È il nuovo ministro dell’Agricoltura. A lui spetteranno alcuni incarichi molto importanti, soprattutto quelli che riguardano la programmazione e l’elaborazione del dossier relativi ad Expo 2015. Martina è nato a Calcinate, nella zona di Bergamo, il 9 settembre del 1978. E’ sposato e ha due figli. Fra i vari compiti che gli sono stati affidati, c’è anche quello di mettere in atto una serie di decreti attuativi, per far fronte ai nuovi indirizzi della politica agricola italiana in linea con le opinioni espresse a livello comunitario.
Martina ha anche l’incarico di procedere a riorganizzare Agea e Inea e di decidere in merito alla questione degli ogm, secondo le linee guida fornite dall’Unione Europea. Il nuovo ministro dell’Agricoltura ha una formazione specifica nel settore, visto che ha conseguito il diploma all’Istituto Tecnico Agrario di Bergamo. Poi ha proseguito gli studi, laureandosi in Scienze politiche. Subito dopo ha portato avanti una brillante carriera in campo politico. Dal 1999 al 2004 ha svolto il ruolo di consigliere comunale a Mornico al Serio, in provincia di Bergamo. Ha fatto parte dell’organizzazione giovanile dei Democratici di Sinistra, fino ad essere stato eletto, nel 2004, segretario provinciale del partito. Nel 2006 è diventato segretario regionale dei Democratici di Sinistra in Lombardia e nel 2007 ha partecipato attivamente alla fondazione del Partito Democratico. Nel 2009, in seguito alle primarie, è stato riconfermato il suo ruolo di guida del Partito Democratico regionale. Nel 2010 è stato eletto consigliere della Regione Lombardia, un incarico che poi è stato riconfermato nel 2013. Proprio nell’ambito di questo ruolo, è stato componente della Commissione Affari istituzionali e di quella che riguarda le Attività produttive. Nel 2013 è stato sottosegretario di Stato del Ministero delle Politiche Agricole, nell’ambito del Governo Letta. Maurizio Martina ha tenuto da sempre a sottolineare le sue origini umili, facendo notare che i suoi nonni sono stati contadini; il padre e la madre hanno lavorato sempre in fabbrica. Le sfide che dovrà affrontare il neo-ministro sono molto importanti, perché egli è a capo di un settore davvero fondamentale per l’economia del nostro Paese, in grado di poter avere, negli anni che verranno, un peso decisivo per il superamento della crisi.
Nessun commento:
Posta un commento