Con questo terzo capitolo analizziamo i flussi dei rifiuti previsti a regime, quando cioè si otterrebbe il massimo dalla gestione del servizio.
La prima cosa da analizzare è il seguente schema riportato,nel piano di ambito 2014-2021:
Allora intanto spieghiamo i termini:
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RU a smaltimento(Rifiuti urbani a smaltimento)è sostanzialmente l'indifferenziata,quella che finisce nella discarica per intendersi
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RD(Rifiuti Differenziati)è quanto viene riciclato in totale
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Totale RU è la somma totale dei due tipi di rifiuti sopra specificati
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RD certificata è infine la percentuale di quanto viene riciclato,che poi è quello che interessa l'Europa
Dunque in un primo tempo l'Europa imponeva ai comuni,di arrivare al 65% di differenziata entro il 2015 e il 70% entro il 2017,poi i termini sono stati spostati in avanti e se non sbaglio ora bisogna raggiungere il parametro del 70% entro il 2020;bisogna ricordare però che il piano di ambito che stiamo analizzando è stato redatto prima di questo spostamento in avanti,teniamolo a mente perché servirà più avanti nel ragionamento.
Ora se andiamo ad analizzare nella tabella sopra riportata la RD certificata,dell' area montana/decentrata di cui fanno parte i comuni di: Abetone,Cutigliano,Piteglio,Sambuca Pistoiese,Marliana e San Marcello Pistoiese,vediamo che il parametro è del 47,6%.......ma non doveva essere al 70%per essere in regola con l'Europa???Bè qui vado nel campo delle ipotesi,ma se conosco bene come funzionano i meandri della burocrazia,penso che l'ATO giustifichi il tutto,con il fatto che nel complesso del suo operato raggiunge il 72,4% vedi riga ATO Toscana Centro,ripeto questa è una mia pura ipotesi personale,ma non credo di essere andato troppo di fuori,se poi mi sarò sbagliato mi scuso in anticipo,non essendo un tecnico forse questi sono discorsi sono troppo eruditi per me.
Quindi il massimo riciclaggio che verrà fatto,sarà di un misero 47,6%, neanche la metà e comunque questo avverrà quando sarà”a regime”, cioè quando il servizio funzionerà come studiato,ammesso e non concesso che vada tutto come previsto.
Vediamo ora nel dettaglio cosa,come e quanto viene riciclato di quelle 4.227 t/a previste e esaminiamo la tabella che segue:
Anche qui è doveroso spiegare un paio di termini:
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FORSU(Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano)è il materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell'organico (altrimenti detto umido). Si tratta di residui di cibo o preparazioni alimentari efrazioni assimilabili, come carta per alimenti sporca di residui alimentari. La FORSU costituisce dal 30 al 40% in peso dei rifiuti solidi urbani. Il materiale viene mescolato con altre frazione (come gli sfalci delle potature) e digerito grazie all'azione di batteri, esistono due possibilità: I°digestione aerobica: il compostaggio avviene a circa 70 °C, in modo da evitare la formazione di batteri patogeni, e permette la produzione di ammendante per uso agricolo II°digestione anaerobica: è la stessa che avviene in discarica: i batteri che agiscono in assenza di ossigeno generano biogas che viene utilizzato per la cogenerazione. Il residuo viene ulteriormente trattato e usato come ammendante. La raccolta differenziata dell'organico permette di ridurre le emissioni di gas serra (come il metano) in discarica e limitare la formazione di percolato in discarica. Il percolato è ricco di microorganismi anche patogeni e può inquinare le falde acquifere.
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RUP(Rifiuti Urbani Pericolosi)I rifiuti cosiddetti “pericolosi” sono quelli che,mescolati agli altri o abbandonati a se stessi, rilasciano sostanze tossiche o nocive che disperdendosi nell’ambiente lo inquinano pericolosamente e profondamente per lunghi periodi, contaminando le catene alimentari e giungendo fino all’uomo. Ad esempio 5 litri di olio minerale per motori (il cambio medio di un’automobile) potrebbero inquinare una superficie del mare pari a circa 5.000 metri quadrati, impedendone l’ossigenazione.Altri tipi di rifiuti pericolosi sono:pile esauste,farmaci scaduti,batterie dell'auto,olii minerali,pneumatici,inerti dell'edilizia,toner.
Ora andando ad analizzare i dati ci si accorge che l'unico dato rilevante è quello della carta e cartone 1.409 t/a,circa il 33,33% del riciclato, seguito dal FORSU(17,13%),verde(10,79%)e vetro(10,67%)il resto dei dati è tutto inferiore al 10%,con la punta minima dei Rifiuti Urbani Pericolosi che è appena del 0,24%,appena 10 tonnellate annue che ricordo sono comprese in tutta l'area montana/decentra di cui San Marcello rappresenta solo uno dei sei comuni compresi.
Non so chi mi stà leggendo,ma questi dati mi sembrano decisamente deludenti,anche se devo ricordare che queste sono previsioni e ci potrebbero essere delle piacevoli sorprese,anche se sinceramente sono pessimista in questo senso.
