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giovedì 12 febbraio 2015

PICCOLI AEROPORTI CRESCONO: guerre e affari delle logge Toscane. Di: Francesco Fedi .

Prato-
Come ci ricorda Daniele Martini sul Il Fatto Quotidiano del 2 settembre 2010, ai tempi dell’esplosione dello scandalo della “P3” e delle cricche del coordinatore Pdl Denis Verdini “ … A causa della P3 è scoppiata la più aspra guerra massonica d’Italia. Un conflitto di cui all’esterno non trapela nulla di ufficiale, ovviamente, ma che è in pieno svolgimento. Un corpo a corpo in cui i 22 mila massoni del Grande Oriente d’Italia si scannano come fratelli coltelli, e il cui esito, come si dice in questi casi, appare tutt’altro che scontato. La guerra si combatte soprattutto in Toscana, la patria della massoneria italiana, in particolare a Siena, culla delle logge, e nelle campagne circostanti. In città si guerreggia intorno a piazza Salimbeni e alla sede del Monte dei Paschi, … …Nelle campagne, invece, il teatro dello scontro è Ampugnano, frazione del comune di Sovicille, dove un pezzo della Siena che conta, dal Monte al comune, vorrebbe trasformare un aeroporto in miniatura in una grande struttura internazionale, come Pisa e Firenze. Un progetto molto contestato a livello locale. Lo scontro coinvolge in pieno il Gran Maestro, Gustavo Raffi, e i partiti, il Pd e il Pdl. Raffi è legato a Siena da mille fili, a
cominciare dalle consulenze e dagli incarichi professionali ottenuti con il suo studio legale di Ravenna dal Monte dei Paschi fin dai tempi in cui direttore generale era Vincenzo De Bustis, ex banchiere di riferimento di Massimo D’Alema, indicato come uno degli esponenti più alti in grado della massoneria, gruppo degli Illuminati…. ….Gli contestano di tutto a Raffi: un rapporto personalistico con le istituzioni e il potere, a cominciare da quello bancario del Monte, poi le strizzate d’occhio a una parte del Pd nonostante meno di un quarto dei fratelli sia orientato a sinistra, ma soprattutto non gli perdonano la vischiosa contiguità con la cricca P3 e la deficitaria gestione finanziaria del Grande Oriente causata in particolare da una serie di operazioni immobiliari per l’acquisto di sedi lussuose e di prestigio attraverso la società Urbs. … … snodo importante della massoneria italiana questa Urbs. Responsabile è il fiorentino Enzo Viani, una sorta di tesoriere del Grande Oriente, ex dipendente del Monte dei Paschi in pensione, un conservatore di ferro, ma disinvolto, tanto da essere fan dell’ex comunista Graziano Cioni contro il cattolico Matteo Renzi alle primarie Pd per il sindaco di Firenze. Viani a suo tempo fu nominato presidente dell’aeroporto di Ampugnano dallo stesso Pd senese e dal Monte dei Paschi guidato da Giuseppe Mussari, un avvocato che da qualche mese è anche presidente dei banchieri italiani (Abi). Entrambi, Viani e Mussari, sono stati raggiunti da un avviso di garanzia “ (allora, nel 2010) “… con altre 14 persone proprio per la faccenda dei progetti di ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano. Il Pd e il Pdl, avversari senza quartiere sulla carta, in Toscana grazie proprio al collante massonico in diversi casi appaiono più vicini che lontani, dando quasi l’impressione di recitare un gioco delle parti. … … Luigi Berlinguer, ex rettore dell’Università di Siena, ex ministro della Scuola con il centrosinistra, presidente della commissione dei garanti Pd, da sempre considerato all’interno del suo partito molto attento verso la massoneria, anche se lui querela chi osa parlare di affiliazione, non si è dichiarato contrario alla doppia iscrizione in due interviste, ad Affari Italiani e all’Unità, arrivando in un caso ad equiparare la massoneria all’Opus Dei. Il figlio di Berlinguer, Aldo, era consigliere d’amministrazione dell’aeroporto senese quando presidente era Viani….. … “

Dunque, Siena centro del mondo massone toscano e non solo. Un mondo massone appassionato di aeroporti. Di piccoli aeroporti da ampliare, perché “ampliare” significa “cementificare”. Significa che la campagna, i terreni agricoli, si trasformano in edificabili. Significa che, con una semplice delibera, un atto amministrativo che, per quanto complesso, rimane un “pezzo di carta”, quello che prima valeva 1, dopo varrà forse anche “100”: un investimento che vale il 10.000%!!!!

