A PROPOSITO DI FUSIONE IN MONTAGNA
26 ottobre 2014 alle ore 21.43
In questi giorni la montagna è scossa dalla”sindrome da fusione” scatenata dall'annucio del duo Braccesi-Danti,di voler dare atto ad un referendum per voler unire i due comuni di cui sono sindaci. La cosa che fa più ridere è che il resto dei sindaci della montagna e gli stessi appartenenti al Partito Democristiano di Braccesi l'hanno saputo attraverso i giornali,dimostrando così quanto sono uniti;ora non che per il loro interesse non abbiano fatto la mossa più furba,in quanto se avessero iniziato il tutto pubblicamente,probabilmente il loro stesso partito li avrebbe frenati,solo che il tutto è di una scorrettezza mostruosa,sopratutto visto che fino a pochi giorni prima ragionavano tranquillamente,nell' unione dei comuni,il tutto a mio giudizio è inutile dirlo mi sa di mossa tesa a voler rimanere staccati dal resto della montagna e a risolvere i problemi economici in cui versa il comune di Cutigliano. Bisogna anche dire,anche se attenzione non giustifico il comportamento, che c'è del vero quando il Danti,parla dell'amministrazione sanmarcellina,che nell'unione si è sgangiata dal servizio dal servizio dei vigili e non è voluta entrare nella scuola,perchè se è vero che il comune guidato dalla Cormio,non è tenuto per legge ad entrarci,bisogna dire che almeno secondo me è moralmente scorretto entrarci se conveniente,cioè nel momento in cui decidi di annetterti,lo devi fare totalmente,non se ne hai un vantaggio si,altrimenti no;io stesso in dei consigli comunali ho sentito chiedere al primo cittadino se conveniva per quel servizio usare l'unione,sennò in questo caso ha ragione il comune di Cutigliano ad arrabbiarsi quando un servizio,svolto nell'unione,gli costa di più di quanto lo gestiva singolarmente e non puole fare il”giochetto”che fa San marcello. Così si ha la paradossale situazione che il comune”più forte”possa gravare sui comuni”più deboli”senza dare un reale contributo. Devo dire poi che l'unione è nata da 18 mesi,ma nell'anno in cui la presidenza era affidata al primo cittadino di San Marcello,non è stato fatto praticamente nulla(tra un po' manco si sapeva che c'era),a differenza di quanto fatto da Marmo,che nel bene o nel male si è subito impegnato e di sicuro non meritava un trattamento simile;questo per dire che neanche anche io vorrei fondermi con San Marcello,anzi visto che ci abito vorrei scindermi! Fà anche sorridere Sabrina Innocenti(segretaria partito Pd San Marcello,consigliera comunale San Marcello e consigliera provinciale Pistoia) quando dice:”Già da alcuni anni il Partito Democratico ha lanciato il progetto di un Comune unico da realizzarsi attraverso la fusione di quattro Comuni della montagna pistoiese (Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello P.se).”perchè bisognerebbe chiederle:”ma di quale PD parla?”perchè sulla montagna pistoiese ci sono almeno tre posizioni diverse sul comune unico a secondo di quale comitato locale si consulta (SI/NO/SI MA PRIMA L'UNIONE). Senza contare che già un anno fa si era arrivati ad un passo dal referendum e in quell'occasione saltò il tutto per via di San Marcello,quindi non mi pare che si sia tanto nella posizione di criticare gli altri. Trova anche buffo che ci si scordi nelle varie aree di discussione(giornali, web,social)che ci si scordi del quinto comunedell'unione :Sambuca Pistoiese,perchè viene escluso sistematicamente in un progetto di fusione? Qualcuno dice che è stata una mossa per accellerare sulla fusione e potrebbe anche essere,certo è che comunque permette di valutare i politici che ci stanno intorno. Io sono per la fusione,soppesando i pro e i contro,di cui lo svantaggio maggiore è che avrebbe un territorio piuttosto vasto da amministrare; comunque se davvero si volesse dare atto al comune unico,bisognerebbe che venissero organizzate delle serate apposite,per spiegare i vantaggi e gli svantaggi alla popolazione,dove c'è parecchia confusione in merito alla questione,e non ci dovrebbero i vecchi tromboni della politica,che ormai la gente guardano come il male della montagna. Sono curioso di vedere l'evolversi della vicenda,che speriamo non si risolva nel solito nulla di fatto a cui siamo tutti abituati.
Marco Poli.
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