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domenica 14 dicembre 2014

LA STRADA PER IL GERUNDIO, viabilita' in montagna pistoiese. Di Marco Poli.

Il gerundio è un modo della lingua italiana utilizzato per indicare un processo considerato nei suoi riferimenti ad un secondo avvenimento (cit.wikipedia),ma con il sempre più analfabetismo di ritorno,che caratterizza gli italiani,il gerundio è percepito come una cosa che esiste (reminescenze delle elementari),di cui però non si sa bene l'utilizzo.

Partendo da questo concetto,quale miglior titolo che”la strada per il gerundio”,per parlare di viabilità in montagna,partendo dal quel convegno”una strada per il futuro”tenutosi il 3 ottobre al rondò priscilla di Cutigliano,che dato il non sense di cui era impregnato,avrebbe meritato più di questo articolo,il titolo in questione.

La viabilità nella montagna pistoiese è come tutto il resto:abbandonata! In questi giorni su facebook è nato il gruppo: quelli che vorrebbero le strade della montagna pistoiese un po' decenti che invito a consultare per tutte le foto delle strade e sopratutto delle loro condizione,messe da cittadini residenti nei vari paesi della montagna,troppe per essere riportate in queste righe e con troppe incurie e/o difetti,tali che ci vorrebbe un libro per descriverli tutti.

Si và dalle splendide strade con buche e dossi(in)naturali,alle fantastiche corsie franate,passando per innovativi concetti di strade senza strisce,così retrò;tra le cose nuove ci sono carreggiate con binari, residui di lavori,che se c'infilate con la ruota,vi portano automaticamente fuori strada,senza bisogno che vi distraiate dalla guida,una vera comodità.

La parte da leone la fa ex-statale 66,che è la strada che da Pistoia porta la gente all'Abetone e quindi giustamente è la più(mal)tenuta,in maniera che anche i turisti pur non conoscendo i mille meandri della viabilità montana,così ben caratterizzati dalle amministrazioni locali,possano grazie alla provincia,provare tutta le caratteristiche delle altre vie.

Nel convegno del 3 ottobre l'uscente presidente della provincia(ora riconfermata),vantava con fermezza l'investimento di ben 12 milioni per questa strada,che probabilmente sono stati spesi per riappiccicare con scotch e catrame la suddetta,con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Sempre quel convegno,organizzato per la gente,in orario impossibile per la stessa(le 15 e 30 di un venerdì),è stato presentato il progetto per una nuova strada dell'ingegner Roberto Pinelli,sulla cui bontà del progetto non posso esprimermi,che per quanto abbi presentato delle slide,non ho la competenza tecnica per dire se è fattibile o no;certo che quando ho sentito che il costo complessivo è di 120milioni di euro,ho capito di ritrovarmi di fronte all'ennesimo show tutto fumo e niente arresto.

Ma quando mai spenderebbero una tale cifra per la viabilità montana? Certo poi il convegno è proseguito con interventi di sindaci,assessori regionali,deputati,presidenti della provincia,tutti appartenenti al solito partito,tanto che pareva una riunione del medesimo.

C'è da dire che i sindaci della montagna era d'accordo su tutto sulla nuova viabilità,c'è chi voleva una nuova strada verso Pistoia,chi la voleva verso Bologna,chi ha usato il suo spazio d'intervento per dire cose che non c'entravano nulla e in tutto questo è stato presentato un progetto dal costo di 120 milioni,con 5 tunnel da costruire e che se tutto và bene sarà realizzata in 10 anni,cioè quando probabilmente non servirebbe più perché nel frattempo sarà stata finita di uccidere proprio dalla politica locale.

Ma se con le nostre tasse non riparano neanche le strade che esistano già,cosa ci fanno?e sopratutto cosa vogliono,che ritorni piano piano tutte mulattiere come nei tempi che furono?

Ne riparleremo e chissà che un giorno non sia possibile organizzare veramente il convegno”una strada per il gerundio”per poter parlare veramente e seriamente di viabilità montana,sia di strade importanti come la provinciale 66,che di quelle urbane abbandonate dalle amministrazione locali,ma sempre nei loro pensieri,almeno a parole....




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Distinti saluti
Marco Poli

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