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mercoledì 30 maggio 2018

SPECOLA PAPIRIANA: SERGIO MATTARELLA, UN PRESIDENTE IN CERCA D'AUTORE?

 
Fino a domenica scorsa avremmo scritto che Sergio Mattarella non ha bisogno d'autore.
Un uomo che è stato deputato della Repubblica, Ministro della Difesa, Ministro della Pubblica Istruzione, Giudice della Corte Costituzionale non ha davvero bisogno d'autore.
Come non ha bisogno d'autore il Presidente della Repubblica, carica attualmente coperta da Sergio Mattarella.
Domenica scorsa però abbiamo avuto la conferma che le nostre istituzioni sono state oggetto di una progressiva delegittimazione.
Il sospetto lo nutrivamo da tempo, ma quello che non ci aspettavamo è che la conferma sarebbe arrivata proprio da un uomo delle istituzioni, figlio di Bernardo Mattarella, più volte ministro, e fratello di Piersanti, vittima di Cosa Nostra.

I fatti sono noti: le massime istituzioni dello Stato hanno conosciuto una impasse politica probabilmente senza precedenti.
Nonostante ciò che si può leggere in giro, questa impasse non ha origine su Paolo Savona, che sarebbe stato un degnissimo nome per ricoprire l'incarico di ministro dell'economia - ricordiamo che lo stesso Mattarella ha precisato di non mettere in discussione la preparazione di Savona. Lo stallo politico ha invece origine nella preventiva censura di un ipotizzato punto di programma del nascituro governo; nello specifico si è assunto che questo governo avrebbe posto in essere politiche anti-Europa e anti-Euro, benché nel Contratto di Governo tra le due parti (Lega e Movimento 5 Stelle) non vi sia nessuna conferma né esplicito riferimento a tutto questo.
Come certamente dovrebbe sapere uno studioso della Costituzione, tale potere legislativo - pro o anti Euro - spetta comunque al Parlamento e non alla Presidenza della Repubblica. ‎

Caro Presidente Mattarella, non possiamo tuttavia non riconoscerle l'attenuante di avere suscitato l'impressione di una malcelata fragilità a causa di un oggettivo e, a nostro avviso, pernicioso mutamento della prassi istituzionale.
Un mutamento iniziato molto prima di lei e che lei ha dato la sensazione di subire.‎

In passato abbiamo superato periodi di gravi incertezze, politiche e non solo, in tempi in cui Presidenti della Repubblica e Presidenti del Consiglio erano chiara ed inequivocabile espressione di partiti che raccoglievano il consenso di milioni di italiani.
Ci pare quasi inutile ricordare i nomi di Alcide de Gasperi, Aldo Moro, Amintore Fanfani, Francesco Cossiga.
E non saranno le disavventure giudiziarie patite da Bettino Craxi e Giulio Andreotti a farci dimenticare che grazie a loro, nell'ottobre del 1985, abbiamo capito cosa significa la parola "sovranità", con buona pace di Ronald Reagan e dei nostri onnipotenti alleati di oltreoceano.
Oggi il quadro generale è cambiato: avere l'espresso consenso di milioni di cittadini è una colpa, capace di attirare prontamente la nomea di "populista" .  
Presidenti del Consiglio e Ministri si proclamano "tecnici", termine che dovrebbe garantire una azione di governo tesa a perseguire il bene comune mentre a nostro modesto avviso è etichetta tipica di "Re Travicelli" pronti a piegarsi a logiche sovranazionali. 

Egregio Presidente Mattarella, permetta di rivolgerci direttamente a Lei per assicurarle che non ha bisogno d'autori.
Nei momenti di maggiore tensione si affidi piuttosto ad autorevoli consiglieri, come Valerio Onida, che lei ben conosce.
Ci permetta di citare testualmente le parole dell'ex Presidente della Corte Costituzionale: «L'obiezione del Quirinale alla nomina di Savona non si è fondata su caratteristiche della persona, ma è stata collegata a una linea politica»
Poi Onida aggiunge: «L'indirizzo politico spetta al Governo, che se ha la maggioranza in Parlamento ha diritto di esprimerla. Non c'è propriamente un potere presidenziale di indirizzo politico, mentre il Presidente ha funzioni di coordinamento, di controllo e garanzia».‎

La prossima volta che si sentirà solo ‎  a fronteggiare indebite pressioni dall'estero, si ricordi che, prima di assumere le sue funzioni, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana. 
E la Repubblica Italiana sono coloro che hanno sconfitto il brigatismo rosso ed il terrorismo nero, gli eroi che non cedono alle mafie e noi uomini ordinari che ogni giorno assolviamo i nostri doveri quotidiani.
Eroi e uomini ordinari che sono stati insultati dal Commissario Europeo Günther Oettinger, il tedesco che sta provvedendo alla redazione del bilancio previsionale UE per gli anni 2021-2027.
Un tedesco ai vertici delle istituzioni europee il quale ignora che nella nostra Costituzione il voto, libero e segreto, non può essere limitato dai mercati finanziari.
Appena possibile spieghi al Commissario Oettinger questo concetto fondamentale per ogni ordinamento che possa essere ragionevolmente definito democratico.

Egregio Presidente Mattarella, vogliamo concludere facendole sapere che Lei non è solo: rappresenti al meglio il nostro Paese. 

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SPECOLA PAPIRIANA
Analisi politica Versilia
Castello di Solaio, Pietrasanta (LU)


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