ulivi

ulivi
BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

lunedì 2 marzo 2015

SAN MARCELLO, COSEA & ATO (rifiuti) Atto secondo. Appennino Pistoiese di Marco Poli.


Continuiamo a parlare di Cosea,sempre partendo dal piano di ambito 2014-2021 dell'ATO,ed esattamente andando ad analizzare il Capitolo 5 LE PREVISIONI DI PIANO PER L'ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI DI RACCOLTA,qui sono analizzate nel dettaglio i metodi raccolta dei rifiuti,che non sono comunque applicate in tutti i posti e frazioni.


​  
Allora prima di tutto ci sono due modelli di raccolta porta a porta previsti:

- di tipo "pay as you throw" (PAYT: ovverosia a tariffazione puntuale), applicati su circa 240mila abitanti serviti in ATO Toscana Centro;

- e sistemi non PAYT

Ma cos'è questo sistema"a tariffazione puntale"?bè se applicato è il metodo ideale, che raggiunge la perfezione e il massimo dell'efficienza del sistema:consiste nel pesare esattamente i rifiuti indifferenziati prodotti dalla singola utenza domestica; ovviamente è anche il metodo più complicato ad attuarsi, ed è anche piuttosto costoso, perciò è applicato raramente (almeno in Italia: solo il 20% dei comuni).

Per fare un esempio se un attività come un edicola,che ha come sudicio principalmente carta e cartone che è tutto riciclabile al 100% non dovrebbe pagare niente,se non una modesta percentuale per pulizia di marciapiede e strade,che dovrebbero essere comunque non fatte pagare,per compensare il guadagno di tutto la spazzatura in questo caso riciclata completamente.

Questo avverrebbe anche nelle case dei privati,più ricicli e più la tua tariffa personale diminuisce,resta da vedere se sarà applicata a San Marcello Pistoiese,ma non credo che rientreremo in quel 20% fortunato d'Italia,anche per come è stato amministrato il comune negli anni passati,che non ha mai applicato nessun tipo di riciclo e quindi è pressochè impossibile passare da 0 al sistema a "tariffazione puntale".

Ora passiamo ad analizzare i modelli di raccolta così come sono descritti nella relazione:

- Modello porta a porta, basato sulla domiciliarizzazione della raccolta delle principali frazioni differenziabili (frazione organica, verde, carta, plastica/lattine), oltre che del rifiuto indifferenziato residuo (con il supporto di un servizio aggiuntivo di raccolta pannolini/pannoloni), integrata con servizi di raccolta differenziata stradali o con contenitori dedicati per altre frazioni (in particolare, vetro, tessili e RUP) e il supporto generale dato dalla presenza di centri di raccolta (per i rifiuti ingombranti e i RAEE si prevede anche l'attivazione di servizi su chiamata) e di altri eventuali servizi mirati per grandi utenze; per la frazione organica si prevede inoltre l'incentivazione delle pratica del compostaggio domestico ad opera delle sole utenze domestiche.

Trattasi di un modello di servizio che è previsto sia innanzitutto esteso agli utenti residenti nelle principali località abitate dei Comuni interessati, con possibilità comunque di allargamento all'intero territorio comunale.

Nella dizione di "porta a porta" delle previsioni di Piano si possono in realtà distinguere, come già anticipato, due distinti modelli organizzativi; a fronte di un modello organizzativo di base, si individua infatti un secondo modello (cosiddetto "porta a porta con PAYT") caratterizzato come strutturalmente inclusivo di sistemi fortemente incentivanti la differenziazione dei rifiuti e la riduzione dei rifiuti a smaltimento, in considerazione in particolare dei seguenti fattori:

o integrazione all'origine con meccanismi di penalizzazione/incentivazione economica all'utente;

o utilizzo pressoché esclusivo di contenitori monofamiliari anche in realtà condominiali;

o dotazioni volumetriche dei contenitori per la raccolta dei rifiuti indifferenziati residui particolarmente contenute;

o estensione del medesimo modello di raccolta all'intero territorio comunale.

L'individuazione, nelle previsioni di Piano, dei Comuni interessati dall'effettuazione di servizi di raccolta porta a porta con PAYT è stata effettuata sulla base delle modalità organizzative dei servizi già in essere, delle progettualità in corso di attuazione o delle volontà ed esigenze manifestate all'ATO dalle Amministrazioni Comunali, previa valutazione di opportunità da parte dell'ATO.

Questo con un po' di fortuna sarà il modello implementato nelle frazioni più grandi come San Marcello, Bardalone, Maresca, Gavinana, Campo Tizzoro o almeno spero;

il prossimo modello è:

- Modello di raccolta stradale a controllo volumetrico, basato sull'impiego di contenitori stradali per le principali frazioni del rifiuto (indifferenziato, frazione organica, carta, plastica/lattine, vetro), organizzati in postazioni complete di contenitori per ognuna delle frazioni indicate e con l'applicazione, in particolare sul contenitore dedicato al rifiuto indifferenziato, di sistemi di controllo volumetrico dei conferimenti (quali ad es. calotte metalliche di volume limitato ad apertura comandata da un sistema di identificazione dell'utente basato sull'uso di chiavette elettroniche). Tale raccolta è poi integrata con ulteriori servizi con contenitori stradali o con contenitori dedicati per altre frazioni differenziate (in particolare, tessili e RUP) e il supporto generale dato dalla presenza di centri di raccolta (per i rifiuti ingombranti e i RAEE si prevede anche l'attivazione di servizi su chiamata) e di altri eventuali servizi mirati per grandi utenze (ad es. con container scarrabili dedicati a frazioni del rifiuto differenziate e collocati nelle pertinenze delle suddette grandi utenze). Per il verde si prevede comunque un servizio porta a porta mirato alle utenze produttrici di tale rifiuto. Per la frazione organica si prevede inoltre l'incentivazione della pratica del compostaggio domestico ad opera delle sole utenze domestiche.

