"Il "CASO-PRATO", tra attività illecite e "LIQUIDITA' di ritorno"" di Francesco Fedi
Lunedì 13 Luglio 2015. Un'altra calda settimana di luglio ricomincia e, nonostante il caldo, ricomincia anche la mia ossessiva attività dei denuncia sul "CASO-PRATO" e su come questo sia il prodotto dell'esistenza di un'attività delle mafie cinesi che , sul nostro territorio, operano in modo sostanzialmente indisturbato.
Ne parlo da altre un anno e in questo tempo non ho fatto altro che commentare fatti di cronaca, secondo chiavi di lettura che una stampa sottoposta alla "censura-patronale" non può ovviamente fare (..questo è il bello dei blog: spazio illimitato e censure ZERO...).
Voglio dunque fare un passo indietro , alla mattinata di venerdì scorso ed alla rissa a colpi di machete che alcuni soggetti di nazionalità cinese, per motivi legati all'esercizio della prostituzione, hanno pensato di organizzare in centro, per ravvivare un po' il clima sonnolento di metà mattinata.
Il circo di strada è andato in scena nella zona fra via Garibaldi, via Tintori, via Verdi e piazza Mercatale, e a un certo punto in una colluttazione fra due prostitute cinesi tra calci, urla e sputi, in cui una delle donne è finita a terra. Alcuni testimoni, hanno poi affermato anche di aver visto un terzo cinese, un uomo sulla quarantina, appunto armato di pistola e di machete.
Tutto è durato pochi minuti e all'arrivo dei carabinieri, la rissa era terminata e l'uomo passeggiava tranquillamente in via Pugliesi, all'angolo con via Garibaldi, parlando al cellulare. Perquisito, non aveva indosso armi di alcun tipo, . così è stato identificato, ma non denunciato visto che, come c'era da aspettarsi, le due donne coinvolte non hanno ammesso nulla….
La sostanza è che SERVE IL MORTO, O ALMENO UN FERITO, poi se succederà che la prossima volta si sparerà e si accopperà un passante, pazienza: sono cosa che capitano, e se se ne stava a casa, non gli succedeva.
Il bello è che da tempo i residenti di Piazza Marcatale hanno le idee chiare. Da tempo si sa chi controlla chi., tra magnaccia e metresse. In particolare una, una tizia di media altezza, mora, sui 45-50 anni, detta "LA PANTERA" e che spesso va in giro insieme a un altro tizio, anche lui cinese, su per giù della stessa età di lei, controllando il territorio e i vari appartamenti. Tutto secondo una gestione efficiente, pianificata, silente. Un'organizzazione che funziona come un orologio svizzero, tant'è è vero che la rissa di venerdì è stata proprio un fulmine a ciel sereno.
I militari dell'arma avrebbero dovuto fare di più?... Per cortesia, non scherziamo!... Come avrebbero potuto?..
Qui c'è un pesce che puzza dalla testa, ossia da quella politica che non mette la Procura della Repubblica di Prato, in condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro e magari anche con degli indirizzi precisi, strumenti e dotazioni adeguate
Così in tutto questa scarsità e inadeguatezza succede che non solo accadono risse con machete e pistole in pieno giorno, ma anche che il "mostrare la pistola" diventi un gesto di sfida anche quando ci si trova ad essere sottoposti ad un controllo. Mi riferisco al fatto accaduto lo scorso 7 Luglio durante il sequestro di una confezione cinese in via Strozzi, dove il marito della titolare cinese della ditta ha minacciato gli ispettori della Asl intervenuti, estraendo una pistola da un cassetto e riponendola su una scrivania davanti ai loro occhi, con intento intimidatorio. Intervenuta una volante della Polizia sul posto, la pistola si è rivelata poi un giocattolo, fedele riproduzione di un'originale, a è stata comunque sequestrata e il cinese denunciato per minaccia aggravata.
Qualcuno penserà che questo signore sia un autentico coglione, uno che non ha saputo avere sangue freddo, lasciando che gli incaricati eseguissero il sequestro, visto anche che è a tutti noto che, giusto il tempo di trovarsi un prestanome nelle vasta cerchia di parenti, amici e collaboratori, fare quelle poche scartoffie che ci sono da fare tra commercialista e notaio, che lui e la moglie, la stessa attività la potevano riprendere, magari e prendendosi in affitto un altro capannone anche a breve distanza, da quello.
Allora perché questa coglionata, beccandosi una denuncia che forse avrà anche un processo per direttissima?.. In realtà non è stata una coglionata, ma un ottimo investimento, perché il più demente degli avvocati in circolazione, di fronte ad un fatto come quello che si è conclamato di fronte a degli agenti di polizia, non potrà far altro che consigliare di uscirne velocemente con un patteggiamento ed ottenendo così' una riduzione della pena fino ad un terzo e con tanto che, per quel tipo di reato già esigua, e pari a un anno di reclusione. Reclusione che forse, se il nostro amico cinese con la passione per le pistole giocattolo, risulterà essere anche incensurato, non farà neanche mai.
