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martedì 16 giugno 2015

COMUNALI: “Ad Arezzo va in scena “il Canto della Cigna”” di Francesco Fedi

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"Ad Arezzo va in scena  "il Canto della Cigna"" di Francesco Fedi
Arezzo, feudo della ministra Maria Elena Boschi con tanto di babbo Pier Luigi ex vicepresidente della Banca Etruria (ora commissariata) e sempre al centro di polemiche ogni qualvolta si parla di Banche Popolari, è caduto rovinosamente nelle mani del Centro-destra.
 
Questo l'esito più clamoroso di uno tre comuni toscani (assieme a Viareggio e Pietrasanta), dove due giorni fa si sono svolte le votazioni per il ballottaggio.
 
Ad Arezzo il Pd coincide praticamente con la corrente renziana, una corrente che da una quindicina di giorni non conosce più il proprio peso politico. Sono lontani  i tempi dell'exploit delle Europee 2014.

Ad Arezzo, Matteo Renzi era così sicuro che ha pensato di snobbare anche la campagna elettorale del suo candidato Matteo Bracciali, che a 31 anni, da rottamatore dalla testa Leopoldo-fasciata, è ben presto finito per essere un rottamato qualsiasi, in una piaza d'eccellenza.
 
Neanche le compassate della bella Ministra, sono bastate ad evitare il rocambolesco capitombolo e sembra proprio che Renzi e i renziani, eccezion fatta per l'aberrata Firenze, chi li conosce e li conosce bene, li evita prorpio!...
 
Ad Arezzo, la campagan elettorale è però anche arrivata e riesumare i miti del passato: "«il fanfanismo può tornare: l'asse Roma-Arezzo rinascerà grazie al mio legame con Maria Elena e con Renzi...» questo diceva Bracciali al Corriere Fiorentino, una delle massime bocche meditiche del premier Renzi…
 
A vincere è stato invece  Alessandro Ghinelli, 63 anni, docente della Facoltà di Ingegneria all'università di Firenze, ex-assessore nelle giunte di centrodestra fino al 2006 (quando poi il timone è passato al Pd) ed  espressione di quel "centrodestra-unito" (FI, Lega, Fratelli d'Italia, più la sua lista civica al 12%) che oggi si dimostra credibile solo per discutere di una nuova scuola per l'infanzia da edificare, o delle panchine da sostituire in qualche giardinetto.
 
Per i grandi temi, L'Euro, i rapporti con l'U.E., meglio lasciar perdere…
 
. E pensare che se ad Arezzo c'era bisogno di tirare in ballo Amintore Fanfani, il belo è che il PD, proprio ad Arezzo, un Fanfani l'aveva già: era suo nipote Giuseppe che, forse troppo convinti di riuscire a piazzare nuovamente un sindaco PD in città, è stato chiamato ad abbandonare la poltrona di Sindaco per divenire membro del Csm…

Bracciali, enfatizzando sulle sue responsabilità individuali, si esibisce in una vera e propria scena madre per mezzo della sua pagina Facebook: «Mi prendo la responsabilità della sconfitta, torno al mio lavoro e alla famiglia».
 
A cascare dal pero, c'è anche  il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dettosi subito "sorpreso del risultato"
 
Sorpreso, o forse forse, anche un po' compiaciuto.. …lui che non è certo un renziano, forse il fatto che ad Arezzo sia andato il scena il "Canto della Cigna", Maria Elena Boschi, è tutto dire…
 
Mi torna in mente quando ancora Renzi pensava di essere alla guida di un partito saldamente al 40%, se non oltre. Quando lo stesso Renzi sbeffeggiava i compagni avversari di corrente, come "Quelli che vogliono il PD al 25%", e c'era chi, come l'On.Boccia, lo ammoniva con frasi del tipo "Renzi non dimentichi che al 25% ci siamo arrivati noi…".
 
Infatti passa un annetto e il Premier sembra già divenuto il fattore limitante per quel successo del PD, ormai perduto e dimenticato..

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