Trattasi di un modello di servizio che può essere previsto sia sull'intero territorio di un comune sia su di una sua porzione, interessando generalmente aree a maggior densità abitativa. In alcune situazioni di singoli Comuni, l'interessamento di porzioni limitate di centri abitati è legato a progettualità sperimentali già attuate o in fase di attuazione.

Questo è già il modello che vedo più possibile per noi,senza chiavetta elettronica naturalmente,sarei curioso di sapere se saranno fatti centri di raccolta e attivato un servizio a domicilio per gli ingombranti.

- Modello di raccolta a contenitori interrati, basato sull'impiego di contenitori interrati per le principali frazioni del rifiuto (indifferenziato, frazione organica, plastica/lattine, vetro, carta, per quest'ultima frazione laddove non sia presente invece un servizio di raccolta porta a porta dedicato), organizzati in postazioni complete di contenitori per ognuna delle frazioni indicate. Tale raccolta è poi integrata con ulteriori servizi con contenitori stradali o con contenitori dedicati per altre frazioni differenziate (in particolare, tessili e RUP) e il supporto generale dato dalla presenza di centri di raccolta (per i rifiuti ingombranti e i RAEE si prevede anche l'attivazione di servizi su chiamata) e di altri eventuali servizi mirati per grandi utenze. Per il verde si prevede comunque un servizio porta a porta mirato alle utenze produttrici di tale rifiuto. Trattasi di un modello di servizio previsto in particolare nel centro storico e in quota parte dell'area ad elevata urbanizzazione del comune di Firenze. In altri contesti, al di fuori quindi della città di Firenze, si hanno presenze episodiche di contenitori interrati, legati in genere a progettualità sperimentali già attuate o in fase di attuazione. Si precisa che il riferimento proposto, per quanto riguarda in particolare il numero e la tipologia di contenitori interrati costituenti la singola batteria di contenitori interrati, è da considerarsi comunque soggetto a verifica, sulle singole postazioni, in relazione alle effettiva possibilità di collocazione, rispetto ad eventuali difficoltà di inserimento nello specifico contesto urbanistico.

Questo l'ho riportato per correttezza,ma è un modello già fallimentare a Firenze,molto d'effetto per qualche politico che si vuole mettere in mostra,ma quando cominciano a gustarsi è un problema,chiedete personalmente a chi ha la sfortuna di averli.

Modello di prossimità, previsto per gli utenti residenti in aree del territorio ad elevata

rarefazione degli insediamenti (comuni montani o località abitate minori e case sparse di comuni interessati, nei loro aggregati principali, da modelli di raccolta a maggior intensità, quali il porta a porta o la raccolta stradale a controllo volumetrico), si basa su contenitori stradali anche di ridotta volumetria (bidoni carrellati o minicassonetti) e ad elevata densità di installazione per le principali frazioni differenziabili (frazione organica, carta, plastica/lattine), oltre che per il rifiuto indifferenziato residuo, integrate con servizi di raccolta differenziata stradali o con contenitori dedicati per altre frazioni (in particolare, vetro, tessili e RUP) e il supporto generale dato dalla presenza di centri di raccolta (per i rifiuti ingombranti e i RAEE si prevede anche l'attivazione di servizi su chiamata) e di altri eventuali servizi mirati per grandi utenze; per la frazione organica si prevede inoltre l'incentivazione delle pratica del compostaggio domestico ad opera dalle sole utenze domestiche.

L'ultimo modello presentato è quello che realisticamente riguarderà la maggior parte del territorio anche in base alla prossima tabella che andremo ad analizzare.


Secondo questa tabella al 2018 saremmo serviti al 100% con il modulo di prossimità ossia solo da bidoni per i principali elementi di riciclabilità (carta,vetro,plastica,ecc....).

Ma in questo caso considerando due elementi ovvero:

  • la prima non è chiaro se nel contratto di Co.Se.A di 1.450.000€ sono compresi gli stipendi dei 6-7 dipendenti comunali che passano sotto il comando dell'ente(porrò la domanda quanto prima).

  • un cassonetto costa circa 500€

Ora se nella prima ipotesi il comune pagasse ancora i dipendenti, comprando 1000 cassonetti si sarebbe speso 500.000€ e quindi con un terzo circa della spesa,non si sarebbe potuto avviare una raccolta differenziata più capillare in proprio,senza considerare che con il riciclo il rifiuto diventa guadagno e quindi i costi si abbassano.In molti comuni in cui la spazzatura è diventata guadagno è quasi sempre successo facendola"da soli"e non affidandosi a cooperative esterne.

Forse fò i conti troppo facilmente io.....forse ce li fa apparire complicati la giunta comunale,ma non aver neanche valutato un progetto alternativo da eseguire completamente in luogo,ma mi pare di capire che non è stato mai nelle idee di questa giunta.

Spero di essere smentito dai fatti e che il Co.Se.A faccia un buon lavoro, ma tra le cose che si sentono dire in altri comuni,gestiti da questo ente e il passaggio accelerato e molto sospetto da parte dell'attuale giunta mi lascia alquanto perplesso......spero di sbagliarmi,ora mi fermo e ci vediamo tra un po' con l'atto terzo.


Distinti saluti
Marco Poli

marcopoli76@gmail.com cell.334/9069101


Nessun commento:

Posta un commento