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"Fontanelle-Contro l'impianto di Baciacavallo bisogna agire, raccontare per resistere" di Francesco Fedi (Candidato M5S al Consiglio Regione Toscana)
Risposta alla lettera pubblicata nel precedente articolo:
Cara amica,
ti ringrazio davvero della tu testimonianza, peraltro così toccante. Da Lungo tempo, assieme ad altri amici del mondo dei comitati e all'Associazione VAS Onlus, siamo consapevoli della situazione drammatica che da lunghi anni affligge la vita dei residenti delal zona di Fontanelle, ma anche di Paperino.
E' noto che a Paperino e le Fontanelle, le frazioni più vicine, si muore e si muore più che altrove. Trenta anni di indagini a vario livello lo hanno sempre confermato. L'unica cosa che non c'è mai stata è l'ammissione da parte di Asl e Arpat dell'esistenza di una correlazione importante tra l'attività dell'impianto di Bacicavallo e gli alti tassi di inquinamento della zona. Questo nonostante fin primi anni '90 e dalla prima campagna sulla ricerca di diossine estesa a tutto il territorio comunale, fosse già tutto più che chiaro. E come non ricordare lo studio che l'Istituto Superiore di Sanità consegnò a Gida s.p.a., in seguito alla morte di 5 dipendenti osservate fra il 1981 e 1994 e dove si evidenziava che già venti anni fa, 1 lavoratore su 10, tra i dipendenti di GIDA, rischiavano di ammalarsi di tumore?!!...
Oltre a queste tragedie, ci sono poi anche le problematiche riguardanti l'aumento delle patologie dell'apparato respiratorio ed allergiche.
Questa è una costante che coinvolge tutti i territori interessati dalla presenza di un inceneritore. Vecchio o nuovo che sia, obsoleto o di ultima generazione, la musica non cambia: dove c'è un inceneritore, checché ne dicano le istituzioni competenti in materia ambientale e sanitaria, ci si ammala e si contraggono malattie ed affezioni destinate a cronicizzarsi.
C'è poi il fatto che dei danni, ce ne aggorgiamo sempre dopo, quando questi sono avvenuti e sono irrecuperabili, come nel caso del tanto osannato inceneritore di Brescia.
Nel caso dell'impianto di Baciacavallo, tutto questo è frutto di scelte sciagurate del passato che, a distanza di quasi 40 anni, con una struttura della città, della realtà produttiva e delle prospettive, profondamente modificate, necessitano di ripensamenti complessivi, non ultimo quello di una profonda ristrutturazione della sistema fognario, per evitare, o limitare al massimo l'arrivo all'impianto di un refluo misto, civile-industriale.
Purtroppo la direzione intrapresa dalle amministrazioni locali non è quella e proprio di questi tempi, vi è in discussione la costruzione addirittura di un nuovo inceneritore in sostituzione del vecchio, che è già andato incontro ad una bocciatura da parte di quegli enti, si sono sempre ben guardate dall'assumere posizioni drastiche nei confronti del vecchio inceneritore, che ha prodotto la situazione in questione.
Poi abbiamo il problema delle vasche di cui tu fai menzione. Ebbene lo stato dell'arte è quello di un progetto per il quale ci sono 30ilioni di Euro in ballo, per costruire, come detto, un nuovo inceneritore in sostituzione (si dice) del vecchio, senza però che ci si ponga minimamente il problema dei miasmi che provengono dalle vasche!...
Si capisce dunque il motivo del mio ringraziamento, che qui estendo anche a Nadia Tarantino che, come tu dici, ha già dato voce al tuo caso in passato. E' un ringraziamento che vuole elogiare il tuo atto di coraggio, perché sicuramente sono pochi i pratesi che sanno cosa significhi vivere a Paperino o alle Fontanelle. Sono pochi quelli che sanno che in Via Parini o in Via dell'Alloro o Via Ostia, andando di casa in casa, si scopre che i casi anche solo di semplice disagio, di persone che si lamentano perché d'estate non sono libere di dormire con la finestra aperta, sono sistematici.