Infine vediamo un grafico del piano di ambito 2014-2021:
Questo mostra i flussi di intercettazione di riciclo,per persona e per tipo di metodo di raccolta;guardandolo si trova inanzitutto la conferma di quanto detto prima,alto(ma neanche tanto per quanto si potrebbe fare)il riciclo di carta-cartone e FORSU,tutto il resto a tassi decisamente basso,in più ci viene fornito un dato di più:i metodi con cui verrà recuperato il rifiuto da riciclare e la quantità di ogni metodo.
-Per i metodi di raccolta nella legenda consiglio di rileggersi il precedente articolo:SAN MARCELLO,COSEA & ATO Atto Secondo-
Prendiamo in esempio il dato più alto carta e cartone,di questo si prevede che 80-90 Kg annui per abitante con il porta a porta,altri 20 kg sostanzialmente con contenitori stradali appositi e il resto nei centri di raccolta,cioè portandoli da soli in specifiche aree(di cui parlerò la prossima volta).Và inoltre considerato che il dato,così come quello di tutti gli altri è sempre una media dei 6 comuni in cui è identificato San Marcello Pistoiese,quindi potrebbe darsi che i valori variano,perchè ad esempio in comune viene fatta più porta a porta e in altro più bidoni per la differenziata.
Nella tabella inoltre viene fatta la media per abitante,ma nel calderone c'è anche i rifiuti differenziati delle attività,negozi e fabbriche,insomma non è dato sapere con certezza se la raccolta porta a porta riguarderà solo le attività(come tutto darebbe pensare)lasciando solo bidoni differenziati o se sarà fatta anche per privati e comunque in che quantità.
Infine per concludere a sostegno di quanto detto fino ad ora pubblico integralmente il capitolo 5.6 Verifica del rispetto degli obiettivi di cui alla Direttiva 2008/98/CE dal piano di ambito dell'ATO pagina 68,dove appunto si parla del rispetto della direttiva europea di cui si parlava prima:
Come già evidenziato nell’inquadramento normativo introduttivo, il recepimento in ambito nazionale della Direttiva 2008/98/CE, avvenuto con il D.Lgs. 205/2010 di modifica del D.Lgs. 152/06, ha portato ad affiancare ai previgenti obiettivi di sviluppo della raccolta differenziata (con il valore del 65% da conseguirsi al 2013), nuovi obiettivi espressi in termini riutilizzo e riciclaggio.
In particolare, si prevede che entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti da nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, sia aumentata complessivamente almeno al 50% in termini di peso.
Al riguardo, si osserva che, a fronte di un livello di raccolta differenziata conseguito nello scenario di Piano pari al 72,4% secondo il metodo di calcolo di cui alla DGRT n. 1248 del 2009 e pari al 65,3% come mero rapporto aritmetico tra quantitativo di rifiuti differenziati e produzione totale di rifiuti, per disporre di un valore confrontabile con l’obiettivo di riciclo della Direttiva è necessario scorporare dal flusso delle raccolte differenziate la quota, essenzialmente legata alle impurezze, non avviabile a riciclo.
In considerazione dell’impostazione dei servizi di raccolta previsti nel Piano, che vedono come modello principale, dal punto di vista dei flussi intercettati, il porta a porta, si può ritenere che la percentuale di impurezze nelle raccolte differenziate sia senz’altro inferiore, sul dato complessivo del differenziato, al 10%.
Considerando quindi cautelativamente un’efficienza raccolta/riciclo del 90%, si ha che il 65,3% aritmetico di raccolta differenziata si traduce nel 58,7% di riciclo, risultando quindi superato con ampio margine, già al 2018, l’obiettivo fissato dalla Direttiva per il 2020.
In realtà, ulteriori contributi all’innalzamento del livello di riciclo deriveranno poi da altri flussi di rifiuti qui non quantificati, legati all’avvio a recupero non da raccolta differenziata, bensì da trattamento in impianti; si pensi a flussi quali lo spazzamento se avviato a impianti di recupero dedicati, i metalli separati negli impianti di trattamento della filiera del rifiuto indifferenziato residuo, la frazione organica stabilizzata prodotta dall’impiantistica di trattamento meccanico-biologico del rifiuto indifferenziato residuo, se avviata a recuperi alternativi allo smaltimento in discarica.
Pertanto, appare chiaro come la realizzazione della pianificazione d’ambito consenta il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione Europea contenuti nella Direttiva 2008/98/CE.
Leggendo quanto segue se ne deduce che il 70% da raggiungere secondo l'unione europea,non verrebbe raggiunto per il singolo comune, ma nel TOTALE di tutti i comuni compresi nel piano dell'ATO.
Quindi se oggi o domani lasciassimo il Co.Se.A. non avremmo neanche più la garanzia di essere nei parametri europei?cosa che comunque in effetti non raggiungeremmo comunque,è questa il grande cambiamento voluto dall'amministrazione Cormio?spero vivamente di avere presto tutte le risposte e di essere sia tranquillizzato che smentito per il bene(e le rasche di tutti noi),a presto con nuove approfondimenti!
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