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domenica 5 ottobre 2014

Volontariato o... manovalanza a costo zero?

Da quanto si apprende, in recenti comunicati apparsi su giornali, il decreto "Sblocca Italia" prevederà sgravi fiscali, tradotto riduzione delle tasse, a cittadini che di loro spontanea volontà si adopereranno in azioni di volontariato utili per la comunità, quali ad esempio pulizia e manutenzione del territorio, così come per le associazioni che operano in tali settori.(1)

Dopo questa breve e doverosa premessa intuisco che si sta realizzando, una parte, di quella che sarà la riforma, annunciata dal Governo, del così detto terzo settore: "Il terzo settore è quel complesso di istituzioni che all'interno del sistema economico si collocano tra lo Stato e il mercato, ma non sono riconducibili né all'uno né all'altro; sono cioè soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, ONLUS, ecc.)." Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mettendo bene in chiaro che, da volontario in campo sanitario quale sono, non ho niente contro questa attività, l'osservazione che posso fare è che il terzo settore si sta traducendo sempre più in manovalanza a costo zero per le istituzioni. Già presente da molti anni nel settore sanità, si sta allargando a macchia d'olio in ogni campo fino ad arrivare alla cura del territorio appena annunciata. Enti pubblici quali unioni dei comuni o ex comunità montane, consorsi di bonifica, i cui compiti sarebbero la manutenzione ambientale e per i quali i cittadini già sborsano onerose tasse, in realtà, cosa fanno? Ogni anno da autunno fino alla successiva primavera abbiamo il chiaro esempio che sono "carrozzoni" creati solo per le poltrone. A questo punto potremmo iniziare a sperare ad una loro soppressione, che già di per se sarebbe un grande sgravio fiscale per i cittadini e dare le loro mansioni ad associazioni di volontariato e se proprio i volontari dovessero mancare, ahimè in ogni associazione di ciò che se ne dica c'è sempre carenza e visto che nel nostro territorio ospitiamo persone che ricevono senza, al momento, dare niente in cambio, il reclutamento è fatto, una sorta di Servizio Civile come già i nostri ragazzi fanno da anni.

Ritornando alla defiscalizzazione per associazioni che decideranno di adoperarsi per la comunità, è notizia di pochi giorni, in tutta la Toscana sono presenti realtà che stanno attraversando momenti bui in attesa di rimborsi e aiuti promessi da enti ed istituzioni ma che al momento tardano ad arrivare, mettendo così in difficoltà l'intero sistema di soccorso 118.(2)

Se proprio vogliamo parlare di defiscalizzazione cerchiamo di mettere in campo una politica che miri a questo e come obiettivo abbia la riduzione di stipendi di parassiti sociali, compresi tutti i loro privilegi, soppressioni di enti e riduzione di inutile personale pubblico il cui stipendio è a carico dei cittadini italiani. Già questo potrebbe essere un grande sgravio fiscale e che si meriterebbe veramente il nome di SBLOCCA ITALIA!!!
 
 






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