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BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

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mercoledì 29 luglio 2015

GARANZIA GIOVANI GARANZIA DI FREGATURA di Marco Poli

Oggi voglio di parlare di una di quelle che è sempre stata presentata dall' attuale governo,come una grande spinta al lavoro per i giovani,ovvero”garanzia giovani”dove l'unica cosa garantita è appunto la fregatura!Conoscendo l'attuale governo sarei stato in pensiero se fosse stato il contrario.
Matteo Renzi ha venduto promesse illusorie, sostenute da campagne mediatiche farcite di dati fuorvianti e la possibilità di scaricare la responsabilità dei fallimenti sull'inadeguatezza del soggetto che, di volta in volta, sarebbe stato incapace di cogliere l'occasione giusta: anche a costo di lavorare gratis, di rinunciare ai proprio diritti, di vedersi declassato ed impoverito.
Questo è il caso della Garanzia giovani, dove, in realtà, di garanzia (per i giovani) non c'è nemmeno l'ombra. I numeri parlano chiaro. Questo programma è stato un completo fallimento per le prospettive di lavoro dei giovani, ma ha ingrassato le tasche delle agenzie interinali e di formazione (tra cui un'agenzia interinale, già nota per le vicende legate ad Expo2015) che hanno partecipato al progetto. Infatti queste agenzie, insieme alle aziende che hanno assunto dei giovani anche per pochi mesi, si sono spartite il grosso dei 1,5 miliardi di euro stanziati dall'Unione Europea per il progetto Youth Guarantee.
La Youth Guarantee avrebbe dovuto essere la risposta europea alla disoccupazione giovanile, il programma cofinanziato dall’Unione Europea con 1.5 miliardi di euro in tre anni, rivolto ai cosiddetti “Neet”. L’utilizzo del concetto di “inattività” e del termine “Neet” contrapposto ad “attivazione”, “produttività” e “competitività” serve al governo, italiano ed europeo, per produrre un nuovo cambio di paradigma, quello delle sfruttamento intensivo, del lavoro servile e del freejob , il cui esempio emblematico sono gli oltre 18.500 mila volontari per l’Expo di Milano. Dietro la retorica delle politiche di welfare to work, asse portante della Strategia Europa 2020, non si nasconde nessuna attivazione ma tecniche di controllo individuale e gestione dei conflitti. Inoltre l’avvio della Garanzia Giovani si inserisce in un contesto in cui è stato recentemente convertito in legge il Decreto Poletti sancisce di fatto la precarizzazione infinita e a vita di milioni di soggetti attraverso la liberalizzazione totale del contratto a tempo determinato e dell’apprendistato.
In Italia il programma è partito 1 maggio del 2014, allargando il target di possibili beneficiari ai giovani compresi tra 15 e 29 anni che “non studiano, non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso formativo”, ma dietro le statistiche ufficiali sappiamo bene che esiste un universo di precari che lavora nel sommerso, vive con lavori intermittenti e mal pagati ed è tutto fuorché inattivo.
A sette settimane dall’avvio sono oltre 90 mila i giovani che si sono registrati, attratti dalla possibilità di trovare un “lavoro” o intraprendere una work experience con il sostegno al reddito. Una moltitudine di soggetti su cui si dovrebbe sperimentare il programma che rappresenta un vero “business della
disoccupazione”: tra servizio civile e fondi distribuiti alle imprese che approfitteranno di tirocini ed apprendistati recependo bonus occupazionali, utilizzando manodopera precaria, a basso costo ed estremamente ricattabile. Il piano di attuazione italiano del programma ci illumina sui reali beneficiari della
Garanzia Giovani: le agenzie interinali, gli enti privati di formazione e di orientamento accreditati con le regioni, le agenzie tecniche della pubblica amministrazione. Inoltre le risorse investite non bastano minimamente a coprire neanche le azioni per la platea dei possibili beneficiari che a livello nazionale sono circa 2.3 milioni di persone. Nonostante i dati drammatici sulla disoccupazione giovanile in Italia 46%﴿ e gli annunci roboanti del Ministro del Lavoro Poletti sulla centralità del tema nell’agenda di governo, il programma nel nostro paese ha accumulato estremi ritardi nella fase di realizzazione. Ad oggi possiamo solo prendere atto delle inadempienze da parte del Ministero del Lavoro e delle regioni nell’attuazione dell’intervento oltre le enormi difficoltà dei centri per l’impiego nella gestione di un flusso enorme di giovani iscritti. Per questo la Garanzia Giovani per il momento è nulla di più che uno spot televisivo, una vera e propria scatola vuota,come d'altronde lo sono tutte le proposte del PD,o almeno quelle del governo Renzi
L'europa l'anno scorso ha bacchettato l’Italia esprimendo gravi preoccupazioni sulla sostenibilità della Garanzia Giovani in una prospettiva di attuazione di lungo termine, mettendo in risalto anche le criticità derivanti dalla disomogeneità territoriale dei servizi di collocamento pubblico.
Dall''inizio del progetto già più della metà delle risorse sono state consumate. Ma solo la metà dei giovani iscritti è stata contattata per il primo colloquio, quello per la presa in carico da parte dei centri per l'impiego (mica per un lavoro!). Di questi solo 69.811 (il 13,9%) è stato effettivamente contattato stage, tirocini o contratti.
Oltre al fallimento certificato dalle statistiche e dai soldi già intascati dai signori del business dell'avviamento al lavoro, c'è un altro aspetto della Garanzia Giovani che indica quale futuro è riservato ad i giovani in Italia (e non solo). Le uniche proposte di lavoro concrete riguardano il settore del terziario arretrato (uscieri, camerieri, disossatori di prociutti...). Non è un caso, ma un processo che da anni sta ridefinendo la richiesta di forza lavoro verso occupazioni ripetitive, poco qualificate e precarie. Come se non bastasse tutte queste offerte
avvengono tramite la forma dello stage o del tirocinio, questo espediente è figlio della retorica della formazione permanente, ma nella realtà è utile solo per pagare i giovani ancora meno (con dei semplici rimborsi...). Infatti nella maggior parte dei casi i tirocinanti/stagisti vengono poi impiegati per coprire le mansioni come dei lavoratori assunti a tutti gli effetti.
Secondo un dirigente dell'agenzia interinale, l'azienda dovrebbe aver diritto ai soldi anche se non trovano il lavoro per i giovani: per questi avvoltoi i soldi pubblici sono una carogna su cui gettarsi senza guardare in faccia nessuno, i giovani disoccupati non sono che comparse da utilizzare in qualche colloquio per giustificare i rimborsi. Quello che diventa ogni giorno più chiaro è che la meritocrazia, il raggiungimento dei risultati, il sacrificio è merce buona solo per mettere diversi pezzi di società l'uno contro l'altro, farci digerire un modello basato sul mangiare merda e far fuori i nostri simili perché nostri concorrenti per la sopravvivenza.
Tirando le fila e concludendo”Garanzia Giovani”è solo l'ennesimo sistema per mangiare fondi europei e creare nuovi schiavi,con data di scadenza(29 anni), atta a favorire poteri forti e a ridurre all'impotenza i lavoratori.Complimenti sindaco d'Italia,una vera riforma di sinistra.

Distinti Saluti
Marco Poli

marcopoli76@gmail.com  3349069101



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