Il Sen. Andrea Marcucci preannuncia interrogazioni parlamentari sul progetto KME senza nemmeno aver visto i risultati delle verifiche in corso presso le istituzioni preposte. Il Sindaco di Barga, Marco Bonini, ci chiede, dopo mesi di sceneggiate, un confronto tecnico. Atteggiamenti di una politica, altrove paladina dello sviluppo sostenibile con dati verificabili e scelte razionali, che in Valle del Serchio cavalca strumentalmente logiche "Nimby" (non nel mio cortile) forse per interessi elettoralistici o personali.
Infatti questa politica:
Non segue le regole. Cerca di superare procedure e normative obbligatorie con proclami pieni di luoghi comuni. Non si fida delle verifiche, sia eseguite sia da effettuare, delle istituzioni competenti, invocando interventi di altre "professionalità a livello nazionale competenti nel settore ambientale e giuridico amministrativo" solo per "la ricerca di tutte le normative per rendere il progetto (….) irrealizzabile". Chiede l'intervento del MISE facendo finta di dimenticarsi che si è già pronunciato favorevolmente.
Vuole rinviare per non fare Riconosce la necessità di ridurre i costi energetici, ma chiede di farlo altrimenti. L'azienda ha spiegato in modo chiaro i motivi per i quali è giunta alla soluzione proposta. Ci sono modi altrettanto validi? Che vengano presentati, nelle forme dovute come fatto da KME, alla istituzione competente. Per ora c'è stato, come al solito, solo il benaltrismo, ottima ricetta per bloccare qualunque scelta di sviluppo e perpetuare l'immobilismo.
Non è ambientalista arriva addirittura a chiedere di non presentare in Regione, per le doverose verifiche, un progetto di riduzione dell'impatto ambientale con incremento di produzione e occupazione.
Non supporta sviluppo e occupazione dice (in modo palesemente ipocrita) di voler sostenere il piano di rilancio dell'azienda per aumentarne la produzione, ma rifiuta a priori un progetto che ha come obiettivo la riduzione delle emissioni (effettive!) a parità di produzione metallurgica. Purtroppo si esprime per slogan e sentito dire, ma la contraddizione è evidente. La realtà è che a questa politica il consolidamento e lo sviluppo della fabbrica non interessano affatto.
Ufficio stampa KME
Fornaci di Barga, 15/11/2018
Infatti questa politica:
Non segue le regole. Cerca di superare procedure e normative obbligatorie con proclami pieni di luoghi comuni. Non si fida delle verifiche, sia eseguite sia da effettuare, delle istituzioni competenti, invocando interventi di altre "professionalità a livello nazionale competenti nel settore ambientale e giuridico amministrativo" solo per "la ricerca di tutte le normative per rendere il progetto (….) irrealizzabile". Chiede l'intervento del MISE facendo finta di dimenticarsi che si è già pronunciato favorevolmente.
Vuole rinviare per non fare Riconosce la necessità di ridurre i costi energetici, ma chiede di farlo altrimenti. L'azienda ha spiegato in modo chiaro i motivi per i quali è giunta alla soluzione proposta. Ci sono modi altrettanto validi? Che vengano presentati, nelle forme dovute come fatto da KME, alla istituzione competente. Per ora c'è stato, come al solito, solo il benaltrismo, ottima ricetta per bloccare qualunque scelta di sviluppo e perpetuare l'immobilismo.
Non è ambientalista arriva addirittura a chiedere di non presentare in Regione, per le doverose verifiche, un progetto di riduzione dell'impatto ambientale con incremento di produzione e occupazione.
Non supporta sviluppo e occupazione dice (in modo palesemente ipocrita) di voler sostenere il piano di rilancio dell'azienda per aumentarne la produzione, ma rifiuta a priori un progetto che ha come obiettivo la riduzione delle emissioni (effettive!) a parità di produzione metallurgica. Purtroppo si esprime per slogan e sentito dire, ma la contraddizione è evidente. La realtà è che a questa politica il consolidamento e lo sviluppo della fabbrica non interessano affatto.
Ufficio stampa KME
Fornaci di Barga, 15/11/2018
Nessun commento:
Posta un commento