Riceviamo e diffondiamo il comunicato di Sovranità Lucca:
Lucca, 11 aprile – Sulla raccolta
firme relativa alla proposta di legge sulla legittima difesa
interviene Sovranità, che invita i cittadini a firmare e chiede al
Comune di dar loro la possibilità di poterlo fare. Il movimento mette a
disposizione il proprio ufficio ai consiglieri di opposizione.
“Come al solito il Comune di Lucca si
distingue in modo negativo – dichiara Sovranità in una nota –
come dimostra la vicenda della raccolta firme per la legittima
difesa. Dopo che Montecarlo e Capannori si sono mossi sin da subito,
finalmente anche Lucca mette a disposizione i propri uffici; peccato
che i lucchesi possono firmare soltanto presso un unico ufficio, nel
cuore del centro storico e aperto in orari non molto comodi, con
classica chiusura di sabato. Non ci sembra il miglior modo di andare
incontro alle esigenze dei cittadini, in una città che in quanto a
numero di furti in abitazione si attesta nei primi posti a livello
nazionale. Come sempre, si dimostra poca vicinanza ai problemi
concreti dei cittadini”.
“Sovranità Lucca è favorevole alla
proposta di legge a tutela dell'inviolabilità del domicilio –
continua il movimento – ed invitiamo i cittadini a firmarla. Ci
sembra una proposta mossa da buonsenso, che andrebbe a modificare un
ambito legislativo ormai fuori controllo perchè, di fronte ad un
aumento intollerabile di furti in appartamento in tutta Italia, non è
più possibile lasciare indifesi i cittadini italiani e metterli a
costante rischio di incriminazione per eccesso colposo di legittima
difesa.”
“Chiediamo dunque al Comune di
mettere a disposizione altri uffici, magari con orari che vadano
maggiormente incontro alle esigenze di chi lavora – conclude
Sovranità – ma chiediamo anche ai consiglieri di opposizione di
ritirare i moduli e dare la propria disponibilità a raccogliere le
firme ed autenticarle, come nelle loro facoltà. Da parte sua,
Sovranità mette a disposizione dei suddetti consiglieri il
proprio ufficio in orari da poter stabilire insieme, in modo da
andare incontro ai cittadini a prescindere dalla volontà del
Comune.”
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