ad uscire dal piccolo paese.
-Nel giugno 2017,dopo una travagliata campagna elettorale, Roberto Rimediotti diventa vicesindaco,e l’isolamento del paese si aggrava.
-Nel luglio 2017 viene fatto un esposto sulla fognatura del centro, in seguito alcuni controlli rileveranno che le fognature non sono a norma.
-Nel 2017 vengono assegnati 45.000 euro al comune per la gestione dei profughi,su progetto del vicesindaco Rimediotti riguardante diverse borse lavoro ,su questo si sono aperti diversi interrogativi.
-Tra il 2017 e il 2018 ci sono stati molti incontri sollecitati dalla Lega col sindaco con oggetto anche il centro profughi di Lizzano. Nonostante le pesanti irregolarità, rilevate anche dai vigili del fuoco il centro continua la sua attività. Sarebbe bastata la prima che era oggetto dell’esposto,ovvero le fognature non regolamentari,a far chiudere qualsiasi altra attività.
-Sempre negli incontri,specie negli ultimi mesi, il sindaco ha sempre rimandato il suo incontro col prefetto ( per discutere l’eccessivo numero dei profughi nel comune) adducendo scuse francamente al limite del ridicolo.
-Fine marzo del 2018,nell’ultimo incontro col sindaco,viene segnalato sempre dalla Lega , di alcuni movimenti sospetti riguardanti l’attività di spaccio di droga la cui base sembrerebbe lo stesso centro di accoglienza.Il sindaco si impegna con la nostra forza politica, ad informare i carabinieri.
-Prima settimana di aprile vengono effettuati controlli con cani antidroga in tutta la montagna.
-Seconda settimana di aprile viene arrestato Sasha Rimediotti,che lavora in altra cooperativa (facente parte dello stesso consorzio che gestisce il centro). L’arresto di Rimediotti è dovuto al ritrovamento di un ingente quantitativo di droga,trovata in casa del vicesindaco dove vive il ragazzo.
Sulla base di questi punti oggettivi tutti possono fare le loro considerazioni. Ma sopratutto si possono considerare scollegati tra di loro? Il progetto iniziale dell’accoglienza e i ritardi sui controlli non destano qualche sospetto? La gestione del centro demandata a familiari del vicesindaco non ci pone qualche domanda?
Marco Poli
Lega montagna pistoiese
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