Dunque il pistolero di Via Strozzi, almeno per ora, la galera non la vedrà proprio e forse il provvedimento di dissequestro della ditta della moglie, arriverà molto prima che si sia conclusa la vicenda giudiziaria della sua bravata… In compenso però, si sarà capito che lui è uno che voglia di scherzare ne ha poca e che d'ora in avanti, davanti al portone della sua ditta, della moglie e di eventuali prestanomi, sarà meglio tirare di lungo…
D'altra parte, nei panni di un ispettore ASL con reddito annuo tra i 15.000 e i 20.000 Euro netti al mese, rischiereste di prendervi una pistolettata al solo scopo di essere celebrato come eroe nazionale, di una nazione che non sa neanche tutelarvi a dovere nell'esercizio delle vostre funzioni?...
Non giustifichiamo il pensiero, perché questa nazione va avanti solo grazie ai propri eroi, ma comprendiamolo come un qualcosa di puramente umano…
Viene poi una domanda: perché tutto questo viene reso possibile e di fatto tollerato?.. Perché non c'è una politica che parla di questi fatti che riguardano la comunità cinese con i toni che questi meriterebbero? … Nota a margine: qualcuno ha per caso sentito qualche dichiarazione di Sindaco, Assessore o altro esponente politico di maggioranza, che abbia commentato almeno uno di questi fatti?...
In proposito, anche pensando alle vicende greche di questi giorni, una persona i ha fatto notare una cosa a cui non avevo pensato: LA LIQUIDITA'.
Dei 120 – 130 Miliardi di Euro di evasione fiscale annua stimata, sembra che oltre un miliardo sia da imputare all'attività delle Comunità Cinese nell'area Pratese. Così Prato, che con i suoi 200.000 abitanti circa, rappresenta 0,33 % circa della popolazione italiana, produce circa l'1% dell'evasione fiscale prodotta sul territorio nazionale. Vale a dire che, a grandi linee (tanto per intendersi) se in tutte le provincie d'Italia si avesse un simile rapporto, allora l'evasione totale potrebbe arrivare a tre volte tanto…
Ma allora vogliamo dire che La Cina ci rovina.?...
Per qualcuno no anzi, c'è tanta politica che evidentemente pensa che sia meglio far fare i porci comodi in casa nostra, schiavizzando e soggiogando loro connazionali, che tanto poi i capitali usciti a nero, rientrano "a bianco"… In sostanza, la "FLAT TAX" tanto sbandierata da Matteo Salvini l'abbiamo già messa, senza che nessuno se ne sia accorto. Aggiungiamoci anche che nel caso in questione il contribuente si sceglie anche l'aliquota, visto che il si sceglie quanto reinvestire in Italia…
Vuoi o non vuoi, chi deve gestire ingenti capitali sa che deve diversificare, ovvero acquistare titoli e beni dei più svariati, dalle opere d'arte agli immobili, e dalle case e capannone, agli impianti sportivi e agli stabilimenti balneari.
Il riferimento è chiaro: è questa la chiave di lettura della cittadella dello sport che alcuni imprenditori cinesi vorrebbero costruire nel Macrolotto 1, oppure dell'acquisto degli stabilimenti balneari in Versilia.
Chiediamoci infatti da dove vengano tutti questi ingenti capitali che, dal non sapere proprio più proprio cosa farci, adesso si comincia ad investire nelle attività più inusuali. Tutto con il plauso di Comune e Regione.
Abbiamo le prove di quello che stiamo dicendo? La risposta ovviamente è NO, ma dubitare è d'obbligo, quando si ha ben chiaro quale sia la situazione d'illegalità dilagante delle imprese cinesi.
Poi ci sono le attività più spiccatamente mafiose, come la gestione delle attività di prostituzione: chi ci dice che tutta questa montagna di capitali non sia altro che il riciclaggio di questi proventi?...
Per il resto, in grosso in bocca al lupo a tutti quegli imprenditori cinesi, che regolarmente fanno impresa sul nostro territorio, assumono con contratti di lavoro regolari i propri dipendenti, garantiscono loro di lavorare in sicurezza, sono in regola con il pagamento di tasse e contributi e, alla fine, riescono anche a fare buoni investimenti sul nostro territorio. Il timore però è che la situazione, possa essere anche ben diversa…
Dunque riassumendo, stiamo scambiando il nostro territorio e la proprietà dei nostri beni, stiamo scegliendo di non essere più padroni in casa nostra, sottostando al ricatto di quella liquidità monetaria della quale, causa gli sprechi e i privilegi della politica, siamo alquanto a corto. Il bello, è che potrebbe essere che questa liquidità, è solo una liquidità di ritorno: tasse non pagate, non pagate a monte, che, in una frazione veramente minima, ci tornano indietro come titoli d'acquisto… Diversamente, se decidessimo di combattere seriamente tutta questa illegalità, tante si queste risorse le potremmo recuperare a monte, farle transitare per il bilancio dello stato, avere dei conti migliori e in ultimo, essere noi quelli che investono sul proprio suolo, rimanendo proprietari di tutto..
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