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lunedì 3 marzo 2014

Renzi comincia bene, Gentile: sottosegr. all' ndrangheta #LASOLITASTORIA

Antonio Gentile è il primo sottosegretario a rischio dimissioni del governo Renzi. Dopo la sua nomina di qualche giorno fa i maldipancia nel Partito Democratico stanno scoppiando, e tra ieri e oggi la polemica si sta arroventando. Racconta il Corriere:

Sulla nomina del sottosegretario s’è aperto un fuoco di fila della minoranza pd. «Non si può dire che ci sia stato rigore nella nomina dei sottosegretari», ha scandito la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi, senza entrare nei particolari. Particolari in cui invece sono entrati, eccome, sia il bersaniano Alfredo D’Attore che il senatore- giornalista Corradino Mineo, vicino all’area Civati. «La vicenda di Antonio Gentile non mi sembra edificante e mi sembra inopportuna la sua permanenza al governo», ha spiegato il primo, chiedendo esplicitamente un passo indietro del sottosegretario.

Il secondo, invece, s’è rivolto direttamente al presidente del Consiglio:

«Ma perché, fra i tanti in fila per una casacca da sottosegretario, Renzi doveva proprio caricarsi questo Antonio Gentile da Cosenza, già scelto da Berlusconi per sostituire Cosentino dopo i noti guai giudiziari? ». Se il «dito» è puntato contro Gentile, la «luna» indica però divisioni interne al Pd che la formazione definitiva del governo sembra aver acuito, invece che assorbito. «Dei sottosegretari non mi occupo, grazie. Tra l’altro sta scoppiando la guerra in Ucraina, che mi sembra un tema un po’ più serio», è la formula con cui gira al largo, ostentando una certa freddezza, Gianni Cuperlo. Pippo Civati, invece, prima la butta sul sarcastico, annotando che «se il governo sembrava un Letta bis, col varo del sottogoverno siamo al Letta ter». Poi si fa serio: «Questa legislatura si sta trasformando in una polveriera »

Venerdì 28 febbraio Antonio Gentile, senatore del Nuovo Centrodestra (fu eletto al Senato per la prima volta nel 2001, con Forza Italia), è stato nominato sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti nel governo Renzi. Antonio Gentile è fratello di Pino Gentile, che è assessore regionale in Calabria, e zio di Katia Gentile, che è stata vicesindaco di Cosenza.

Da diversi giorni il senatore Antonio Gentile – anche detto Tonino – è protagonista di una storia che ha coinvolto uno dei principali quotidiani calabresi, L’Ora della Calabria. Il giornale che sarebbe dovuto andare in stampa mercoledì 19 febbraio conteneva un articolo su un’indagine della procura di Cosenza per abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere a carico del figlio del senatore Gentile (Andrea, un avvocato che lavorava anche come consulente per l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza). Il giornale non è invece stato pubblicato e – in una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio di mercoledì 19 – il direttore Luciano Regolo ha detto di aver subito, martedì sera, delle pressioni da parte del proprietario della tipografia perché il giornale non andasse in stampa con l’articolo sul figlio di Gentile. Il proprietario della tipografia, Umberto De Rose, ha invece sostenuto che il giornale non sia andato in stampa per un problema tecnico alle rotative.

L’Ora della Calabria ha però da poco diffuso - nel giorno della nomina di Gentile, dieci giorni dopo l’accaduto – l’audio di una telefonata avvenuta quel martedì sera tra l’editore del giornale Alfredo Citrigno e De Rose (che oltre che tipografo dell’Ora della Calabria è anche presidente della società finanziaria a capitale pubblico Fincalabra). Durante la telefonata De Rose suggerisce con insistenza a Citrigno di togliere l’articolo e di non “inimicarsi” la famiglia Gentile, confermando quindi la versione del direttore del giornale Regolo, e alludendo a ritorsioni possibili. Per comprendere tutti i particolari della telefonata occorre tenere in considerazione che il padre di Alfredo Citrigno – Pietro, precedente editore e fondatore di Calabria Ora – è un imprenditore recentemente condannato per usura: è a lui che sembrerebbe riferirsi De Rose (che a sua volta è accusato di evasione fiscale) durante la telefonata quando ricorda al figlio Alfredo i rapporti che la famiglia Gentile avrebbe con i “tribunali”. La storia circola da diversi giorni su diversi giornali locali. Gentile ha negato qualsiasi coinvolgimento e ha annunciato querele.

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