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"ILLEGALITA' CINESE - Una notizia inaspettata: maxievasione da 20 milioni di Euro"
Società aperte e chiuse in un lampo. Prestanomi che si susseguono uno dietro l'altro. Tutto organizzato da una coppia di coniugi di nazionalità cinese…. ..e noi aggiungiamo:"… almeno all'apparenza…"
Vista la diffusione del fenomeno, a Prato questo non dovrebbe fare notizia. Invece così è, ed è pre quato che abbiamo voluto titolare con "UNA NOTIZIA INASPETTATTA".
Strano ma vero: dopo venti anni di un processo che a Prato si è consolidato e incancrenito, il fatto che due cinesi, marito e moglie, si cimentino in simili avventure fiscali, riesce ancora a fare notizia.
Venti Milioni di Euro l'entità dell'evasione. Tutto accertato da verifiche condotte su documentazione extracontabile e dall'analisi dei computer, ben occultati: circa 14 milioni di euro di ricavi non contabilizzati, più oltre 6 milioni di euro in fatto di violazioni IVA ed IRAP.
Una vera "caccola" in una città dove l'evasione è un qualcosa che viaggia su cifre dell'ordine del Miliardo di Euro, ovvero cento volte tanto!...
Vero è che se queste notizie fosse all'ordine del giorno, il recupero dell'evasione sarebbe presto cosa fatta..
Putroppo così non è, ed allora il fatto fa notizia…
Infatti, quanti di questi "Bonnie & Clyde alla cinese", avremo saldamente operanti sul nostro territorio?...
Quante di queste "cabina di regia" abbiamo attive sul nostro territori?
Si tratta di uno schema classico: amministratori di fatto di un società operanti principalmente sul territorio pratese ed attive nel settore tessile, più precisamente in quello delle confezioni..
Nel caso specifico la sede operativa era in via Toscana, nel Macrolotto, messa in esercizio inizialmente nel pieno rispetto, almeno sul piano formale, di tutte le disposizioni di legge, dopodiché una volta costituita e dato corso all'attività, vengono di punto in bianco cessato tutti gli obblighi nei confronti di tutti: clienti, fornitori e, non certo ultima l'amministrazione tributaria e fiscale. A questo punto, il tempo di mettere da parte il tesoretto, ed arrivala la cessazione dell'attività, non senza averne avviata un'altra, magari con stessa sede operativa e stesso giro d'affari, ma formalmente facente capo a soggetti magari anche privi di legami di parentela…
Così il ciclo riparte da zero.
La Guardia di Finanza, nel corso delle proprie indagini, ha potuto accertare come a rivestire la carica di amministratori delle varie società "apri&chiudi" in questione, si erano avvicendati i soliti cinque prestanomi, tutti rigorosamente nullatenenti e tutti di nazionalità cinese.
Anche qui la cerchia, il bacino da cui i due attingevano, era quello dello schema più classico: parenti, amici o dipendenti assunti con contratti a tempo parziale. Altro elemento chiave era l'irreperibilità, con gli interessati che, ricevuta la nomina e trascorso qualche mesetto, se ne prendevano un aereo e se ne tornavano in Cina.
Al di là della sede operativa, in questo caso, la sede societaria era stata stabilita nel Comune di Campi Bisenzio (FI), nella residenza abituale dei coniugi, risultati poi essere i reali amministratori di tutta la combriccola, e che i due, tanto per rimanere in tema, avevano anche ben pensato di intestare la casa ad una figlia. Ufficialmente invece gli stessi dichiaravano di essere residenti in immobili di diversa proprietà ancora, mentre per la villetta della figlia incombe l'ipotesi di un provvedimento di confisca (significa che diventerebbe di proprietà dello Stato…).
Una buona notizia, inutile dirlo, ma adesso che provvedimenti saranno infine adottatti all'indirizzo dei due?...
E poi, il capannone di Via Toscana?... Di chi è? Chi percepiva l'affitto? Lo percepiva da chi, in che modo? Contante? Assegni? Bonifico?... Ci sarà un sequestro, oppure vi si continuerà a lavorare all'interno, con altre società "apri&chiudi", intestate ad altri parenti ed amici che poi si renderanno irreperibili tornandosene in Cina?
Sempre più l'ossessione "Falconiana" prende campo: "…Bisogna seguire i piccioli…"
Signori, questa è Prato e questo è il "CASO-PRATO". Una città dove si accerta che 4 imprese su cinque non sono in regola e la politica, con un Tribunale allo sbando e le forze dell'ordine in gravi carenze d'organico, ci continua a propinare la solfa de "I CINESI SONO UNA RISORSA"…
Avanti così, con il PD ed Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana…
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