Credo però che tu abbia sparato l'unica cartuccia a disposizione, ovvero quello della conoscenza, rompere quel muro di omertà e quell'effetto di oblio per cui, purtroppo, c'è chi sa bene che nessuna notizia, per quanto sconvolgente possa essere, è completamente immune dall'oblio. Anche di quello che ci stiamo dicendo, presto tutto passerà. Forse già domani saranno in molti quelli che pur avendo letto, avranno già dimenticato.
Un cosa che però ho imparato nel mondo dei comitati, è che è vero che "Gutta Cavat Lapidem" , ossia "la goccia scava la pietra". Per questo però abbiamo bisogno di molte gocce e tu sicuramente oggi hai dato il tuo contributo.
Questa storia, come molte altre battaglie che i cittadini, ogni dove, si trovano a combattere contro una politica incosciente e piegata ai voleri dei molti interessi in gioco, ci insegna che l'unica arma a disposizione è la conoscenza e l'informazione. Se il tuo esempio fosse domani seguito da un'altra persona e domani l'altro da un'altra ancora, riusciremmo a mettere in seria difficoltà chi ha interesse a mantenere il perdurare di una simile sciagura.
Tra le cose che abbiamo capito da tempo, è che non c'è legge che ci difenda, ossia che non abbia scappatoia per cui chi ha responsabilità in tutto ciò che ci stiamo dicendo, riesca a farla franca. Ci sono poi degli organi preposti al controllo che hanno sempre buon gioco nell'"aggiustare il tiro".
Ricordo di essermi trovato in riunioni presso la ex- Circoscrizione Sud, dove più volte si sono organizzati incontri per discute della cosa con chi di dovere e non si è mai andati oltre al "potrebbe essere" o allo "stiamo monitorando"….
Penso che anche senza essere dei grandi esperti, sia comprensibile come certe risposte siano accettabili solo in tempi molto ravvicinati di un ben preciso fenomeno, ma non certo dopo oltre 30 anni!!!...
Dispiace dirlo, ma stiamo parlando di istituzioni delle quali sentiamo di non poterci fidare più. Istituzioni relegate al ruolo di paravento di una politica affranta e malsana, popolata da autentici fantocci.
Non voglio entrare nello specifico, perché il discorso ci porterebbe troppo lontano. La sostanza è invece che se riuscissimo a creare un grande massa di persone disposte a parlare del proprio caso e anche a documentarlo. Persone disposte a non arrendersi e a credere che avere ragione del proprio DIRITTO ALLA SALUTE E AL BENESSEREA è una cosa possibile, allora i rapporti di forza sarebbero diversi. Allora anche chi oggi si dimostra ben disposto a certificare l'innocuità di quell'impianto, si troverebbe un compito assai più arduo.
Cosa dire poi di quei vigili del fuoco che le sono venuti a dire che "… i cinesi han l abitudine di bruciare la gomma nei campi…"?!... Sono cose che fanno dispiacere per vari ordini di motivi: il primo perché se c'è anche una sola istituzione che è a conoscenza di simili comportamenti, (che per giunta sono reati gravi!!) non dovrebbe limitarsi a fare spallucce!...
Su questo però mi sento di dire che forse questi vigili potrebbero essere i primi a non essere felici della loro impotenza. Un'impotenza creata ancora una volta da quella politica che ancora cerca di mantenere il "Caso-Prato" sotto la sabbia, senza impegnarsi con vigore nel denunciare lo stato di emergenza in cui ci troviamo.
Ma in fondo la differenza sta proprio qui: tra chi fa spallucce, dentro e fuori le istituzioni, e chi ancora crede che valga la pena di agire!
Agire, consapevoli che "Gutta Cavat Lapidem" , ossia "la goccia scava la pietra".
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