Improvvisamente però il gioco di Ampugnano si rompe: è una “rivolta” popolare, quella del comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano, dapprima per ragioni motivate da probleamatiche ambientali, poi però finite per coinvolgere la compagine societaria. Le indagini su Ampugnano vennero avviate nel 2009, dopo che, nel 2007, entrò nella società dell’aeroporto il fondo Galaxi con programmi di espansione tali, con l’ipotesi che quel procedimento sia stato pilotato, conclusasi con il rinvio a giudizio tutti gli “attori” di quell’operazione.

Primo rinvio a giudizio arriva nell’aprile del 2013: ad essere interessati ci sono l’ex presidente di Banca Monte dei Paschi Giuseppe Mussari, accusato di falso ideologico in concorso e turbativa d’asta. Stessa sorte per Viani, Biscardi e Rizzi, rinviati a giudizio anche per il reato di divulgazione di notizie riservate relative al bando di gara.

In ogni caso, il sistema, che evidentemente non si sentiva più sufficinetmente garantito, si era dovuto concentarre su nuovi equilibri. Oppure è segno che gli equlibri sono cambiati.

Forse è per questo che è interessante però l’accostamento Berlingueriano Massoneria/Opus Dei, perché quest’ultimo ci porta alla figura Marco Carrai, il «Gianni Letta di Renzi», ovvero quello che a Renzi prestava l’appartamento in centro a Firenze, evitandogli lo scomodo di rientrare a casa, a Pontassieve, la sera. Dalla campagna senese, il centro degli affari si sposta infatti alla città di Firenze.

Renzi Matteo è figlio di Tiziano Renzi, ex consigliere comunale della Margherita, da qualcuno definito «gran signore della Massoneria in Toscana», riguardo al feudo del Valdarno. Tornando invece a Verdini, per lui Repubblica ha parlato di «lunga militanza massonica», confermata anche dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi. Lo stesso Raffi che rivelò l’esistenza, nel Pd, di almeno 4 mila affiliati «su quasi 21 mila iscritti in 744 logge, il 50% dei quali concentrati in Toscana, Calabria, Piemonte, Sicilia, Lazio e Lombardia, con la maggiore densità assoluta a Livorno e Firenze». Tra Tiziano Renzi e Denis Verdini sembra esserci un legame: secondo alcuni giornali tra cui Rinascita, il legame è la ditta Baldassini-Tognozzi-Pontello, la famosa Btp dell’imprenditore Riccardo Fusi della cosiddetta inchiesta P3. «Il padre di Renzi», scrive Rinascita, «controlla dagli Anni 90 la distribuzione dei giornali e della pubblicità in Toscana; fa affari con la Baldassini-Tognozzi che si occupa di finanziaria, edilizia e gode degli appalti della Regione»

Da ricordare che tra il 2010 e il 2011, BTP era un’azienda in forte crisi: nell’agosto 2011 è ammessa al concordato preventivo, e nel gennaio 2014 è assorbita dalla società Fenice Holding spa. Questo però, ad oggi, è forse solo un dettaglio. Ripeto: questo ad oggi è solo un dettaglio.

Molto più interesante è invece notare che, proprio dal 2010, c’è un altro personaggio che guarda a Firenze e al suo aeroporto con ampie vedute: l Pisano Enrico Rossi, noto per i nefasti dell’A.S.L. di Massa e in quell’anno eletto Presidente della Regione Toscano. Enrico Rossi è eletto e, accantonata l’ipotesi dell’ampliamento di Ampugnano, e si comincia a parlare con sempre più insistenza di ampliare lo scalo fiorentino.

Rossi, però tiene a marcare delle differenze rispetto a Berlinguer e, in un’intervista a Sette del Corriere della Sera, sempre nel 2010, rispondendo a una domanda sulla doppia affiliazione Pd-massoneria è stato lapidario: “Appartengo alla nobile razza di chi considera l’iscrizione alla massoneria prima di tutto volgare”.

Rossi ha ragione: l’iscrizione alla massoneria è soprattutto una questione di volgarità.

Non sappiamo invece cosa ne pensi Renzi, o l’Opus Dei.

Abbiamo invece una certezza: il Consiglio Regionale ha votato la variante al PIT per sdoganare definitivamente l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola ed essere felici, o meno, non è solo questione di volgarità.

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