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giovedì 25 giugno 2015

"GRUPPI DI CONTROLLO CASSONETTO - La proposta va avanti" di Francesco Fedi

 FRANCESCO FEDI, PRATO.

GRUPPI DI CONTROLLO CASSONETTO

Sul gruppo facebook "Prato si si ribella a qualsiasi sistema di illegalità" (https://www.facebook.com/groups/221486598030139/?fref=nf), sto continuando a proporre la mia iniziativa per il contrasto allo scarico abusico di sacchi di scarti tessili: 

GRUPPI DI CONTROLLO CASSONETTO, LI FACCIAMO SI O NO?.. Un piccolo aggiornamento/approfondimento sull'idea di mettere in piedi i GRUPPI DI CONTROLLO CASSONETO, per creare una condizione di disagio, diciamo "disagio mediatico", per cui le istituzioni si sentano ancora più obbligate ad occuparsi seriamente del problema. Questo perchè quando una cosa diventa di dominio pubblico, allora si sa che tutti sanno e allora ci sta che qualcuno pensi che qualcun altro sia un incapace e uno che si rende inerte verso il problema. Non basta fotografare, è vero, per questo ci dobbiamo organizzare ed accompagnare delle foto a una segnalazione scritta. Stiamo cominciando a capire che la fascia oraria con cui questi scarichi semprano verificarsi con maggiore presenza è tra le 22.00 e le 2.00 di notte. Per questo se ci appostiamo non lontano da uno di quei cassonetti incriminati, concentrandoci in quelle ore, allora abbiamo buone possibilità di beccare qualcuno sul fatto. Poi se viene a piedi allora basterà pedinarlo e capire da dove arriva, se invece viene in macchina, basterà prendere la targa. Quello che è più difficile è agire nei confronti delle bande di Roma e albanesi che fanno il ritiro abusivo a pagamento, perchè non è detto di riuscire a cogliere il momento del carico dei mezzi, che solitamente sono dei furgoni, che trasportano la merce lontano e scaricano in strade di campagna. Altro caso difficile è quello del sacco caricato all'interno dell'edificio diretatmente dall'abusivo e traspostato altrove. Come pure anche quando la banda Rom/albanese effettua il carico dall'interno della ditta e quindi da fuori non vediamo nulla. Comunque noi dobbiamo appostare dei veri e proprio "cecchini" muniti di camera, macchina fotografica, documentare tutto, inviare immediatamente la segnalazione per e-mail e pubblicare tutto: foto, video ed e-mail su Facebook e, quanto ai video, su Youtube. Bisogna puntare anche a far uscire questo fenomeno da Prato, cercando di far arrivare la cosa a testate giornalistiche e mass media a livello nazionale. Se ad esempio Panorama o "Report" facessero un servizio, sarebbe davvero una gran cosa... ..In giro pre l'Italia, oggi tutti hanno anche solo una vaga idea di cosa accada a Lampedusa, ma nessuno può immaginare cosa davvero possa essere Prato e i suoi Macrolotti. Dobbiamo puntare a divenire un pungolo continuo, una vera spina nel fianco per chi sa di doversi interessare della cosa. Dobbiamo essere in tanti, perchè non si può pensare che tre-quattro persone passino le proprie notti n macchina per i prossimi cinque-sei mesi....Dunque la domanda è, chi c'è? Chi è disponibile?... Che diponibilità può avere? Si può rispondere di SI e allora si comincia a lavorare, oppure si può rispondere di NO e allora non si ha più diritto a lamentarsi quando arrivano da pagare le TASSE SUI RIFIUTI. Chi non fa non ha diritto a lamentarsi.

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