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domenica 29 aprile 2018

CITTADINI AREA FIORENTINA : CHI ROMPE PAGA E NON PERSEVERA




CITTADINI AREA FIORENTINA

COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

PUBBLICATO SU: cittadiniareafiorentina.wordpress.com 

CHI ROMPE PAGA E NON PERSEVERA

La selva di pali delle linee tranviarie attorno alla Stazione

Stando alle cronache cittadine, Dario Nardella, impostando nei giorni scorsi la prossima campagna elettorale, forniva i fedelissimi di un vademecum per metterli in grado di discutere di tre argomenti: tramvieaeroporto strade. Su questi temi, ne è convinto, si gioca la sua rielezione. Così ai partecipanti all'incontro sono stati fornite le risposte giuste per qualsiasi quesito possano porre i cittadini. Un po' come era successo all'epoca del referendum sulle tranvie nel 2008.

 Affrontando la polemica sui pali della Stazione, il Sindaco – sempre stando alla cronaca di Marzio Fatucchi sul  Corriere Fiorentino – ha spiegato che occorre  "bloccare sul nascere polemiche che, nell'ultimo anno di campagna elettorale, possono essere ferali: come quella appunto dei pali". Ma cosa rispondere ai fiorentini indignati per lo scempio della Stazione (e non solo)  ? "Che il progetto è stato presentato e approvato in tutte le sue parti e, al momento, non c'è necessità di modificarlo". Per farlo occorrerebbero  "tempi, procedure e soprattutto ingenti investimenti [per rifare da capo un progetto sbagliato, n.d.r.].  "Una volta che il sistema tranviario sarà in pieno esercizio, sarà possibile valutare eventuali migliorie" [per esempio ridipingere i pali]. E questo è tutto.

 Insomma dopo aver gravemente compromesso il patrimonio monumentale di Firenze costoro pensano di poter 'andare a comandare' di nuovo senza alcuna conseguenza. 

 La polemica sui pali però qualche crepa nella sicurezza della Giunta deve averla prodotta perché il Sindaco, invitato dall'ad di Ferrrovie Renato Mazzoncini, si è recato ad Utrecht, in Olanda, per vedere insieme a suoi collaboratori, a Stefano Rossi ad di Busitalia e a Stefano Bonora, ad di Ataf, due tipi di bus elettrico: i VDL da 18 m. della Qbuzz, azienda olandese recentemente acquistata dal Gruppo FS Italiane, e il più versatile Aptis di 12 m. della Alstom. Entrambi con possibilità di ricarica in meno di 10 minuti al capolinea  (fast recharge).

 

Una vettura elettrica Aptis della Alstom

 La busvia elettrica dovrebbe essere impiegata per il collegamento tra il centro di Firenze e Bagno a Ripoli, lungo il percorso previsto della tramvia e forse, chissà, anche in centro magari provvisoriamente.

 Per chi però pensasse che finalmente si voglia fare qualcosa di sensato arriva immediata la doccia fredda. Infatti contestualmente la Giunta ha annunciato che è stata assegnata la gara per la progettazione del prolungamento della Linea 2 da Peretola verso Sesto F.no e della Linea 4. 2a e b dalle Piagge verso San Donnino e Campi Bisenzio, vinta per l'appunto dalla francese Systra Sa, legata a Ratp con un ribasso di gara del 26,89%. Tanto per non scontentare nessuno.
 
Sia chiaro, quella del bus elettrico è una buona idea e l' abbiamo sostenuta su questo blog insieme a tante altre soluzioni più attuali ed evolute rispetto alla funesta tramvia realizzata. Ma è una buona idea ad alcune condizioni:

1
che si cancelli definitivamente il prolungamento della Linea 2 per Lavagnini, Libertà, S. Marco e si adotti la 'busvia' come soluzione permanente e non transitoria

 2. che la 'busviaattraversi diametralmente il Centro Storico da est ad ovest e viceversa, realizzando ciò che venticinque anni fa avrebbe dovuto essere il primo obbiettivo per la mobilità di un'amministrazione dalla parte dei cittadini

 3. che la si adotti anche per assicurare i collegamenti nella Pianarinunciando al proposito di prolungare la Linea 2 e di sostituire ad una utile linea ferroviaria (la tratta Leopolda - stazione Cascine) una inutile linea tranviaria (la Linea 4)

4. che si faccia, come più volte da noi richiesto, il Piano della Mobilità e dei trasporti di tutta l'area fiorentina
 

 Crediamo infine che sarebbe l'ora che una questione di questa rilevanza fosse oggetto di un vero Dibattito pubblico che coinvolga seriamente e in modo trasparente anche e soprattutto tecnici qualificati, università, rappresentanti delle associazioni ambientaliste e comitati dei cittadini che si occupano di tutela del patrimonio della città.

 
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