UNA STORIA CHE POTREBBE CAPITARE A TUTTI, MA PIU' CHE ALTRO E' CAPITATA A TANTI......
(Se hai soldi paghi.... se non li hai ?? che fai ?? muori ??)
Nella seconda settimana di maggio ha subito una nuova operazione in day hospital, sempre nel solito ospedale, per la rimozione di due viti. Dopo sei giorni è tornata in ospedale per la medicazione della ferita, l'indicazione del medico è stata di togliere il tutore e iniziare carico sul piede in progressivo aumento, comunicando che sicuramente tolto il tutore la gamba avrebbe potuto gonfiarsi, ma di non allarmarsi.
All'inizio della settimana successiva, la gamba prosegue Ferrari si era gonfiata parecchio, fino sopra al ginocchio. Si decide così di riaccompagnarla nell'ambulatorio denominato "sala gessi". Arrivate in loco verso le 12, hanno dovuto aspettare il loro turno fuori appuntamento . Il medico ortopedico di turno sospetta periflebite alla gamba, aggiungendo che è necessario eseguire un ecocolordoppler. Dunque la invia al Pronto Soccorso.
Accesso al PS ore 13:24. Codice VERDE. Anamnesi eseguita alle 15:26 riportando che giunge al PS per algia gamba.
Eseguite analisi del sangue, risultati avuti alle ore 15:50, D Dimero a 738.
Durante il ricovero al pronto soccorso, nessuno ha controllato la gamba, dapprima l'ecocolordoppler doveva essere eseguito da un medico presente in quel momento in PS, ma costui era troppo impegnato a svolgere altre mansioni, cosicché le hanno riferito che avrebbero dovuto mandarla all'ospedale di Lucca, cambiando idea poco dopo.
Alle ore 17:18: è stato riscontrato un "edema arto inferiore post intervento", dimessa alle 17:19 con sospetta flebite gamba, eseguire ecocolordoppler e aumentare a due fiale il giorno la calciparina.
Insieme al foglio delle dimissioni, è stato consegnata la ricetta per poter prendere allo sportello del cup un appuntamento per "ecocolordoppler per sospetta flebite" urgente, l'unico problema che secondo il cup questa prestazione non è ritenuta urgente.
Il nostro medico di famiglia, ha provato a fare diverse telefonate per contattare i medici preposti dell'ospedale per effettuare tale prestazione, ma nessuno ha risposto al telefono, perciò siamo state costrette a rivolgersi ad un medico privato molto conosciuto in zona, che precedentemente ha lavorato presso il nosocomio di Castelnuovo. Costui si è molto meravigliato di ciò che era successo. Ha diagnosticato a mia madre una tromboflebite poplitea e della femorale superficiale, presenza di un trombo che occlude il lume, cambiandole la cura.
In sostanza conclusiva è stata dimessa senza tenere in considerazione del pericolo che poteva andare incontro, bastava un piccolo movimento che il trombo si sarebbe potuto staccare, Diventando un embolo che avrebbe potuto causarne il decesso, inoltre dimessa con una cura sbagliata. So purtroppo che non è la prima volta che succede ciò, finché va bene, possiamo raccontarlo. Verranno valutate le possibili azioni da intraprendere.
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