Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF
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MOLTE LE SCENE GIRATE AL RADIOTELESCOPIO INAF
"Gli Asteroidi" di Germano Maccioni è il film italiano in Concorso al 70esimo Locarno Festival. Un lungometraggio ambientato in parte alla Stazione radioastronomica di Medicina, in provincia di Bologna. In attesa di vederlo sul grande schermo, Simona Righini, tecnologa Inaf, ci racconta un po' di backstage
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INTERVISTA ALLO STORICO ROBERTO LALLI
L'ultimo numero della rivista EpjH è uno speciale dedicato al rinascimento della teoria della gravità. Un risultato, spiega a Media Inaf Roberto Lalli, dovuto anzitutto a fattori sociali ed epistemici. E la recente osservazione delle onde gravitazionali è l'apice di quel processo iniziato negli anni Cinquanta
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ORGANISMO IMMUNE ALLE CATASTROFI COSMICHE
Non un asteroide, non una supernova e nemmeno un lampo di raggi gamma potrebbe stravolgere il pianeta Terra a tal punto da sterminare la specie più forte che la selezione naturale abbia mai prodotto: il tardigrado. La vita nell'universo è inarrestabile?
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VOCI E DOMANDE DELL'ASTROFISICA
I lampi di raggi gamma, nel brevissimo tempo della loro durata, raggiungono luminosità pari a dieci milioni di volte quella della Via Lattea. Grazie alla loro incredibile luminosità, i Grb competono con le sorgenti più lontane osservabili nell'universo
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FRA I COAUTORI ANCHE CLAUDIA MANCUSO DELL'INAF
Quelle a spirale ruotano a una velocità decisamente più elevata di quelle ellittiche. Un nuovo studio, guidato da JingJing Shi della Sissa e pubblicato su ApJ, fa luce sulle ragioni di questa differenza scoprendo che è strettamente legata alla storia della loro formazione
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LO STUDIO SU "SCIENCE"
Benché il ciclo magnetico solare di undici anni presenti alcune diversità rispetto ad altre stelle simili alla nostra, un nuovo studio basato su simulazioni al calcolatore ha dimostrato che la periodicità è per tutte determinata nella stessa maniera dalla frequenza di rotazione e dalla luminosità della stella
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IL 14 E IL 15 LUGLIO ALL'OSSERVATORIO INAF DI ROMA
Per la sua quarta edizione, la due giorni dedicata ai cortometraggi torna ospite dell'Osservatorio astronomico dell'Inaf di Roma, con la partecipazione di decine di opere da tutto il mondo e protagonisti di spicco del panorama cinematografico italiano e internazionale. Ingresso libero
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VENERDÌ 14 LUGLIO E GIOVEDÌ 3 AGOSTO
Teatro, musica e astronomia per i 250 anni della specola patavina. Due gli appuntamenti nel cartellone estivo: lo spettacolo di Andrea Pennacchi "Galileo. Le montagne della luna e altri miracoli" e l'esecuzione della "Grande" di Schubert accompagnata da proiezioni astronomiche
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"GRAN SASSO E SCIENZA", DI STEFANO ARDITO
Il nuovo libro del giornalista Stefano Ardito racconta la storia della scienza italiana e internazionale all'ombra del Gran Sasso d'Italia. Il volume, in italiano e in inglese, descrive in 240 pagine le tappe principali di un percorso che tra natura, fisica e astronomia arriva fino ai nostri giorni. La presentazione lunedì 17 luglio all'Aquila, al Gran Sasso Science Institute
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IL SETTIMO PASSAGGIO RAVVICINATO
Un gruppo di citizen scientist ha lavorato all'elaborazione dei dati ottenuti dalla JunoCam a bordo della sonda della Nasa, alla quale partecipa anche l'Inaf. Le immagini della tempesta anticiclonica gioviana sono le migliori mai ottenute fino a oggi
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INTERVISTA A STEFANO BORGANI
Ieri l'annuncio in conferenza stampa: la sede dell'EuroScience Open Forum 2020 sarà Trieste, che viene così consacrata Capitale europea della scienza. Fra le eccellenze che hanno reso possibile questo risultato, l'Osservatorio astronomico dell'Inaf
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DALLE DIMENSIONI PARAGONABILI A SATURNO
È il più piccolo sole mai scoperto dagli astronomi e quasi sicuramente il più piccolo che una reazione di fusione nucleare possa alimentare. Poco più grande del nostro Saturno si trova a 600 anni luce dalla Terra, si chiama Eblm J0555-57Ab
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SISTEMI BINARI IGNORATI DA KEPLER
Una nuova ricerca teorizza che alcuni esopianeti siano meno densi di quanto precedentemente pensato a causa della presenza di una seconda stella che gioca a nascondino. Ciò implicherebbe la necessità di ricalcolare le dimensioni esatte di molti degli esopianeti scoperti da Kepler
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