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sabato 6 maggio 2017

ASTRONEWS 06/05 : LA NEWSLETTER DI MEDIA INAF





Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF

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CON "LA NASCITA IMPERFETTA DELLE COSE"
Il fisico italiano responsabile al Cern dell'esperimento che, insieme a quello di Fabiola Gianotti, ha permesso di scoprire il bosone di Higgs, ha vinto con il suo nuovo libro l'undicesima edizione del premio dedicato alla divulgazione scientifica. Nella giuria anche Massimo Turatto e Patrizia Caraveo dell'Inaf
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VOCI E DOMANDE DELL'ASTROFISICA
Fatti in gran parte di materia oscura, con una massa pari a milioni di miliardi di stelle, sono le strutture più enormi del cosmo: possono comprendere decine o centinaia di galassie. Seguire la loro crescita ci permette di determinare i parametri cosmologici che regolano l'evoluzione dell'universo
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LENTE GRAVITAZIONALE A SEI MILIARDI DI ANNI LUCE
Il telescopio Hubble ha puntato il suo obiettivo arrivando a sei miliardi di anni luce lontano da noi per osservare le deboli galassie del cluster Abell 370, l'ultimo target del programma Frontier Fields, che utilizza enormi gruppi di galassie per studiare i misteri della materia oscura e dell'Universo primordiale
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COORDINATE GEODETICHE CON QUASAR E VLBI
Altro che Gps: grazie a un esperimento osservativo dell'Evn (lo European Vlbi Network), l'Inaf e la comunità scientifica internazionale hanno determinato la posizione del grande radiotelescopio sardo con un margine di precisione di 20 millimetri sull'asse verticale e di soli 2 millimetri sul piano
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ATTORNO ALLA GIOVANE STELLA EPSILON ERIDANI
Uno studio condotto con il telescopio infrarosso Sofia, montato su un Jumbo Jet, ha confermato la presenza nel sistema planetario della vicina stella Epsilon Eridani di una cintura di asteroidi interna, oltre a una banda di detriti più esterna simile alla fascia di Kuiper. È un buon analogo del giovane Sistema solare, come ci spiega in un'intervista Massimo Marengo della Iowa State University
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ERUZIONI DOPO L'IMPATTO DI 1,85 MILIARDI D'ANNI FA
L'analisi di campioni di roccia raccolti nel sito di Sudbury, in Canada, dove si trova uno fra gli antichi crateri da impatto a oggi meglio preservati, mostra come il bolide che ha colpito la Terra quasi due miliardi di anni fa possa aver innescato eruzioni vulcaniche violente e di lungo termine
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DAL 5 AL 7 MAGGIO A MANTOVA
Oltre 200 eventi e più di 100 ospiti, nazionali e internazionali, per la prima edizione del Food&Science Festival. Da non perdere, per gli appassionati di esplorazione spaziale, l'incontro con Luca Parmitano e Marco Cattaneo venerdì 5 alle 18, e quelli con Alba L'Astorina e Paola Cane, a partire dalle 16:15 di domenica
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DAL JPL IL FILMATO CON I PRIMI SCATTI
Un'ora di immagini in sequenza ravvicinata ci mostrano ciò che ha visto la sonda Cassini il 26 aprile scorso, durante il suo primo tuffo nello spazio vuoto tra l'atmosfera di Saturno e i suoi anelli. Il filmato mostra il vortice all'interno dell'esagono e buona parte dell'emisfero nord del pianeta
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CON UN TELESCOPIO SPAZIALE DA 30 CM DI DIAMETRO
È un satellite Esa ultracompatto, appena 250 kg, per lo studio dei pianeti extrasolari. Ed è in dirittura di arrivo: superati con successo tutti i test, il telescopio ha lasciato oggi l'Italia alla volta di Berna, in Svizzera, dove sarà completata l'integrazione dello strumento. Lancio previsto per il 2018
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IPOTESI EMERSA DAI DATI DEL SATELLITE FERMI
Nuova spiegazione per l'eccesso di emissione gamma della galassia: non decadimento di dark matter bensì stelle di neutroni. «Un contributo di poche migliaia di pulsar nella regione centrale», dice a Media Inaf Patrizia Caraveo, fra le autrici dello studio, «sarebbe sufficiente per spiegare l'eccesso gamma solo con ingredienti noti»
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LA SCOPERTA GRAZIE AL SATELLITE CHANDRA
Secondo gli esperti che hanno elaborato i dati, questa onda di gas si è formata alcuni miliardi di anni fa dopo il flyby di un piccolo cluster di galassie che ha attirato parte della vasta riserva di gas di Perseo. La formazione concava è una delle più misteriose e interessanti di questo gigantesco ammasso, relativamente vicino alla Terra
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IL CIELO DI MAGGIO
La galassia Messier 83 o M83 in breve, a circa 15 milioni di anni luce, è uno degli splendidi oggetti celesti che caratterizzano il cielo meridionale di queste sere. I consigli per individuarla, insieme ai pianeti e ai principali fenomeni celesti visibili a maggio
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IMMAGINE RECORD DAL TELESCOPIO VISTA DELL'ESO
La piccola galassia nella costellazione del Tucano è una caratteristica inconfondibile del cielo australe, anche a occhio nudo. La visione dei telescopi in luce visibile è oscurata dalla polvere interstellare, ma il telescopio infrarosso Vista è riuscito a guardare al di là di questa polvere. Alla guida dello studio, Stefano Rubele dell'Università di Padova
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QUANDO GLI ELETTRONI "STACCANO" GLI IONI
Detriti e polvere cosmica rappresentano un serio problema per le sonde spaziali, questo già lo sapevamo. Ma la minaccia non è solo meccanica: gli impatti possono infatti produrre interferenze radio in grado di disturbare l'elettronica di bordo, come dimostrato già nel 1998 dall'astrofisico dell'Inaf Luigi Foschini. Ora si è chiarito il meccanismo all'origine del fenomeno
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EMISSIONE X E RADIO DOVUTA A BOLLE IN ESPANSIONE
Grazie alle capacità osservative dello strumento Multi Unit Spectroscopic Explorer del Very Large Telescope, un team di ricercatori è riuscito a scoprire che l'emissione di Heinze 2-10, una galassia nana vicina, è dovuta a bolle di gas in espansione, e non alla presenza di un buco nero attivo al suo centro. L'intervista a Giovanni Cresci, dell'Inaf di Firenze, che ha guidato lo studio
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OGGI IL SECONDO TUFFO DELLA SONDA CASSINI
La divisione che separa l'atmosfera del sesto pianeta e l'anello più interno presenta dei livelli di polvere davvero bassi, in contrasto con il piano degli anelli. I dati del secondo dei 22 tuffi del gran finale arriveranno domani
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VOCI E DOMANDE DELL'ASTROFISICA
Sarà fredda, tiepida o calda? E soprattutto: di cos'è fatta? Ipotizzata e resa pressoché indispensabile da osservazioni astrofisiche e cosmologiche, ma a oggi mai rilevata direttamente, della materia oscura sappiamo pochissimo. Più domande che risposte, dunque, per la sostanza di cui sembra essere costituito, in gran parte, il cosmo
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MATERIA OSCURA "SFOCATA" SOTTO TEST
Uno studio su 13 ammassi di galassie osservate con Chandra tenta di ricavare nuovi indizi assumendo un'ipotesi alternativa al modello di materia oscura fredda. I risultati, pubblicati su Mnras, suggeriscono che la materia oscura potrebbe avere anche una natura ondulatoria dovuta a effetti quantistici

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