ulivi

ulivi
BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

LETTORI SINGOLI

venerdì 10 aprile 2015

Prato, Zona Soccorso/ L’Ex-Autostrada Declassata Grandi e gli “scherzi” della falda acquifera” di Francesco Fedi

________________________________________________________________________

 
"Prato, Zona Soccorso/ L'Ex-Autostrada Declassata Grandi e gli "scherzi" della falda acquifera" di Francesco Fedi
 
Il raddoppio delle corsie dell'ex-Autostrada Declassata nella zona del Soccorso, e' un problema che da almeno dieci anni naviga in un mare di discussioni politiche fasulle ed improntate all'ideologia. Per tutti (DX e SX) il problema e' visto solo come una grossa occasione per dirottare decine di milioni di Euro su Prato, poi cosa ci si faccia o a quali problemi certe opere vadano incontro , o le loro fasi di cantiere, sembra che non interessi a nessuno. L' importante è che girino quattrini e che si riesca ad accalappiare fondi ministeriali o regionali. Nessuno sembra arrivare a capire che la difficoltà delle nostre imprese sul piano della competitività e' a causa del carico fiscale e se abbiamo un casico fiscale così insostenibile e' anche a causa di amministrazioni locali che compiono scelte dettate da certi ragionamenti perversi. Per onesà va riconosciuto, che le uniche proposte serie sull'argomento, almeno nell'impostazione, sono state quelle in passato formulate da Lega Nord e Lista Prato Libera e Sicura del Consigliare Aldo Milone.
Il pregio di queste soluzioni è quello di non stravolgere lo stato attuale, ma di andarlo a completare in ciò che è carente. Tutte soluzioni su cui si potrebbe lavorare tanto e tanto ancora, per venire incontro alle più che legittime esigenze di quei cittadini che lamentano questioni di impatto visivo, acustico, emissioni e quant'altro.
Infatti il vero limite anche di queste sue soluzioni, le uniche fattibili a fronte di un giusta spesa, garanzie sui tempi e minori disagi per le fasi cantiere, peccano di non essere suppostati da adeguati percorsi partecipativi, perché il punto di partenza deve essere sempre una vera volontà popolare, che sia però frutto di una reale informazione, comprensione del problema, dialogo, ascolto... Le motivazioni del Comitato del Soccorso non sono affatto campate in aria, ma andare a raccontare che la soluzione di queste stanno nell'interramento di tutto quel tratto di viabilità, non mi sembra poi così onesto. Bisognerebbe infatti che a queste persone i spiegasse anche a che rischi vanno incontro le loro abitazioni, di fronte alle pesanti azioni sulla falda acquifera, che comporterebbe la realizzazione del sottoattraversamento. Tanto per avere un'idea, chi fosse interessato, si vada a vedere i documenti presenti sul sito dell'Associazione IDRA Onlus, un'associazione di volontariato che mette a disposizione dei cittadini, un servizio di assistenza e auto-aiuto contro gli abusi ambientali (Alta Velocità ferroviaria, Variante di valico, terza corsia autostradale, cementificazione della Piana di Firenze, emergenze idrogeologiche, ecc.), informando anche le autorità istituzionali sui casi segnalati dai cittadini, perché sia garantito l'esercizio della giustizia ambientale e della legalità amministrativa.( http://www.idraonlus.it/)
 
Si parla poi di studi, valutazioni, sistemi… si dirà sicuramente che saranno prese tutte le precauzioni.. Non c'è dubbio: di sicuro non si comincerà a scavare senza un buon progetto.
 
Il problema è un altro: se è vero che non si deve scherzare con il fuoco, altrettanto non si deve fare con la falda acquifera…
   

Nessun commento:

Posta un commento