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Data: 09/mar/2015 09:54
Oggetto: "Firenze: un convegno sulla mobilità mette alla berlina la politica dell'intrallazzo" di Francesco Fedi
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"Firenze: un convegno sulla mobilità mette alla berlina la politica dell'intrallazzo" di Francesco Fedi
Nel pressochè totale silenzio della stampa, lo scorso Sabato 7 Marzo, si è tenuto a Firenze presso la Sala di Sant'Apollonia, si è tenuto un convegno sulla mobilità promosso dai comitati e dall'università di Firenze. Esaminato il quadro attuale degli interventi infrastrutturali e di politiche della mobilità attuate ed in corsi di realizzazione, attraverso i veri interventi si è arrivati a presentare no scenario alternativo a tutte quelle infrastrutture e quegli interventi, anche previsti, nell'area metropolitana di Firenze, Prato e Pistoia, che tanta perplessità ed avversione, destano sia nel mondo accademico che sei semplici cittadini.
Proprio per questo, il convegno si è strutturato attraverso interventi sia di professionisti nel campo dell'ingegneria e dell'architettura, che di docenti universitari ma anche di comuni cittadini, attivi all'interno di comitati civici. Nello specifico i promotori del convegno sono stati: il Coordinamento "20 gennaio", il Coordinamento comitati contro l'Aeroporto, il Comitato No Tunnel TAV, la Rete dei Comitati in Difesa del Territorio e l'Università di Firenze – DIDA – LAPEI.
Gli argomenti cardine sono stati il Nuovo Aeroporto di Peretola, pericolosamente inserito tra la città di Firenze e le altre città, densamente popolate come Prato, Calenzano, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, imposto alle popolazioni al solo fine di compiacere gli interessi privati del magnate argentino Eduardo Eurnekian, le linee tamviarie, che da oltre dieci anni vengono realizzate con tracciati altamente invasivi del tessuto urbano e senza dare efficace soluzione ai reali problemi di mobilità della città, (spesso parallele a linee ferroviarie già esistenti) e dulcis in fundo, la "follia delle follie", ovvero il sottoattraversamento TAV, un'opera pazzoide, oltre che inutile, dai costi che stanno volando senza controllo nel silenzio complice di tutte le istituzioni, tra rischi altissimi e traversie giudiziarie che ne stanno sempre più evidenziando tutti gli evidenti limiti.
Quello che ne è uscito è uno scenario agghiacciante, dove i comitati, la Rete e il dipartimento di Urbanistica dell'Università hanno visto convergere le loro analisi, verso una rosa di proposte alternative caratterizzate dall'urgenza di un forte sviluppo di trasporto pubblico, soprattutto su rotaia, che parta dal riuso dei tracciati, ossia l'attuale rete ferroviaria del nodo fiorentino, con l'opportunità di sviluppare i collegamenti ferroviari tra Firenze e Pisa, raggiungendo tempi di percorrenza che, da subito, già adesso potrebbero essere inferiori a 40 minuti. Inoltre, è stata evidenziata la necessità di creare un sistema di mobilità di area più vasta con corridoi di collegamento non solo con il centro di Firenze, ma anche lungo direttrici che soddisfino il bisogno all'interno della Piana, ma anche oltre, verso le zone della Provincia di Lucca ed Arezzo.
Interessante anche come il Convegno sia riuscito con efficacia a dimostrare l'esiste una progettualità diffusa nei territori, con gli abitanti, ben coscienti dei oro quotidiani bisogni e necessità spicciole, si dimostrano capaci prospettare proposte idonee al proprio soddisfacimento e a quello di intere comunità , dimostrando, una volta di più, l'assoluta assurdità di quegli atteggiamenti di sufficienza, volti a bollare con l'appellativo di "popolo del no", tutte quelle realtà di protesta e di dissenso, che invece sono volte a portare i centri decisionali a momenti di dialogo e di confronto, su tematiche, argomenti e soluzioni, che sistematicamente si rivelano estremamente semplici, banali ed anche economicamente vantaggiose.
