Pensiero di Giuliano Pazzaglini sindaco di Visso comune TERREMOTATO abbandonato dal governo e candidato Lega Marche.
Perchè ho accettato di candidarmi.
1. Evidentemente per ambizione personale. Per me non è il primo motivo ma molti lo penseranno quindi sgombriamo subito il campo da equivoci, è sicuramente così. Ho sempre sostenuto che nella vita bisogna essere ambiziosi. È l'unico modo per raggiungere risultati importanti. Porsi degli obiettivi ambiziosi e perseguirli. Ovviamente senza essere arrivisti, che è ben altra cosa.
2. Il secondo motivo è la convinzione di poter far bene. Non mi è mai piaciuta la polemica. Qualche volta sono stato critico, ultimamente più di qualche volta, ma sempre in modo costruttivo, proponendo soluzioni. Ora potrei avere la possibilità di poter fare quello che chiedevo. Sarebbe stato imperdonabile non provarci. Anche e soprattutto per le persone che rappresento.
3. Il terzo motivo è che per me rappresentare la mia regione sarebbe motivo di orgoglio. Sono convinto di vivere in un paese bellissimo e vorrei tanto fare qualcosa per valorizzarlo.
4. Il quarto motivo è che sono un padre. Ho due figlie che adoro e sento il dovere di creare delle opportunità per loro e per tutti i loro coetanei. Vedo una nazione che tutela sempre di più le eccezioni e sempre di meno la gran parte di persone normali. Mi sono schierato con chi vuole invertire questa tendenza, perché una nazione può essere prospera e accogliente solo se ha fondamenta solide. La politica attuata fino ad ora sta distruggendo queste fondamenta, sul piano economico e morale, portando la fiducia nelle istituzioni al minimo storico.
5. Il quinto motivo è che sono un libero professionista. Una partita IVA, tartassata da fisco, burocrazia e troppi limiti. Lavoro da quando avevo 17 anni. Mi sono diplomato e laureato lavorando. Ho costruito una casa, mantenuto una famiglia e per anni ho girato il mondo grazie al mio lavoro. Ora non ci riuscirei più. Non avrei lo stesso tempo, non avrei gli stessi risultati economici. La nostra repubblica dovrebbe fondarsi su famiglia e lavoro, anziché favorire queste condizioni lo stato ha attuato una politica per cui famiglie e lavoratori (di ogni tipo) hanno pagato il prezzo più alto.
6. Il sesto è che sono un figlio fortunato. Molto fortunato. Perché posso contare ancora sui miei genitori e perché mi hanno cresciuto felice. Nella vita tutti abbiamo subito torti, per invidia, per cattiveria, altri ancora magari perché lo meritavamo (io sicuramente si). Se non sono diventato cattivo per questo è perché i miei genitori mi hanno regalato un'infanzia felice. Una volta ho sentito dire che un bambino infelice non sarà mai un adulto felice. Ritegno sia un preciso dovere di chi governa creare le condizioni affinché la famiglia possa esprimersi al meglio. Perché essa è la base del nostro sistema sociale, su di essa di basa la nostra nazione, grazie ad essa la nostra società potrebbe prosperare. La famiglia oggi non è tutelata. Perché non è tutelato il lavoro, non è tutelata l'istruzione, non è tutelata la sicurezza, non è tutelato il welfare. Non c'è una previdenza adeguata. Per questo mi sono schierato con chi questi valori lo difende
Quanto sopra è tutto riscontrabile nel nostro programma.
Temi come la sicurezza, l'abolizione della fornero, la tutela del lavoro, la riduzione delle tasse, l'assistenza alle famiglie sono tutti finalizzati alla ricerca delle condizioni per raggiungere gli obiettivi che la nostra costituzione fissa come fondamentali. Creare una repubblica basata su famiglia e lavoro. Perché queste sono le istituzioni fondamentali su cui si basa ogni società. Dove l'individuo cresce e si realizza.
Non si tratta di essere contro qualcuno (sono altri che prosperano sulle divisioni).
Si tratta di essere a favore degli Italiani.
Giuliano
Pazzaglini
Nessun commento:
Posta un commento