Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF
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CON UN FINANZIAMENTO DA OLTRE 4 MILIONI
La Regione Campania ha deliberato il sostegno economico allo strumento tutto made in Italy che studierà le tempeste di polvere sul pianeta Rosso durante la missione Exomars 2020. Media Inaf ha intervistato Francesca Esposito dell'Inaf di Napoli, responsabile scientifica di MicroMed
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NUOVO RISULTATO DALL'AMMASSO ABELL 3827
Nuove osservazioni condotte con Alma mostrano che l'ipotesi di una materia oscura in grado d'interagire con forze diverse da quella di gravità, avanzata nel 2015 analizzando i dati raccolti con il telescopio spaziale Hubble, non può essere confermata
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STELLA DI NEUTRONI OLTRE I CONFINI DELLA GALASSIA
Lo strumento Muse dell'Eso, al Vlt, ha potuto stabilire dove si nasconde questo oggetto elusivo, mentre le osservazioni preesistenti di Chandra ne hanno confermato l'identità di stella di neutroni isolata: la prima per la quale abbiamo conferma che si trovi al di fuori della Via Lattea
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MISURA RECORD DI DISTANZA CON LA PARALLASSE
Calcolata la distanza di un antico ammasso globulare nella nostra galassia grazie a un modo nuovo di applicare un metodo risalente all'antica Grecia. Risultato: Ngc 6397 si trova a 7800 anni luce da noi, con un margine d'errore di appena il tre per cento
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LANCIO PREVISTO PER IL PROSSIMO 31 LUGLIO
Si chiama Parker Solar Probe e si spingerà vicino alla nostra stella più di quanto qualunque altra sonda abbia fatto mai: ad appena 6.2 milioni di km dalla fotosfera. Abbiamo intervistato uno dei responsabili scientifici della missione, l'italiano Marco Velli, scienziato della Nasa
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ELEMENTO SCARSO FUORI DALLA TERRA
Un gruppo di ricercatori ha ipotizzato che se la quantità di fosforo in giro per il cosmo è bassa o inesistente, allora la vita come noi la conosciamo non ha modo di esistere
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FINALMENTE EVIDENZE DELLA LORO PRESENZA
Al centro della Via Lattea è presente un buco nero supermassiccio, Sgr A*. Un nuovo studio pubblicato su Nature conferma l'ipotesi secondo cui sarebbe circondato da parecchie migliaia di buchi neri minori
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IL CIELO DI APRILE
La galassia ellittica M87, che ospita nel suo centro un buco nero con una massa di oltre 6 miliardi di volte quella del nostro Sole e che "spara" un potente getto di materia, è solo uno degli oggetti che caratterizzano il cielo di questo mese. I nostri consigli per individuarla, insieme a costellazioni, pianeti e ai fenomeni astronomici più interessanti e spettacolari
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UNA STELLA INGRANDITA DUEMILA VOLTE
Grazie all'effetto lente d'ingrandimento fornito da un ammasso di galassie antistante, il telescopio spaziale Hubble è riuscito a fotografare la più distante singola stella mai scoperta. Nel team internazionale anche tre italiani
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DIECI ANNI E IRREQUIETO
Osservazioni super dettagliate di un getto di plasma in piena espansione emesso da un buco nero distante circa 230 milioni di anni luce da noi. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, è stato guidato da ricercatori dell'Istituto nazionale di astrofisica
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POCO CHIARA LA LORO ORIGINE
Nell'ambito del Dark Energy Survey Supernova Programme sono stati individuati 72 flash luminosi. Sembrerebbero supernove, se non fosse che la durata è troppo breve: la loro vera natura rimane per ora un mistero
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500 METRI AL SECONDO
Osservando altre galassie simili alla nostra, si evince che ci sono regioni molto giovani di formazione stellare che portano a un lento ma progressivo aumento delle dimensioni complessive del disco. «Fra 3 miliardi di anni, la Via Lattea potrebbe essere più grande del 5 per cento rispetto a oggi», spiega Cristina Martínez-Lombilla dell'Istituto d'astrofisica delle Canarie
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MOLTO PIU' PICCOLI DI QUELLO TERRESTRE
Non solo materia ed energia emersero dal "grande botto" che avrebbe dato origine all'universo, ma anche i campi magnetici. Un team di ricercatori tra cui gli italiani Daniela Paoletti e Franco Vazza sono riusciti a ricostruire in una accurata mappa la distribuzione che dovrebbero avere quei campi magnetici, oggi incredibilmente deboli
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2375 GIORNI IN ORBITA
Alle 2 e 16 minuti (ora italiana) del 2 aprile 2018 è finita l'attesa: il modulo spaziale cinese Tiangong 1 è caduto nell'Oceano Pacifico senza arrecare alcun danno a cose e persone
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