I grandi ritratti della Specola Papiriana: lo "sciagurato" U.
Oggi vogliamo invitare i nostri lettori a indovinare il personaggio al quale dedichiamo il seguente ritratto.
Primo indizio: potrebbe essere il fratello più furbo di Ivan Zazzaroni, data la straordinaria somiglianza con il noto vaniloquente televisivo.
Per chi non avesse ancora capito, diamo un secondo indizio: se fosse un calciatore, siamo certi che il compianto Gianni Brera lo avrebbe accostato allo "sciagurato" Egidio Calloni, attaccante di buon livello incline però a clamorosi svarioni in prossimità della rete. Esattamente come Calloni, anche il nostro personaggio è incline a sconcertanti errori e scommettiamo che sarebbe passato alla storia con l'appellativo di "sciagurato" Umberto.
Esatto, cari lettori: la Specola Papiriana oggi si occupa di Umberto Buratti, dal 2007 sindaco di Forte dei Marmi.
Classe 1960, si forma nel partito socialista nel corso degli anni '80, interpretando al meglio il ruolo di politico nella "Forte dei Marmi da bere" di quei formidabili anni, diventando nel 1986 segretario della locale sezione.
Due anni più tardi entra nella direzione provinciale del PSI, con incarico di responsabile alla sanità.
Fin dai primi passi rivela una spiccata dote di "prezzemolino": fa parte del comitato del Premio Satira Politica e, nel 1990, diventa capogruppo consiliare del PSI a Forte dei Marmi.
Dopo i fatti di Tangentopoli segue Valdo Spini nella fondazione dei Democratici di Sinistra.
Rimane nel consiglio comunale quasi ininterrottamente dal 1997 al 2007, anno in cui si presenta alle amministrative quale candidato sindaco del centrosinistra.
Se non fosse stato per l'apparentemente sincera vocazione all'autolesionismo che ha spinto Gabriele Monteforte ad azzoppare la corsa di Ermindo Tucci verso la carica di sindaco, il fratello più furbo di Ivan Zazzaroni avrebbe rimediato un sonoro ceffone.
Invece i 2.500 voti ottenuti dalla lista "Amo il Forte" sono bastati a Buratti per diventare sindaco, rimanendo così tricologicamente impeccabile.
Come universalmente noto, caratteristica imprescindibile del fratello più furbo di Ivan Zazzaroni è quella di apparire in ogni occasione con la chioma perfettamente modellata, quasi ispirata alle opere di Canova.
Sotto la chioma però sospettiamo che non sempre regni il medesimo ordine. A volte le idee sono poche e soprattutto molto confuse, come capitava allo sciagurato Egidio Calloni in area di rigore.
La prima idea confusa di Buratti risale al 2008 e riguarda la concessione dello spazio espositivo del Palazzetto dello Sport.
Sulla vicenda si è pronunciata la sezione Toscana della Corte dei Conti che, con sentenza 96/2014, ha condannato lo "sciagurato" Umberto a risarcire al Comune di Forte dei Marmi la somma di € 27.544.
Nella predetta sentenza la Corte dei Conti "si desume inequivocabilmente che la scelta di destinare gli spazi espositivi de quibus non ha apportato alcuna utilità al Comune di Forte dei Marmi".
Inoltre la Corte dei Conti giudica che Buratti "non può andare esente da responsabilità poiché ha omesso qualsivoglia controllo, anche superficiale, sulla gestione degli spazi del Palazzetto dello sport, lasciando che l'amministrazione comunale si esponesse a perdite sempre più crescenti".
Non solo: Buratti "sapeva che un componente del consiglio comunale (circostanza stigmatizzata dalla Procura in atti) - Monteforte Gabriele - era socio costituente della srl Arteforte che aveva goduto delle predette favorevoli concessioni".
Avete capito, cari lettori?
Tra i beneficiari della poco accorta gestione Buratti troviamo il medesimo Gabriele Monteforte che, azzoppando Ermindo Tucci, a suo tempo ha contribuito alla vittoria elettorale dello "sciagurato" Umberto. Una coincidenza che ha davvero dello straordinario alla quale naturalmente anche noi fingeremo di credere.
Tra l'altro è doveroso ricordare che Buratti nella vita non fa il bagnino - nobilissima figura lavorativa fortemarmina che tuttavia non ha bisogno di competenze in campo contabile per svolgere le sue mansioni - ma fa il commercialista, iscritto all'albo professionale dal 1989.