Per tutti questi motivi, questo convegno si è dimostrato una vera spina nel fianco per tutta quella "politica dell'intrallazzo", che da lungo tempo continua a proporre e riproporre progetti e soluzioni che hanno come unico fine conduttore interessi assai diversi da quelle necessità che invece, con certe soluzioni, si vorrebbe, solo sulla carta, far fronte. E' il mondo dei megaprogetti, delle grandi imprese di costruzione e dei grandi profitti del mondo finanziario, che vi si aggrappa con meccanismi di vergognoso parassitismo. Un parassitismo che succhia, dissanguandole, le casse dello stato e dunque in contribuenti italiani, avvitandosi in una spirale che negli ultimi 30-40 anni, ha contribuito in modo pesante all'esplosione della spesa pubblica, poi tradotta in un fisco più perante, perdita di competitività delle imprese, soprattutto quelle medio-piccole, con conseguenze drammatiche sul lavoro e l'occupazione.
Di seguito si riporta il dettaglio degli interventi della giornata:
· Tiziano Cardosi, Comitato No tunnel TAV: Introduzione. Il Passante di Firenze nel quadro delle grandi opere inutili
· Giorgio Pizziolo, urbanista, UNIFI: Paesaggio metropolitano e vertenze territoriali
· Ivan Cicconi, presidente I.T.A.C.A.: Privatizzazioni, governance e monopoli; effetti nel sistema dei trasporti
· Maria Rosa Vittadini, urbanista, IUAV: L'anomalia italiana delle grandi opere inutili e imposte
· Roberto Budini Gattai, urbanista, UNIFI: Elementi portanti del rapporto territorio/mobilità
· Raniero Casini, Coordinamento 20 Gennaio: Privatizzazioni e nuove linee tranviarie, il caso Firenze.
· Manlio Marchetta, urbanista, UNIFI: Una ipotesi di rete di trasporti in sede propria nell'area fiorentina
· Paolo Lombardi, Coordinamento dei Comitati contro l'aeroporto: Un pachiderma su Firenze e sul sistema dei trasporti, il nuovo aeroporto di Firenze contro l'integrazione della rete aeroportuale
· Vincenzo Abruzzo, ingegnere ferroviario: Possibili sviluppi della rete ferroviaria nella piana e il collegamento con l'aeroporto di Pisa
· Alberto Ziparo, urbanista, UNIFI: Le politiche dei trasporti nell'area fiorentina: la pianificazione della mobilità invece delle grandi opere inutili
· Letizia Recchia, architetto e urbanista: Presentazione dello scenario di mobilità sostenibile.
A seguire interventi di
· Francesco Alberti – urbanista, UNIFI
· Mauro Chessa – Geologo, Presidente Rete dei Comitati in Difesa del Territorio
Esauriti gli interventi, si è avuto ampio dibattito tra i presenti e dunque le conclusioni affidate all'Urbanista Paolo Berdini.
Alla fine, chi ha assistito alla giornata, ascoltati gli interventi dei tanti esperti convenuti e dei cittadini, che dovrebbero essere la base, l'orientamento finale, delle scelte politiche, ne è uscito con la certezza che quest'ultime sono davvero operate senza alcun criterio che sia né scientifico, ovvero appannaggio del modo dell'accademia e della buona tecnica e buona pratica, né di interesse pubblico e di conseguimento di virtuosi vantaggi per la collettività. Quello che ne è emerso è un quadro inquietante di una politica, supinamente piegata al volere di certi appetiti ed interessi economici.
Il dubbio semmai rimane a come dare soluzione, come estirpare questa "politica dell'intrallazzo", ma la sensazione è che per rispondere a questa domanda nessuno convegno potrà mai essere organizzato, mentre magari occorre che le persone si rendano attive per altra via…
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