ACQUE DA BERE:
RUBINETTO, MINERALE O MICROFILTRATA?
Quando andiamo a comprare un'acqua minerale siamo convinti, per condizionamento sociale e mediatico, che essa sia di qualità assolutamente migliore di quella che esce dal rubinetto di casa.
Questa convinzione non solo è tecnicamente errata ma spesso è anche errata nella pratica quotidiana.
Tecnicamente siamo di fronte ad un assurdo poichè i parametri di inquinamento chimico e microbiologico delle acque in bottiglia sono uguali o più alti di quelli per le acque che escono dai rubinetti domestici quindi, tecnicamente le acque minerali offrono una qualità inferiore rispetto alle utenze domestiche.
Nella realtà dei fatti non sempre questo si traduce in verità assoluta. Gli acquedotti infatti mediamente vengono controllati una volta al mese con tesT chimico-fisici e microbiologici completi al fine di saggiarne la qualità e quindi non ci possono garantire un controllo costante come invece accade (o dovrebbe accadere) per le acque minerali che hanno questi controlli su ogni lotto di produzione e presumibilmente con test ripetuti più volte durante l'imbottigliamento di ogni singolo lotto.
A questo dobbiamo aggiungere che gli acquedotti, o meglio le fonti da cui attingono, sono sensibili alle condizioni meteo nel senso che grosse precipitazioni possono alterare la qualità delle acque. Questo aspetto è più evidente quando si tratta di piccole fonti che sgorgano da profondità non elevate dove quindi il potere filtrante dei vari strati del terreno risulta inferiore.
La mia esperienza mi ha fatto capire come il consumo da piccoli acquedotti sia sconsigliabile per alcuni giorni dopo forti perturbazioni per la possibile presenza di inquinanti soprattutto microbiologici.
Orientarsi non è facile soprattutto per chi non ha conoscenze o esperienza in questo campo ma il concetto che deve passare è che l'acqua in bottiglia non è necessariamente migliore di quella che esce dal rubinetto, certo è meno controllata alla fonte ma è anche vero che spesso possiamo vedere pancali di acque minerali lasciate al sole estivo le bottiglie in plastica col calore tendono a rilasciare particelle nell'acqua che contengono) quindi alla fine, forse, non conviene spendere troppo per acquistare una bottiglia d'acqua, il cui costo, non dipende dall'acqua (più o meno tutte le concessioni hanno il medesimo costo che è infinitesimale rispetto al costo pagato dal consumatore finale) ma paghiamo l'imbottigliamento, il trasporto, gli intermediari commerciali, la pubblicità, il marchio… cioè paghiamo tutto fuorchè l'acqua minerale!!!
Vorrei inoltre portare la vostra attenzione sui purificatori d'acqua che oggi vanno tanto di moda sia nei ristoranti che nelle abitazioni: io non mi fiderei…
Questi apparecchi che funzionano a step successivi con filtri a carbone e osmosi inversa (non mi addentro nella spiegazione di questi meccanismi) hanno la capacità di abbattere il contenuto di minerali delle acque.
Tutto bene direte voi… teoricamente sì ma poi in pratica questi apparecchi necessitano di una seria manutenzione che può non essere sufficiente.
Le ditte fornitrici dicono di cambiare i filtri ogni tot di litri e cmq una volta l'anno (più o meno) ma non tutte le acque sono uguali in fatto di contenuto di minerali; un'acqua con basso contenuto di minerali usurerà i filtri in modo meno rapido di un'acqua ad alto contenuto di minerali quindi la manutenzione dovrebbe essere valutata sulla base di un'analisi preliminare delle acque ma questo non viene mai fatto non dando quindi la garanzia di un'adeguata manutenzione e se essa sia "troppo o troppo poco" non è dato saperlo. La mia opinione è che in generale dopo un numero esiguo di litri filtrati, nel caso di acque con alto livello di minerali, la qualità dell'acqua trattata scenda visibilmente di qualità magari rischiando anche di variare nella qualità e nella quantità i contenuti iniziali che, paradossalmente, può voler dire peggiorare l'acqua che vogliamo migliorare.
Se il punto precedente è opinabile da parte delle aziende produttrici c'è un aspetto che non lo è e che, a mio giudizio, prima o dopo esploderà nella sua essenza pericolosa: la creazione di biofil sui filtri
Cos'è il biofilm? È una pellicola di microrganismi che si forma sui filtri e la pericolosità sta nel fatto che questa aggregazione di microrganismi si "protegge" attraverso sostanze che creano una sorta di velo sull'agglomerato di microrganismi proteggendoli da agenti esterni quali disinfettanti ad esempio.
Il biofil è il peggior nemico di qualsiasi conduttura di acqua dagli acquedotti ai loop di acque purificate utilizzate in alcune industrie.
Considerate poi che le dimensioni di alcuni microrganismi patogeni (che causano malattie…) per l'uomo sono inferiori a quelle dei pori dei filtri utilizzati e quindi semplicemente passano… se poi hanno formato un biofilm a monte del filtro il risultato è che filtrando l'acqua la stiamo inquinando…
Per non incorrere in questi problemi i filtri andrebbero cambiati spesso e paradossalmente con più frequenza nei casi in cui l'impianto di filtrazione venga usato di meno (l'acqua stagnante favorisce la formazione di biofilm) il che vi farà capire bene quanto gli impianti domestici siano potenzialmente pericolosi mentre su quelli dei ristoranti non mi pronuncio anche se cerco sempre di evitare le acque microfiltrate.
Quindi mi chiederete cosa sia meglio fare… beh è complicato… io vi direi che in generale se non ci sono state perturbazioni usare l'acqua del rubinetto non ha nessuna controindicazione poi c'è caso e caso, consumatore e consumatore quindi vanno valutati anche aspetti come la durezza dell'acqua in chi ha la tendenza a sviluppare calcoli renali, la concentrazione di sodio per chi ha problemi inerenti la pompa sodio-potassio, ecc.
In ogni caso però guardate sempre con diffidenza le acque microfiltrate che ci propongono o meglio ci impongono i ristoranti, facciamo presente loro che non ci piace, richiediamo di vedere le analisi microbiologiche delle acque trattate, di sapere quando sono stati sostituiti i filtri e quanti litri al giorno vengono prodotti… pretendiamo queste informazioni e i ristoratori si preoccuperanno perché non sapranno rispondere e sentiranno l'insoddisfazione dei clienti…e se vi propongono questi apparecchi per uso domestico fate le stesse domande e chiedete che vi mettano per iscritto che si assumono la responsabilità di eventuali problemi derivanti dall'uso di questi apparecchi… vedrete nessuno vi firmerà nulla in questo senso perché le ditte produttrici (non i venditori...) sanno benissimo di cosa parlo!!!
Simone Togneri
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