L'EUROPA NON PUO' AVERE DUE PESI E DUE MISURE !!!!
Il referendum svolto in crimea e' un legittimo strumento di autodeterminazione di quel popolo
Come lo e' stato quello per l'indipendenza del Kossovo
In Crimea sono in maggioranza russi, che legalmente e senza spargere sangue hanno deciso per il loro FUTURO !!!!
DOBBIAMO DIRE BASTA HAI GIOCHI DI POTERE DEI POTENTI, CHE TRA COMMISSIONI TRILATERALI, BILDERBERG,ECC.
CERCANO DI CONTROLLARE IL MONDO
CONDIZIONANDO L'INFORMAZIONE DI TG E GIORNALI, OLTRE CHE BUONA PARTE DEL WEB !!!!
BISOGNA GUARDARE IL MONDO CON OCCHI DIVERSI
BISOGNA RAGIONARE CON LA PROPRIA TESTA
BISOGNA VEDERE SOTTO ALLE BALLE CHE CI PROPINANO
BISOGNA ESSERE DAVVERO LIBERI
LEGGETE ANCHE GLI ALTRI POST QUA SOTTO , TANTO PER FARVI UN IDEA.......
Quindi non si puo' andare contro un giusto e legittimo strumento di liberta'
Come lo sono i referendum
UN REFERENDUM NON E' MAI ILLEGITTIMO !!!!
LA VOLONTA' POPOLARE NON E' MAI ILLEGITTIMA !!!!
Non tutti i demoni dei tg si sono rivelati tali......
Putin e' un capo eletto dal suo popolo , possiamo dire altrettanto di Renzi o dei due che lo hanno preceduto ??????
In Italia siamo gia al terzo governo che non e' libera espressione del suo popolo.....
QUINDI E' LEGITTIMO ?????
ANCHE QUI I DUE PESI E LE DUE MISURE !!!!!
RENZI CHE DEFINISCE ILLEGITTIMO IL REFERENDUM IN CRIMEA E' UNA BARZELLETTA !!!!!!!!
CRIMEA:
RispondiEliminaRussa da quasi 250 anni, ucraina "per caso" dal 1954, quando fu donata a Kiev dall'allora leader sovietico Nikita Krusciov, la penisola di Crimea è il punto focale, il vero nodo della tensione fra Mosca e Kiev dopo la caduta del regime di Viktor Ianukovich. La Crimea è irrinunciabile per Mosca: non solo ha una maggioranza assoluta di abitanti che si dichiara etnicamente e linguisticamente russa, fattore che ha giustificato la sua costituzione in "repubblica autonoma", con un suo parlamento a Simferopoli, nell'ambito dell'Ucraina, che pure ha altre regioni a forte impronta russofona. Ma ospita anche la base navale russa di Sebastopoli, "in affitto" a Mosca fino al 2042, dov'è ormeggiata la Flotta del Mar Nero, testa di ponte strategica proiettata anche nel Mediterraneo, dove pure Mosca ha la base navale a Tartus, in Siria.
Per la Crimea la Russia è pronta alla guerra: lo disse chiaro e tondo una fonte di alto livello del governo di Mosca: "Se l'Ucraina si spacca - rivelò al Financial Times il 21 febbraio - si scatenerà una guerra. Perderanno subito la Crimea perché interverremo per proteggerla, esattamente come abbiamo fatto in Georgia", evocando l'invasione del vicino caucasico dell'estate 2008. E la motivazione ufficiale, come avvenne allora per il territorio dell'Ossezia del Sud, sarà la tutela dei russi. Il fervore col quale molti si arruolano nelle "brigate popolari", milizie filorusse di "autodifesa" dai "fascisti e radicali" che hanno preso il potere a Kiev, nonché la presenza di un'avanguardia di militari senza insegne lo testimoniano.
E in effetti le statistiche ufficiali dicono che nella penisola di Crimea, che ha quasi 2 milioni di abitanti, il 58% della popolazione è costituita da russi contro un 24% di ucraini (molti dei quali russofoni) e un 12% di Tatari. Questi ultimi costituivano un'etnia più forte prima della loro deportazione in massa decisa da Stalin nel 1944 per "collaborazionismo con gli invasori nazisti". Poi, dal crollo dell'Urss, i Tatari hanno ricominciato a tornare, creando negli anni frizioni coi russi. Un elemento di tensione che, unito a quello della minoranza locale ucraina, rende la popolazione meno omogenea di quella, ad esempio, dell'Ossezia del Sud, e per vari osservatori potrebbero sconsigliare alla Russia l'annessione tout court.
La penisola (Krym in russo), ponte fra Europa e Caucaso, protesa nel Mar Nero, è vicinissima al territorio della Federazione russa, separata solo dallo stretto di Kerch, che chiude il Mar d'Azov a sud. Strappata dai russi all'Impero ottomano nel 1774, quando divenne khanato indipendente, fu annesso dalla zarina Caterina II nel 1783 e divenne punto avanzato d'influenza su Balcani e Mediterraneo, e quindi di attrito con l'Impero turco: fino alla Guerra di Crimea del 1854-56, a cui partecipò anche il Piemonte di Cavour. Fu invasa a costo di gravi perdite da Hitler nel 41 e liberata dall'Armata Rossa nel 1944. Ospitò il vertice di Yalta tra gli Alleati, ma dopo la guerra perse l'autonomia. Poi il gesto di Krusciov che per i 300 anni del Trattato di Perislav, suggello dell'unione dell'Ucraina nell'impero zarista e dei rapporti di alleanza fra Russia e i cosacchi ucraini, la "regalò"