Pistoia, Servizio di Aferesi terapeutica, Il caso arriva in Regione
Le lamentele dell'associazione "Aferonauti", che riunisce i pazienti che usufruiscono del servizio di aferesi terapeutica all'ospedale di Pistoia, riportate recentemente da alcuni organi di stampa, diventano oggetto di un'interrogazione in Regione.
Gianfranco Venturi, consigliere Pd, ha infatti chiesto alla giunta regionale "se sia a conoscenza delle criticità lamentate dall'associazione
"Aferonauti" e se quanto segnalato connoti l'attuale espletamento del servizio di aferesi terapeutica presso l'ospedale di Pistoia" e "se intenda, in virtù dell'incremento esponenziale dei trattamenti effettuati e
dell'elevato livello delle prestazioni raggiunto, potenziare la struttura di
Immunoematologia, quale punto di eccellenza su scala regionale in
materia di aferesi terapeutica".
Nell'interrogazione, Venturi ricorda che "l'aferesi terapeutica rappresenta
una tecnica di depurazione extracorporea del sangue la cui procedura viene eseguita in pochissimi ospedali e con apparecchiature molto sofisticate, in grado di rimuovere uno o più componenti del sangue coinvolti nel determinare specifiche malattie".
A Pistoia "negli ultimi quindici anni – scrive ancora Venturi – i trattamenti aferetici sono passati da 34 ad oltre 450, al punto che il centro risulta essere secondo solo al CNR di Pisa".
Quindi, il consigliere riferisce delle "legittime preoccupazioni di alcuni pazienti riuniti nell'associazione Aferonauti riguardo:
la dilazione dei tempi di attesa tra una terapia e l'altra;
la necessità di dovere transitare dal CUP per la prenotazione della seduta successiva, a differenza di quanto avviene per i dializzati;
le mancate rassicurazioni da parte dei vertici aziendali in merito alla ventilata ipotesi di chiusura del servizio di aferesi".
«Mi aspetto dall'assessore regionale alla sanità – commenta infine Venturi – la consueta sensibilità e velocità nel dare risposte a questi quesiti così importanti per tanti pazienti».
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