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giovedì 12 febbraio 2015

CASO DI PISTOIA: IL BUSINESS DELL'AFFIDAMENTO MINORILE ?? di Marco Poli. Post 1000


Il recente caso,avvenuto a Pistoia,di Stefano Barli e Catiuscia che hanno passato due giorni e una notte sul Battistero per protestare sull'affidamento dei figli,dà lo spunto per riflettere sul fenomeno.

Un inchiesta del 2013 evidenzia dei numeri quantomeno anomali, specie se raffrontati con altri paesi europei.Sono 39mila minori italiani contro gli 8mila in Germania e i 7700 in Francia,dove il numero degli abitanti è più elevato.

I motivi per togliere i minori ai genitori sono:abusi sessuali,separazioni violente, indigenza. Ma se la “vera” ragione fosse un’altra? E cioè che comuni e aziende sanitarie locali pagano per ciascun minorenne affidato a una comunità educativa una retta minima giornaliera di 150 euro (ma spesso si arriva a superare i 400). E se fosse un colossale business della sofferenza minorile,basato su perizie addomesticate?certo con numeri così troppo elevati rispetto ad altri paesi il dubbio nasce; esaminando il caso di Barli,in cui dopo varie perizie di dottori la restituzione dei figlioli era bloccata unicamente dall'assistente sociale,e volendo credere alla versione”cattiva”,facciamo due conti:partendo con il minimo(150€ al giorno) si ottiene che per i due bimbi l'istituto che li ha in affido prende(150x30x2)9000€ mensili,ora se veramente l'unico motivo per cui gli sono stati tolti fosse l'indigenza,sarebbe sicuramente meglio dare un 2000€ ai genitori lasciandogli i figli,oltre a garantire veramente il bene di questi risparmieremmo pure dei soldi.

Certo non tutti i casi saranno per questo motivo,ma mi ripeto la cifra così alta di minori tolti alla famiglie fa sorgere il dubbio,perchè abbiamo un percentuale così alta di pessimi genitori in Italia o c'è qualchecos'altro.

Tra l'altro(sempre secondo i dati dell'inchiesta del 2013)scopriamo che in Italia dei 39mila minori fuori famiglia,meno di 15mila vivono in comunità educative (tra loro 1626 sono bambini al di sotto dei sei anni), quindi oltre la metà dei minori finisce nelle comunità educative, strutture che non differiscono molto dagli istituti chiusi per legge a partire dal 2006. L’unica variante è il numero: le comunità educative possono ospitare non più di 12 bambini per volta, ma questi vengono comunque affidati alle cure di figure professionali, gli educatori.

Molto diverso è invece garantire al minore l’inserimento temporaneo in una famiglia affidataria o in una Casa Famiglia, gestita da una coppia sposata, che può accogliere fino al massimo di sei bambini e che offre

un affetto, un accudimento e due figure di riferimento genitoriali. I bambini, infatti, hanno bisogno di accoglienza, non di assistenza.

Questo consentirebbe anche un significativo risparmio per lo Stato, visto che il costo di un minore in affido è circa 6 volte inferiore rispetto alla soluzione della Comunità.

Stando ai dati del ministero delle Politiche sociali i minori ospitati nelle comunità costano circa sei volte di più di quelli in affido familiare: 79 euro al giorno contro 13 euro.

Chiudere le comunità, con una politica di forte incentivazione dell’affido, rappresenterebbe dunque un risparmio di soldi pubblici. Oltre che un radicale miglioramento delle condizioni di accoglienza dei bambini.

La Federcontribuenti denuncia un fenomeno inquietante:un sottobosco, storie di ordinaria follia. Decine di forum, aperti dai familiari coinvolti nella sottrazione di minori, foto pubblicate, atti, sentenze, documenti su carta intestata e timbri di questo o quell’ufficio. Le foto ritraggono i bambini tolti alle famiglie. Sono tutti piccoli, belli, bellissimi. Le storie sono tutte ben documentate e scritte in perfetto italiano. Sembra essere in presenza di un mondo sommerso legato ai minori con la compiacenza di tribunali, uffici comunali, istituti per famiglia.Un capitolo a parte le case famiglia per madri sole con bambini: alcune di queste madri denunciano di essere state costrette, con vessazioni, ad abbandonare i propri figli. Quanti bambini figli di madri sole e senza reddito vengono dati in affido ad altre famiglie? E quanti di questi affidi temporanei diventano poi delle adozioni definitive? È vero che agli aspiranti genitori vien detto che che l’affido è una scorciatoia, in quanto sono gli stessi operatori a dire loro che per alcuni bambini si sa già che sarà un affido sine die? Quanto ci

sarà di vero in queste storie? Non lo so, ma nessuno indaga nè si pone queste domande.

Dietro l’agire di certi tribunali dei minori può esserci connivenza con servizi sociali e case famiglia per le adozioni illegali?

Continuo a ripeterlo,non lo so e potrebbe essere tutta una teoria complottistica e mi auguro vivamente che sia così,certo da parte mia continuo a tenere gli occhi aperti e sono convinto che la faccenda meriterebbe di essere approfondita.


Distinti saluti
Marco Poli
 
1000° POST DI CAPITAN FUTURO !!!!!!
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