COMPETENZE:
Scopo della BCE :
Scopo principale della Banca centrale europea è quello di mantenere sotto controllo l'andamento dei prezzi mantenendo il potere d'acquisto nell'area dell'euro. La BCE esercita, infatti, il controllo dell'inflazione nell'"area dell'euro" badando a contenere, tramite opportune politiche monetarie (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve), il tasso di inflazione di medio periodo a un livello inferiore (ma tuttavia prossimo) al 2%.
Un ruolo analogo di contenimento dell'inflazione è svolto in America dalla Federal Reserve; quest'ultima però, a differenza della Bce, deve contemporaneamente perseguire l'obiettivo politico del pieno impiego .
CRITICHE:
La BCE viene criticata, principalmente, sotto due aspetti: quello dell'indipendenza e quello della politica dei tassi; oltre a tali due aspetti principali ulteriori critiche sono rivolte alla BCE con riguardo al linguaggio adottato dalla banca sul proprio sito istituzionale: un tipo di linguaggio che non rispecchierebbe quello degli stati membri di modo tale che la maggior parte della popolazione che utilizza l'euro non può avere accesso in maniera facilmente comprensibile alle informazioni riguardanti l'utilizzo quotidiano della propria valuta, ovvero può avere un accesso molto limitato a informazioni di poca utilità.
> Il primo aspetto per il quale la BCE viene criticata è l'assoluta indipendenza dell'istituzione: la BCE è, infatti, nata come una banca centrale, pensata per operare in maniera indipendente dalla politica; sebbene i suoi poteri e obiettivi derivino da decisioni politiche dell'Unione europea e dei paesi membri della stessa, le decisioni su come tali poteri debbano essere utilizzati e sul come raggiungere gli obiettivi prefissati sono state, infatti, direttamente delegate alla BCE stessa.
Alcuni ritengono non democratica tale indipendenza decisionale e criticano, di conseguenza, il processo decisionale e gli obiettivi della BCE, asserendo sia che gli obiettivi economici della BCE sono troppo lontani da quelli dei cittadini dell'Unione sia che la politica monetaria della banca è troppo impermeabile a eventuali critiche, anche quando queste dovessero riguardare l'influenza di tale politica della BCE su aspetti fondamentali quali il rispetto dei diritti umani e l'ambiente.
La BCE, inoltre, non pubblica (né sollecita) alcun commento alle proprie decisioni: a seguito della pubblicazione delle proprie decisioni le pagine web della banca non permettono, infatti, l'inserimento di commenti alle stesse da parte dei cittadini; da parte dei critici si ritiene, inoltre, che i dettagli relativi alle riunioni degli organi decisionali della banca non siano pubblicati per non dar conto delle fratture e dei differenti punti di vista emersi, pur se esistenti.
Come conseguenza di ciò si sottolinea come i cittadini dell'Unione europea possano influenzare le decisioni della BCE solo in maniera del tutto indiretta tramite il processo elettorale in ciascuno degli stati membri: anche così, però, l'influenza sulla concreta politica operativa della BCE, esercitabile dai cittadini europei, è di rilevanza assai modesta. Di fatto la BCE è totalmente indipendente nell’esercizio delle sue funzioni e non può, al pari delle banche centrali nazionali del SEBC e dei membri dei rispettivi organi decisionali, sollecitare o accettare istruzioni da organismi esterni. Le istituzioni dell’UE e i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio evitando di influenzare la BCE o le banche centrali nazionali.
Di contro è pur vero che la BCE rimane responsabile delle proprie decisioni sia nei confronti del Parlamento europeo che del Consiglio dei ministri: come già indicato le nomine del presidente, del vicepresidente e degli altri membri del Comitato esecutivo della BCE devono infatti essere approvate da consiglio e parlamento prima di diventare effettive e, inoltre, la BCE deve presentare una relazione annuale del proprio operato di fronte al parlamento riunito in seduta plenaria mentre, sia il proprio presidente sia i membri del Comitato esecutivo, partecipano alle riunioni (che sono almeno quattro all'anno) del "Comitato parlamentare per gli affari monetari".
Inoltre è da aggiungere che l'orientamento generale degli economisti è a favore dell'indipendenza dell'istituto di emissione centrale, ritenendola una caratteristica fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo primario della Politica monetaria: la stabilità dei prezzi. È stato storicamente accertato che i paesi caratterizzati da elevata inflazione erano quelli i cui organi politici erano intervenuti in maniera eccessiva nel processo di creazione della moneta .
> La seconda e' che i critici affermano che gli obiettivi fissati e perseguiti dalla BCE siano inappropriati. Essi sostengono che la BCE fisserebbe i tassi d'interesse con il solo obiettivo di controllare l'inflazione senza prenderne in considerazione altri, quali il raggiungimento del tasso di disoccupazione naturale o frizionale o la stabilità dei tassi di cambio. Per essi, il tasso di inflazione sarebbe un obiettivo troppo limitato in relazione alle reali necessità dell'economia.
Coloro che sono a favore, invece, dichiarano che la Banca centrale ha fissato l'unico obiettivo che può essere ragionevolmente raggiunto con gli strumenti che le sono stati affidati: la stabilità dei prezzi. L'obiettivo del pieno impiego deve essere raggiunto attraverso altri strumenti che appartengono al campo della politica fiscale. La stabilità del cambio, invece, avrebbe bisogno di un intervento comune di governi e di Banca centrale e porrebbe dei rischi per il rispetto dell'obiettivo primario. Per tale motivo la Banca centrale si è limitata ad applicare questo obiettivo nei confronti dei paesi che hanno interesse a entrare nell'Euro e che appartengono allo SME 2.
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