Comunque sia, il "commercialista per caso" Umberto Buratti non si spettina minimamente di fronte alla sentenza della Corte dei Conti e presenta appello.
Nel giudizio di secondo grado Buratti soccombe nuovamente, anche se nella sentenza 276/2015 la Prima Sezione Giurisdizionale Centrale di Appello della Corte dei Conti ridetermina il risarcimento a favore del Comune di Forte dei Marmi nella misura di € 13.777.
Il fratello più furbo di Ivan Zazzaroni dichiara in un comunicato stampa: "sono abbastanza soddisfatto che siano state valutate positivamente le argomentazioni prodotte, basandoci nulla più che sui fatti reali".
Immaginiamo che il fratello più furbo di Ivan Zazzaroni si riferisca alla riduzione del quantum.
Lo sconto di € 13.000 tutto sommato non è da disprezzare, ma non dobbiamo dimenticare che nella sentenza di appello leggiamo che Buratti "pur conoscendo che un componente del Consiglio comunale era socio costituente della s.r.l. Arteforte beneficiaria dei contratti, e pur essendo stato destinatario diretto delle richieste delle Ditte, consentiva di porre in essere i contratti sfavorevoli per il Comune".
Secondo noi, lo "sciagurato" Umberto non dovrebbe avere ragione alcuna per essere soddisfatto. Nella richiamata sentenza leggiamo che "è provata anche la colpa grave di entrambi gli appellanti".
E ancora: "risultano provati tutti gli elementi che concretizzano la responsabilità".
Capito bene? Anche se l'ineffabile Buratti è rimasto tricologicamente impeccabile, risultano provati tutti gli elementi che concretizzano la sua responsabilità caratterizzata da colpa grave.
Altro episodio che testimonia una gestione non particolarmente lungimirante della res publica da parte dello "sciagurato" Umberto viene registrato alla fine del 2011, con l'acquisto dello stabile di proprietà dell'ABC Motors, lungo la via Provinciale.
Il costo di acquisto è pari a due milioni e mezzo di euro, che non pochi ritengono frutto di una perizia di stima alquanto generosa.
L'immobile dovrà essere destinato alla nuova sede della Polizia Municipale di Forte dei Marmi, dopo avere effettuato i necessari lavori di ristrutturazione.
Per chi non lo sapesse, ancora oggi il Comando della Polizia Municipale rimane in via Mazzini. Il motivo è a dir poco sconcertante: in questi sei anni la ristrutturazione dello stabile ex ABC Motors non è mai iniziata.
Nonostante gli episodi sopra ricordati, nel 2012 Buratti vince per la seconda volta la corsa alla poltrona di sindaco.
Risultano sufficienti 2.235 voti per sbaragliare la ridicola concorrenza.
Nel corso del suo secondo mandato il fratello più furbo di Ivan Zazzaroni dimostra ancora una volta di non avere molta confidenza con immobili e ristrutturazioni.
Questa volta l'immobile in questione è quello di Palazzo Quartieri. La pertinace volontà di Buratti è quella di locare il fondo posto a piano terreno di Palazzo Quartieri, destinandolo a sede di attività commerciale.
Luca Caprai risulta affidatario dell'apposito bando, che però è stato emanato in difetto della necessaria autorizzazione da parte dell'Intendenza ai Beni Culturali.
L'autorizzazione arriva quando Caprai ormai giudica non più economicamente conveniente l'apertura di un'attività commerciale nel fondo di Palazzo Quartieri.
La querelle tra il Comune di Forte dei Marmi e Caprai si conclude senza portare vantaggio alcuno: l'amministrazione fortemarmina non incasserà per i prossimi dodici anni alcun canone di locazione e il noto imprenditore della moda non aprirà il suo punto vendita.
Come i cittadini di Forte dei Marmi avranno notato, attualmente Palazzo Quartieri è in stato di abbandono, eccezione fatta per un frettoloso maquillage esterno di chiara ispirazione elettorale.
Nel frattempo Luca Caprai ha avviato una causa che potrebbe costare molto cara al Comune di Forte dei Marmi.
Come se non bastasse, colui che è stato il vice dello "sciagurato" Umberto durante il suo secondo mandato è oggi candidato sindaco per le imminenti elezioni amministrative fortemarmine.
Evidentemente al peggio non c'è mai fine.
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SPECOLA PAPIRIANA
Analisi politica Versilia
Castello di Solaio,
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